Caravaggio restaurato. In Sicilia

Una mostra/presentazione che riporta nella sua sede naturale - il Museo Regionale di Messina - la “Resurrezione di Lazzaro” del Merisi. Con l’“Adorazione dei Pastori”, restaurata nel 2010, riassetta degnamente il capitale culturale della città di Antonello. Appuntamento in Sicilia, fino al 25 novembre.

Torna a casa la Resurrezione di Lazzaro (1609) di Michelangelo Merisi detto Caravaggio con la mostra e il catalogo che l’hanno accompagnata nel suo esordio capitolino di Palazzo Braschi, traguardo finale di un restauro firmato ISCR, durato sette mesi e con il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del MiBAC. Presentazione sobria al Museo interdisciplinare Maria Accascina con rappresentanti delle istituzioni e dell’Istituto diretto da Gisella Capponi, vero protagonista dell’operazione.
Il restauro s’inserisce all’interno di una campagna di revisione degli interventi dell’ISCR eseguiti negli Anni Cinquanta, che oggi – con l’intervento caravaggesco guidato da Dalia Redaglia e Caterina Di Giacomo – segna un ulteriore punto a favore della scuola dei restauratori nostrani.

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Caravaggio – Resurrezione di Lazzaro – 1609 – particolare del viso di Lazzaro – photo ISCR, A. Rubino

Caravaggio, evaso dalle carceri degli arrabbiati cavalieri di Malta, sbarca a Messina nell’inverno 1609 dopo il soggiorno siracusano. Il senato della città gli commissiona quindi l’Adorazione dei pastori, pala dell’altare maggiore della chiesa dei Cappuccini, mentre per il mercante genovese Giovanni Battista De Lazzari esegue la Resurrezione di Lazzaro per la chiesa dei Padri Crociferi, l’ordine dei san Camillo de Lellis dedito alle cure spirituali degli infermi e dei moribondi. Iconografia perfettamente calzante e probabilmente assai vicina allo stato d’animo dell’autore, che in questo “inquieto capolavoro” (Calvesi) sembra aver riversato le ansie della sua fuga avventurosa.
Osservazioni che trovano perfetto riscontro nell’accuratissimo e dettagliato catalogo della mostra che, tra le molte cose, svela la tecnica pittorica del Merisi, veloce e larga, fatta di pochi materiali reperiti in loco, cui probabilmente bisogna assegnare l’effetto “scabro” e terrigno della pellicola pittorica. Pellicola che dopo la pulitura restituisce la struttura stessa dell’intensa pennellata caravaggesca, oltre a schiarire maggiormente dettagli delle figure oscurate dalle precedenti verniciature conservative applicate durante la lunga serie d’interventi che da subito si resero necessari per salvaguardare la grande tela.

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Caravaggio – Resurrezione di Lazzaro – 1609 – riflettografia ISRC

L’opera, di fatto, rimase per due secoli nella chiesa che lo ospitava, un ambiente fumoso e umido, prima di essere trasferita nel 1866 nel Museo Civico peloritano e poi, all’indomani del terremoto del 1908, nell’attuale sede espositiva. La mancanza di un adeguato sistema di climatizzazione ha costretto l’ISCR a una stabilizzazione, facilmente asportabile, del retro della tela, in attesa del trasferimento nei nuovi locali del museo messinese. Sede che da trent’anni aspetta di essere conclusa, impantanata nei consueti ritardi burocratico-finanziari cari alla Sicilia e al Paese tutto.
Per ora il visitatore può godersi i due Caravaggio nella meditante oscurità della loro sala, dopo aver attraversato le testimonianze di questo lembo dell’Isola, un tempo tra bizantini, arabi, italiani e spagnoli, assai più concretamente europea dei tempi nostri. La “Resurrezione” restaurata completa il corredo eccellente del museo pronto a ospitare, si spera, una buona fetta della domanda turistica derivante dall’approdo crocieristico messinese che ogni anno accoglie più di 500mila persone. Domanda che deve essere attirata massicciamente attraverso un marketing culturale, attualmente sconosciuto a queste latitudini, in grado di ribaltare quel crollo verticale che dal 2006 ha fatto precipitare le visite al museo di Antonello e Caravaggio del 50%. Débâcle in parte attribuibile anche alle tournée cui il Merisi messinese è stato sottoposto.

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Caravaggio – Resurrezione di Lazzaro – 1609 – particolare della figura di Lazzaro dopo la pulitura e durante la reintegrazione

In definitiva, un Caravaggio da rivedere e da studiare pazientemente, grazie agli apparati didattici bilingue e ai filmati vintage del ISCR, nel segno di una qualità che ancora onorabili enti come l’Istituto Superiore per il Restauro può vantare.

Mosè Previti

Messina // fino al 25 novembre 2012
Caravaggio – La Resurrezione di Lazzaro
a cura di Giovanna Maria Bacci e Caterina Di Giacomo
MUSEO INTERDISCIPLINARE MARIA ACCASCINA
Viale della Libertà 465
090 361292
[email protected]

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