All’ingresso della Galleria Lia Rumma, Gilberto Zorio (Andorno Micca, 1944; vive a Torino) ha installato una Torre stella, bianca e costruita con mattoni di gas beton, parzialmente accessibile. Verso la parete di fondo, uno stellone affonda le radici in vasche contenenti un liquido fluorescente: un’opera che racchiude una carriera di oltre quarant’anni di esplorazioni nell’ignoto, esprimendo scariche elettriche e reazioni chimiche misteriose. Lampi di luce e oscurità totale sono il leitmotiv di questa mostra, assieme alle scritture luminescenti, alle esplosive apparizioni scatenate al termine dei processi fisici innestati sulle siviere. Si riconoscono altrettanti oggetti gravidi di poteri e saperi: il compasso da scultore, i porci, o – secondo la definizione dell’artista – “los marranos”, crogioli per il bronzo fuso e alambicchi. Sculture mobili e sonore a combattere la staticità dell’oggetto chiuso e bell’e fatto, all’insegna della processualità. Macchine strabilianti che innescano meditati e metodici fenomeni di trasformazione: sono soluzioni alchemiche.
Francesca Alix Nicoli
Milano // fino al 20 luglio 2013
Gilberto Zorio
LIA RUMMA
Via Stilicone 19
02 29000101
[email protected]
www.gallerialiarumma.it
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