Artribune Podcast: il Monologo al telefono di Fiamma Montezemolo

Continua l’indagine di Donatella Giordano sugli artisti italiani. Il prossimo episodio dei Monologhi al telefono via podcast è con Fiamma Montezemolo.

Monologhi al Telefono è una nuova rubrica di Artribune. A parlare sono gli artisti che, raggiunti da una telefonata silenziosa programmata precedentemente, si rapportano con un ipotetico ascoltatore raccontando gli aspetti più intimi della loro ricerca. Un sistema che supera il concetto dell’intervista classica, che segue un ordine di domande. L’intervistatore agisce, infatti, dietro le quinte avviando una conversazione con l’artista e proponendogli poi un’intervista non strutturata che si svincola dalle direzioni.

MONOLOGHI AL TELEFONO: FIAMMA MONTEZEMOLO

Una chiamata intercontinentale: Monologhi al Telefono raggiunge gli Stati Uniti per connettersi con Fiamma Montezemolo, artista e antropologa culturale romana classe 1971. L’artista vive e lavora tra Roma e San Francisco e insegna nel dipartimento di cinema e studi digitali dell’Università della California a Davis. Le sue opere affrontano tematiche legate al concetto di frontiera ed esplorano i modelli culturali riconosciuti come predefiniti dal contesto con i quali si relazionano, sempre analizzandoli con uno sguardo critico. Ha inaugurato qualche mese fa presso Magazzino una mostra dal titolo “Entanglements” che affrontava tematiche “aggrovigliate”, intrinsecamente connesse: dal serpente tatuato sul corpo di un uomo carcerato per supposta predisposizione genetica al crimine, a Quetzalcoatl (il dio serpente piumato), al carcere borbonico sull’isola di Santo Stefano sul quale ha proiettato i desideri dei dissidenti politici prigionieri, alla bandiera italiana che diventava schermo attraverso il quale ricordare i migranti.

Ascolta “Fiamma Montezemolo – Monologhi al Telefono a cura di Donatella Giordano” su Spreaker.

MONOLOGHI AL TELEFONO: IL PODCAST DI ARTRIBUNE

Assurge, da questa sua ultima analisi, una triste conclusione che evidenzia quanto le strategie di potere siano simili nel corso della storia. In questo monologo l’artista si rapporta con il silenzio della telefonata che, entrando in risonanza con il momento storico attuale e con una sua predilezione per le persone silenziose – come suo padre – attiva un invito aperto verso una nuova sottrazione. Un minuto di silenzio per immaginare la pratica artistica come quiete, dice: “Sulla mia ricerca puoi comunque leggere in diversi scritti e interviste e della mia pratica artistica, più che commentarla, forse c’è bisogno di vederla o, come ti proporrei qui, di tacerla, azzittirla e ascoltarla senza parole”. 

      Donatella Giordano

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Donatella Giordano

Donatella Giordano

Nata in Sicilia, vive a Roma dal 2001. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove nel 2006 ha conseguito il diploma di laurea con una tesi che approfondiva la nascita dei primi happening e delle azioni performative…

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