Jackson Pollock l’irascibile. A Milano

A piano terra di Palazzo Reale, la prima grande mostra della stagione espositiva celebra l’“Autunno americano”. Quasi cinquanta opere, dalla fine degli Anni Trenta alla metà degli Anni Sessanta. Tra Tworkov, de Kooning, Newman, Baziotes, Kline, Rothko e Pollock. A Milano, fino al 16 febbraio.

Le sale a piano terra di Palazzo Reale, all’interno dell’edificio che delimita il primo cortile interno antistante il Duomo, sono buie. Le pareti sono state dipinte di grigio scuro, i pavimenti sono stati ricoperti da moquette nera e nessuna luce punta in alto, a far risaltare il bianco dei soffitti a botte. Decine di faretti sono puntati, invece, con dedizione assoluta, sulla cinquantina di opere in mostra. Viscere metaforiche della New York, tra il 1933 e il 1960.
L’itinerario estetico di Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York concede l’avvio alle celebrazioni dell’Autunno americano. Rassegna che, a partire da questa mostra, si snoda attorno a due altri eventi. Dal 24 ottobre, infatti, sempre a Palazzo Reale, va in scena un nuovo percorso di Warhol, che ancora oggi contribuisce in maniera prepotente all’identificazione iconica degli Usa nel mondo; mentre, dal 17 ottobre, al Museo di Storia Naturale, una mostra scientifica dedicata al cervello, che arriva direttamente dal National Museum of Natural History di New York, rappresenta appieno l’approccio scientifico-divulgativo americano.

Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York – sebbene non completi in maniera esaustiva l’eterogenea complessità del gruppo di artisti (prevalentemente europei d’adozione americana) definiti anche come espressionisti astratti e action painters – ha il grande pregio di rappresentare un ottimo strumento di contestualizzazione sul tema. L’iter, a cura di Carter Foster e Luca Beatrice, comprende al proprio interno due soli dipinti di Jackson Pollock (e sei lavori su carta del 1933-50), regalando, quasi inaspettatamente, un delicato angolo meditativo, racchiuso tra due dipinti di Rothko di medie dimensioni (rispettivamente del 1953 e del 1954) e The promise di Newman, del 1949.

Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York - veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano 2013

Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York – veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano 2013

Il cuore di questa mostra resta comunque la sala dedicata al Number 27 del 1950, mentre attorno, nel buio sottile creato dall’allestimento, galleggiano ulteriori gesti pittorici. Rumori cromatici senza freni, rappresentazioni di rappresentazioni che sfiorano, macchiandola, la storia della pittura americana. A Palazzo Reale, infatti, grazie a una cornice didascalica salda, resa tale dalla proiezione di numerosi video e di colophon esplicativi, i cosiddetti Irascibili tornano definitivamente a guardarsi l’uno con l’altro. Si consiglia, fra le diverse esperienze possibili: di spiccare un tuffo nel rosso di Reinhardt (Abstract Painting, Red, 1952); di spendere qualche minuto nella sala dedicata alla scultura di Smith e al grande dipinto di Kline (Hudson River Landscape, 1951); e di seguire con lo sguardo l’aerografo sfumato (New York, N.Y. del 1955) dell’unica donna del gruppo: Hedda Sterne.

Ginevra Bria

Milano // fino al 16 febbraio 2013
Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York
a cura di Carter Foster e Luca Beatrice
PALAZZO REALE
Piazza del Duomo 2
02 54913
www.mostrapollock.it

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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