Il Teatro Verde sull’Isola di San Giorgio a Venezia rifiorisce grazie alle tecnologie digitali
La storia e l’architettura del Teatro Verde rivivono grazie all’opera “La Maschera del Tempo”, progetto in cui intelligenza artificiale, sound design, moda, creazione e modellazione 3D raccontano uno dei luoghi più suggestivi di Venezia
Definito da Katharine Hepburn “il teatro più bello del mondo”, l’anfiteatro all’aperto dell’Isola di San Giorgio a Venezia si è sempre contraddistinto per il suo particolare legame col paesaggio. Ad oggi il Teatro Verde – così chiamato per le siepi di ligustro collocate sugli schienali delle sedute di pietra – non ha perso il suo fascino, ed è diventato protagonista dell’opera “La Maschera del Tempo,” firmata dall’artista Mattia Casalegno e dal sound designer Maurizio Martusciello (aka Martux_m). Si tratta di un progetto inedito nato dalla combinazione dell’archivio d’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e l’uso di intelligenza artificiale, sound design e animazione 3D. Proprio come una pièce theatral, il racconto immaginifico del Teatro “andrà in scena” in anteprima il 29 settembre nella Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini, passando per la Storia, gli Spettacoli, il Presente, il Futuro, e ripercorrendo le vicende dei cosiddetti teatri di verzura, ovvero degli anfiteatri in dialogo con la natura.
LA MASCHERA DEL TEMPO. IL PROGETTO
Avatar iperrealistici vestiti con abiti di scena saranno immersi tra scenografie reali e ambientazioni oniriche, all’interno di una cornice fantascientifica. Grazie all’uso dei più recenti software di animazione 3D, gli artisti Mattia Casalegno e Martux_m restituiranno al pubblico una visione inedita del teatro novecentesco, così da poter “divulgare e accendere in modalità inedita anche il complesso architettonico dell’Isola”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini Renata Codello, “una frontiera che la Fondazione intende perseguire affiancata dai più autorevoli protagonisti del panorama internazionale”. Per la realizzazione del progetto, gli artisti hanno potuto contare anche sulla collaborazione di esperti del settore, come TheBlackLab per la creazione sartoriale, assieme ad Amin Farah (artista e digital fashion designer). L’acquisizione fotogrammetrica operata con i droni da Factum Foundation – partner istituzionale di ARCHiVe – è stata fondamentale per la realizzazione 3D del teatro.
LA MASCHERA DEL TEMPO. L’EVENTO
Il progetto rientra nel programma formativo di AOA | ARCHiVe Online Academy che, al termine della proiezione de La Maschera del Tempo, organizzerà un incontro con gli studenti e gli autori dell’opera, dedicato alle tecniche di realizzazione 3D e al rapporto che intercorre tra l’arte e i linguaggi informatici.
– Valentina Muzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati