Rivoluzione alla maison Valentino: Pierpaolo Piccioli non è più direttore creativo

Dopo 25 anni in azienda, lo stilista saluta la maison romana e chiude un capitolo fatto di bellezza e semplicità. Consapevole di aver lasciato un segno indelebile nel settore moda

Le strade di Valentino e Pierpaolo Piccioli si separano: la notizia è stata confermata il 22 marzo 2024 dalla maison e dall’ormai ex direttore creativo, con una nota congiunta. Una decisione inaspettata, perlomeno per chi ha amato la semplicità ricercata di un marchio che ha fatto la storia dell’alta moda e del Made in Italy, e con Piccioli aveva proseguito su questa strada.

Valentino, collezione primavera estate donna 2024
Valentino, collezione primavera estate donna 2024

La carriera di Pierpaolo Piccioli

Pierpaolo Piccioli (Nettuno, 1967) è uno stilista dalla carriera camaleontica. Inizia con Brunello Cucinelli, quando era ancora una piccola azienda di maglieria in cashmere. Dal 1990 lavora per Fendi nel reparto accessori con la collega e amica Maria Grazia Chiuri, attuale direttrice creativa di Dior, fino al momento in cui si trasferisce da Valentino nel 1999, sempre per lavorare sugli accessori. Poi, dal 2016 al 2024, ricopre il ruolo di direttore creativo della maison valorizzandone l’eleganza senza tempo, modernizzandola e mettendola in dialogo con una nuova generazione nuovamente innamorata di ciò che il grande Valentino Garavani ha costruito. Per farlo, c’è voluto rispetto e altrettanto talento.

Le dichiarazioni di Pierpaolo Piccioli

Non tutte le storie hanno un inizio e una fine, alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre. Sono stato in questa azienda per 25 anni, e per 25 anni sono esistito e ho vissuto insieme alle persone che con me hanno intessuto le trame di queste storia bella che è mia e nostra”, rivela Pierpaolo Piccioli nella nota in cui ricorda come nella maison tutti, lui incluso, abbiano “creato bellezza. Senza manie di protagonismo, bensì riconoscendo il potere di un lavoro fatto in gruppo, che ha riportato in auge la semplicità del ben vestire, ricordato quanto sia importante comunicare in maniera chiara e rafforzato il potere dell’abito in quanto tale, ma anche come risultato di un intellettuale esercizio di stile.

Il rapporto tra Pierpaolo Piccioli, Valentino e le arti visive

“Intellettuale” anche perché Piccioli ha sempre manifestato la propria vicinanza alle arti visive. Alla 59a Biennale di Venezia, la maison è stata lo sponsor principale del Padiglione Italia curato da Eugenio Viola; una decisione coerente con quella di far sfilare la collezione Haute Couture autunno inverno 2022 di Valentino nella stessa città, alle Gaggiandre, tettoie sull’acqua presso l’Arsenale, immortalando il défilé dall’alto come se fosse un quadro. Non si ferma qui l’impegno della casa di moda nel sostenere l’arte nella sua totalità. Basti pensare che il marchio ha approfittato dell’apertura del nuovo flagship store in Madison Avenue a New York per ospitare nei propri spazi un’esclusiva mostra del pittore italiano Mario Schifano, organizzata dal museo Magazzino Italian Art. Oppure che a maggio 2023, Valentino ha esposto alcune opere di Gioele Amaro all’interno della boutique di Avenue Montaigne, a Parigi. Poi, in occasione della prima edizione di ART Singapore, il brand ha dato vita a una collaborazione con l’artista tailandese Pinaree Sanpitak (Bangkok, 1961). E a questo si aggiunge che alcuni abiti vintage firmati Valentino, parte di un’iniziativa di circolarità per generare e ri-generare una nuova creatività, sono apparsi sulla copertina del primo Focus Moda di Artribune, con la collaborazione di IED Moda.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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