Le piramidi invisibili e la Kartoffelmaschine

Prosegue l’ormai storica rassegna di Villa Massimo, con due opere di artisti diversi accostate e confrontate. Stavolta dirimpetto ci sono De Dominicis e Polke. Eh sì, perché un tedesco non può mancare.

Presenza che allude e assenza che si concretizza. Questa è una delle chiavi d’accesso per leggere la relazione tra le opere di due pesi massimi dell’arte contemporanea: Gino De Dominicis e Sigmar Polke. Il ring è Villa Massimo, la rassegna Soltanto un quadro al Massimo, curata da Ludovico Pratesi.
Alla fine degli Anni Sessanta, affascinato dall’arte processuale, Polke crea la Kartoffelmaschine, una “macchina inutile” fantomaticamente animata dalla forza motrice della patata. In quest’opera il richiamo alla “natura artista primigenia” surclassa qualsiasi contenuto tecnico o valutazione estetica. Di De Dominicis conosciamo la serie degli oggetti invisibili. A un palmo di naso abbiamo la Piramide Invisibile con tanto di disegno dorato progettuale. Questa volta sta ai fruitori risalire il crinale dell’allusione e consegnarsi al campo dell’immaginazione, laddove l’artista ha spinto ai limiti estremi il concetto di opere d’arte.

Naima Morelli

Roma // fino al 7 giugno 2012
Soltanto un quadro al massimo – Gino De Dominicis e Sigmar Polke
a cura di Ludovico Pratesi
ACCADEMIA TEDESCA– VILLA MASSIMO
Largo di Villa Massimo 1-2
06 44259340
[email protected]
www.villamassimo.de

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Naima Morelli

Naima Morelli

Naima Morelli è critica d’arte e curatrice indipendente. Nasce a Sorrento e studia all’Accademia di Belle Arti di Roma. Comincia collaborando con il Mattino, scrivendo di musica per numerosi magazine d’orientamento rockettaro (Il Mucchio, Rockshock etc.) e recensendo le mostre…

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