La giovane donna ribelle di Miu Miu sfila alla Paris Fashion Week 2024

Rifiuta il prestabilito, subisce il fascino degli abiti borghesi, da adolescente si trasforma in giovane donna. È la protagonista della collezione autunno inverno 2024 del brand di Miuccia Prada

Miu Miu, il brand del mondo Prada gestito artisticamente solo da Miuccia, è da sempre la rappresentazione di una ragazza che non si sente ancora donna, o comunque non è ancora matura come colei cui fa riferimento l’altro marchio. Ciò non toglie che possa essere indossato da chiunque, specialmente da chi voglia concedersi divertimenti modaioli e abbandonare il rigore tipico di certi capi d’abbigliamento. Qualcosa, però, è cambiato con la collezione autunno inverno 2024 che Miu Miu ha presentato il 5 marzo 2024 durante la Paris Fashion Week: la ragazzina che un tempo impazziva per le minigonne abbinate a camicie cropped ha riscoperto il fascino degli abiti borghesi della madre, in un processo di crescita e di sviluppo che la porta a chiudere quasi del tutto con l’adolescenza e i suoi ricordi. Senza mai sentirsi costretta ad adattarsi e ad assecondare il prestabilito.

La sfilata di Miu Miu alla Paris Fashion Week 2024. Screen da YouTube
La sfilata di Miu Miu alla Paris Fashion Week 2024. Screen da YouTube

La collezione autunno inverno 2024 di Miu Miu

La collezione è infatti aperta da 3 cappotti a livello ginocchia, e due poco più lunghi. I colori sono nero, blu notte e marrone, ma il rosso che spunta distrae e allontana dall’idea di un’appropriazione dell’estetica di una borghesia tutta italiana. Lo ribadiscono i dettagli: la collana di perle è posizionata con apparente disattenzione, i guanti diventano guantoni, le scarpe sono ciabatte da casa e la borsa non si porta più alla spalla, ma sottobraccio. Poi riemerge l’animo giovanile, quasi infantile, tra abitini scollati o con colletto su calzamaglie e scarpe basse. E ci si diverte con l’abbinamento di un completo da signora marrone (oppure verde fluorescente) a calze viola, guantoni arancioni e Mary Jane nere. Tutte le 68 uscite sono contraddistinte da questo ipotetico tira e molla tra figlia e madre, tra la visione classica della moda e un’idea più fresca e irriverente. Fa da sfondo l’abolizione di qualsiasi regola pregressa: il pigiama si indossa sotto a maglioni ed ecopellicce, l’abbigliamento tecnico può diventare elegante e i colori si alleano anche con i loro famosi nemici. In questa rilettura personale dei codici del vestiario, che è conseguenza di una maturazione della donna e di un rifiuto del prestabilito, non si “salvano” neanche gli abiti da sera che diventano effetto stropicciato o scoprono la schiena, il petto e i fianchi. Fondamentali, poi, i guant(on)i e le scarpe basse che mai una signora altolocata permetterebbe di indossare in quel modo, che sottintendono anche una forza raramente concessa al sesso femminile in passato.

La giovane donna e il giovane uomo Miu Miu

Tutto questo per dire che la ragazza e il ragazzo (sfilano anche look pensati per l’uomo) Miu Miu stanno diventando grandi, attraversando un periodo fatto di tensioni, di rifiuti e di scelte che li porteranno ad autodeterminarsi, anche grazie a ciò che indossano. Il brand di Miuccia Prada ne giova, cambiando volto di stagione in stagione, non tenendo in considerazione i diktat del settore moda. In fin dei conti, la stilista è sempre stata una giovane donna contraria al già fatto, già detto e al cosiddetto “giusto”, dimostrando nella sua lunga carriera che la personalità paga in tutti i sensi.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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