Un nuovo polo culturale per il Chianti nelle ex Cantine Ricasoli. Tra vino, ciclismo e archeologia

“Chianti Origo” è uno spazio dedicato alla storia del Chianti e alle diverse anime che tiene insieme, raccontate in un contesto multimediale che si propone come porta di accesso alla scoperta turistica del territorio

Si chiama Chianti Origo, con chiaro riferimento a rintracciare le origini di un territorio che ha raccolto nei secoli più storie e culture, ora riunite in un unico spazio, quello delle ex Cantine Ricasoli di Gaiole in Chianti. Neanche a dirlo, un luogo identitario dell’anima vitivinicola della regione toscana del Chianti, in attività fino agli anni Ottanta e poi recuperato, grazie a un lungo intervento di restauro, nel 2010. Il nome, legato a quei Ricasoli che producono vino dal 1141 – quando il Castello di Brolio entrò in possesso della famiglia – è anche uno dei protagonisti dell’area Terre di Gaiole, appena inaugurata nello spazio polifunzionale per raccontare la storia del Chianti Classico e delle sue oltre trenta aziende vinicole. Ma il nuovo polo culturale di Gaiole tiene insieme diverse realtà: del resto, il termine “origo” è stato scelto anche in riferimento alla “originalità” dell’offerta dell’hub, che vuole proporsi come porta di accesso al territorio, per orientare un turismo curioso e consapevole.

Il polo culturale del Chianti nelle ex Cantine Ricasoli

Nel 2023, il complesso aveva già accolto la Casa Eroica, dedicata al mondo della bicicletta e del ciclismo a partire da un evento sportivo e fenomeno di costume – la celebre manifestazione cicloturistica Eroica, ideata proprio a Gaiole nel 1997 – che negli anni ha acquisito fama e valore a livello mondiale. Agli spazi espositivi, Casa Eroica aggiunge la possibilità di vivere l’esperienza virtuale dell’evento, in sella a una bici, con l’ausilio di visori in realtà aumentata. Ma d’ora in avanti gli appassionati di ciclismo troveranno nelle vecchie cantine anche la ricostruzione della ciclofficina di Luciano Berruti, scomparso nel 2017, che dell’Eroica divenne il simbolo, indossando il dorsale numero 1. Il Comune ha ricevuto in dono l’officina del ciclista, rimontandola, con i suoi arredi originali, all’interno di Chianti Origo. Insieme alla famiglia Berruti, ha collaborato al progetto anche la famiglia Olmastroni, che inaugura a Gaiole la Galleria Olmastroni, spazio espositivo ideato per omaggiare la memoria di Cesare Olmastroni, pittore di paesaggio nativo di Fonterutoli, ed eroe locale, scomparso nel 2017.

Il Museo alle Origini del Chianti

C’è poi spazio per l’anello di congiunzione con la storia più antica del Chianti, valorizzata dal nuovo Museo alle Origini del Chianti, che presenta al pubblico un patrimonio, finora inaccessibile, di informazioni e materiali archeologici, frutto di 50 anni di ricerche continuative della Florida State University a Cetamura, ma anche provenienti da recuperi e scavi avvenuti nel secolo scorso. Dai marmi della villa romana di Monti in Chianti, concessi in comodato dalla Parrocchia con l’approvazione della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, ai corredi delle tombe etrusche recuperati intorno a San Giusto a Rentennano nei primi decenni del Novecento. Il tutto vivificato da un allestimento interattivo pensato per catturare l’interesse di pubblici diversi.  
Chianti Origo è dunque il risultato di una sinergia tra pubblico e privato, alla base di un lavoro corale: promossa dal Comune di Gaiole in Chianti con l’ausilio dei soggetti e delle realtà già citate, la realizzazione dell’hub ha potuto contare anche sull’apporto di Opera Laboratori, che ha progettato, prodotto e allestito il polo, assecondando l’obiettivo di farne un centro multidisciplinare.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati