La scoperta della femminilità

Fotografo, art director, musicista. Oltre che rivoluzionario delle riviste di moda. Harri Peccinotti è il protagonista di una mostra alla Tethys Gallery di Firenze. Sono esposte fino al 4 luglio una serie di opere fondamentali sul fascino femminile.

Labbra rosse che promettono piacere, capezzoli appena emersi da una superficie d’acqua, un pube velato e svelato da un girasole in fiore, il volto di una modella nera. Sono alcuni degli scatti frutto dall’estro eclettico di Harri Peccinotti (Londra, 1935), artista che a partire dai gloriosi Sixties ha contribuito in modo fondamentale alla metamorfosi della rappresentazione femminile. Quella di una donna indipendente dai ruoli familiari che inizia allora a mostrarsi, con tanta naturalezza quanta malizia, quale oggetto di bellezza e di desiderio.

E proprio la parola “oggetto” risulta problematica, considerando la deriva attuale del processo che – tranne rari casi di grazia e di intelligenza – falsifica il motivo dell’emancipazione deviandolo verso l’assoggettamento a modelli di impossibile perfezione (il corpo pensato e progettato, all’incirca, come il telaio di un’automobile). Eppure la direzione indicata da Peccinotti è sempre stata un’altra: non la sensualità esclusiva di prototipi irrealizzabili, ma la libertà di piacere attraverso la carne e l’intensità di cui si è fatti.

Matteo Innocenti

Firenze // fino al 4 luglio 2011
H.P. Harri Peccinotti
www.tethysgallery.com

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Matteo Innocenti

Matteo Innocenti

In linea agli studi universitari in Storia dell'Arte inizia un percorso come critico e curatore. Collabora a vari progetti editoriali, in modo particolare prima ad Exibart e poi ad Artribune. E' direttore artistico di TUM, collettivo di artisti e di…

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