Ramadan: così il mondo della moda ha celebrato il mese sacro dell’Islam

Il Ramadan 2024 giunge al termine. Tra capsule collection create per l’occasione ed eventi mirati, vediamo quale racconto offre il mondo della moda del mese sacro della fede islamica

Con l’avvento dell’Eid si conclude il mese lunare del Ramaḍān e quindi il digiuno religioso tenutosi dal 9 marzo al 9/10 aprile 2024 (in base alle interpretazioni, perché il 10 si tiene un’ultima preghiera alle 7 della mattina), tempo di riflessione e astensione osservato dai credenti di fede musulmana: un momento introspettivo, di preghiera, ma anche di celebrazione condivisa. Il digiuno, infatti, viene mantenuto dall’alba al tramonto, delimitato da due unici pasti, rispettivamente suhoor al mattino e iftar alla sera, momenti rilevanti a livello simbolico e sociale. L’ultimo in particolare, l’interruzione serale del digiuno, offre una speciale occasione di condivisione, celebrata al calar del sole riunendo famiglia e affetti attorno a un banchetto che termina l’astensione quotidiana. ll momento culminante è Eid-al-Fitr 2024, che segna la fine del digiuno, concludendo il mese di astensione e dando appuntamento al Ramadan dell’anno successivo. Il valore centrale dell’intero periodo si basa sull’eliminazione degli eccessi e, come spesso accade, l’estetica veicola lo stesso concetto. Lo stile nel vestire, dunque, si fa quanto più sobrio e semplice, con la possibilità di variare su forme e tessuti mantenendo assoluta sobrietà. La definizione è modest fashion, che consiste spesso in stratificazioni di tessuti fluidi, coordinati di camicia e pantaloni a gamba larga o abiti ampi che si distinguono per stampe e materiali. Si va dal tradizionale abaya, lungo e ampio camice che copre interamente il corpo lasciando scoperti testa, mani e piedi, al classico kaftano, tunica dalla lunghezza variabile e dal taglio dritto, fino ai due pezzi chemisier e panta-palazzo raffinatamente abbinati. Il settore moda rilegge a modo suo questo dress code, proponendo moderne interpretazioni di indumenti tradizionali e versioni “modest” dei propri cavalli di battaglia.

Modest fashion: le capsule collection per il Ramadan 2024

Consapevoli della rilevanza del segmento di mercato di fede islamica e ottemperando al bisogno di diventare ogni anno più inclusivi, i brand di moda hanno celebrato l’Eid 2024 con capsule collection pensate ad hoc per suhoor e iftar. Valentino lancia la capsule per il Medio Oriente Valentino In The Light e propone le tipiche linee sobrie, arricchite da dettagli, non esattamente minimal, come piume e loghi; Alexander McQueen riserva alle sue boutique di Dubai, Kuwait e Qatar una selezione di spettacolari abiti da sera dalla raffinatezza eterea con stampe tenui e volumi morbidi; magnifici tessuti stampati con il classico motivo paisley della maison anche per Etro con la sua collezioneGolden ThreadStella McCartney omaggia la rosa, simbolo molto presente nella religione musulmana, con la Rose Capsule e si dimostra decisamente più affine al concetto di modestia grazie all’uso dell’upcycling per la realizzazione dei capi. L’interpretazione autentica e al contempo sofisticata di un registro perfetto per il Ramadan viene direttamente dai fashion designer di cultura islamica, la cui semplicità rimane una costante da valorizzare in ogni loro collezione: Noon by Noor con i suoi drappeggi di georgette di seta stratificati ad arte; Mauzan, brand di Dubai i cui kaftani esemplificano l’eleganza discreta nei toni pastello; 1309 Studios che rivisita in chiave moderna i grandi classici, arricchendoli con riferimenti multiculturali e ispirazioni alle tendenze.

Mauzan collezione Ramadan 2024
Mauzan collezione Ramadan 2024

Ramadan 2024. Celebrazioni nel fashion, tra iftar esclusivi e consigli di stile

Per chi incontra nella moda la propria grande passione o per chi ama partecipare a eventi mondani, il Ramadan diventa anche occasione per indossare qualche look speciale e festeggiare l’unione e la compartecipazione. Per gli abbinamenti giusti, le influencer hanno un consiglio per ogni momento unico: Nancy Ajram punta sui giusti match di palette neutre, Yasmine Sabri dimostra invece come valorizzare perfetti outfit monocromatici, portando alla luce anche i suoi personalissimi progetti nel fashion come la capsule Jasmine in collaborazione con il brand Okhtein. Così gli iftar generano in tutto il mondo preziosi appuntamenti sociali e aprono il dialogo attorno allo stesso tavolo: i più opulenti sono a Dubai, Doha e Abu Dhabi, ma emergono eventi esclusivi anche in altri contesti, diffusi a livello globale. Un interessante esempio tutto italiano è avvenuto il 5 aprile, con l’iftar ospitato da Fidenza Village per il secondo anno consecutivo in collaborazione con la content creator Milan Pyramid, pseudonimo di Aya Mohamed, tra le prime promotrici della modest fashion sui social. Un incontro intimo di confronto e scambio: tra gli invitati Sumaya Abdel Qader, sociologa e attivista per i diritti delle donne, la giovanissima Aida Diouf Mbengue, la prima tiktoker italiana col velo, il talento del web Ash, ironico Tiktoker e Youtuber egiziano, e Sumaia Saiboub, scelta da Meta tra i “Creators of Tomorrow” per il modo innovativo di intendere la moda dal suo punto di vista culturale. Finite le celebrazioni anche per quest’anno, il Ramadan lascia lo spazio alla riflessione e l’opportunità di conoscenza interculturale, regalando alla moda l’occasione di superare i propri limiti e di proseguire lungo il suo ambizioso e tortuoso percorso di inclusività.

Elena Canesso 

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Elena Canesso

Elena Canesso

Nata e cresciuta in provincia di Padova, mossa dalla curiosità verso il mondo e le sue contraddizioni vola in Cina e vive tra Shanghai e Guangzhou dopo una laurea in Mediazione Linguistica e Culturale a Ca’ Foscari. Nel 2016 la…

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