Impossibile Caravaggio. Ma la Rai può

La Rai, sostenitrice del progetto presentato al Palazzo Mediceo di Seravezza, dimostra come sia possibile l’opera d’arte nell’era della sua riproducibilità digitale. E, fino all’ 8 gennaio, rende concreta l’impossibile mostra di Caravaggio.

Fare una mostra senza gli originali, con riproduzioni realizzate in digitale, ad alta risoluzione e nelle dimensioni reali, con tutti i capolavori prodotti da un artista nell’arco della sua vita. Potrebbe essere una nuova frontiera del fare-mostre e darebbe la possibilità al pubblico di godere dell’intera produzione di un grande maestro in un solo momento, in un solo allestimento (evitando altresì pericolosi spostamenti degli originali). Un sogno che la Rai sta rendendo possibile. Così accade per La mostra impossibile di Caravaggio allestita presso il suggestivo Palazzo Mediceo di Seravezza, preceduta da allestimenti simili in altre città italiane e all’estero.

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La mostra impossibile di Caravaggio

Sono 63 i dipinti riprodotti a grandezza naturale, retroilluminati e ad altissima definizione di Michelangelo Merisi; sono visibili, fianco a fianco, opere che normalmente si trovano a chilometri di distanza, in regioni diverse e addirittura in nazioni diverse, perché acquisite nel tempo dai musei di Vienna, Parigi, New York, Londra, Madrid…
È vero che molti dei quadri, avulsi dal loro contesto, perdono di efficacia (ma questo è un discorso che vale anche per la maggior parte degli originali conservati nei musei), così come manca il “fascino” dell’essere al cospetto dell’“opera”.
Di sicuro questo è un modo per far comunicare tecnologia e arte; il rischio è che le tecniche digitali d’avanguardia, entrate in scena per mettersi al servizio delle opere artistiche, finiscano per prevalervi.

Ottavia Sartini

Seravezza // fino all’8 gennaio 2012
La mostra impossibile di Caravaggio
PALAZZO MEDICEO
Via del Palazzo
[email protected]
www.terremedicee.it

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Ottavia Sartini

Ottavia Sartini

Ottavia Sartini (Viareggio, 1987) dopo la laurea in Storia e tutela dei beni artistici con una tesi su Guelfo Civinini, conosciuto giornalista di guerra ma dimenticato critico d’arte in attività dai primi anni del ‘900, continua la sua formazione per…

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