Alla scoperta della profumeria artistica di Laboratorio Olfattivo 

Due menti creativi lo hanno creato. Poi si sono cimentate in una società per distribuire e produrre profumeria artistica in Italia e all’estero. Creando un piccolo grande impero di fragranze

Gli Dei creano gli odori, gli uomini fabbricano i profumi”, scrive il saggista Jean Giono, ed è da questa affermazione che decidono di partire Daniela Caon e Roberto Drago di Laboratorio Olfattivo. Un progetto, il loro, nato nel 2009, spinto dalla profonda passione per il mondo della profumeria artistica, a sua volta figlia di “quella che vent’anni fa era la profumeria di nicchia oggi allargatasi”, e ideato per proporre “eleganza, qualità e originalità ad un prezzo coerente”.

La profumeria artistica e inclusiva di Laboratorio Olfattivo 

L’obiettivo non è di certo relegare l’originale uso del profumo ad una ristretta cerchia di persone come accadeva durante il Rinascimento, quando era diffuso solo fra le nobili dame e nei conventi delle maggiori città italiane, che avevano almeno un frate alchimista. Piuttosto il direttore creativo del marchio, Roberto Drago, decide di abbracciare i consumatori di oltre 50 paesi nel mondo facendo confluire le energie dei nasi più eclettici del momento, sempre col fine di mettere in campo le loro doti artistiche per produrre in piena libertà le fragranze. Questa, però, non è l’unica iniziativa volta a diffondere la cultura olfattiva, perché Caon e Drago hanno fondato una società, chiamata appunto Kaon, per distribuire e produrre profumeria artistica in Italia e all’estero. Attraverso questa, monitorano attentamente i principali trend del mercato e scelgono con cura i marchi da distribuire, ambendo a “selezionare prodotti e servizi di alta qualità per tutti i clienti, intessendo con loro relazioni di fiducia”. È anche un modo per rispettare il consumatore e rimanere coerenti con la visione aziendale, che sia nella produzione o nella distribuzione, ricordandosi perché questa avventura fatta di emozioni e fragranze sia cominciata. Ma anche come sia partita, ovvero “cercando nuovi nomi sulle riviste internazionali di moda che si trovavano in edicola”.

Stories - Racconti- Laboratorio Olfattivo di nome e di fatto. Photo Luigi Greco
Stories – Racconti- Laboratorio Olfattivo di nome e di fatto. Photo Luigi Greco

L’essenza di Laboratorio Olfattivo 

Le ultime della Masters’ Collection, ad esempio, sono frutto della collaborazione con i maestri Jean-Claude Ellena, Lucien Ferrero e Dominique Ropion. Questi, come altri profumieri, sono partiti da un input, dalla loro idea originaria sentendo l’esigenza di raccontare la storia di un ricordo, di un viaggio o di una sensazione alla base della creazione dei profumi di Laboratorio Olfattivo. Così facendo, un universo di suggestioni ed atmosfere viene racchiuso in un flacone dal valore inestimabile poiché custodisce al suo interno “esperienze emozionali” da vivere attraverso il senso dell’olfatto. Esperienze che, dal 2009 ad oggi, si sono susseguite in svariate collezioni come Laboratorio in Bianco, Laboratorio in Fiore e Laboratorio in Nero, e le collezioni della Masters’ Collection e del Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena, le quali hanno consolidato la presenza del marchio e la sua personalità distintiva. Elementi nobili e preziosi, alla pari di fiori come il garofano d’India e altre risorse, sono ciò da cui derivano le fragranze sviluppate nel corso degli anni, che necessitano pur sempre della maestria del naso durante la composizione: solo in quel caso si potrà parlare di vera qualità. La particolarità delle loro creazioni, percepibile annusando, viene bilanciata da confezioni minimaliste, e altrettanti negozi dal design lineare quanto riflettuto, per lasciare il giusto spazio all’esplorazione e alla scoperta attraverso una pluralità di suggestioni e dettagli. Si aggiungono poi le pareti esperienziali nei punti vendita, svariati eventi tra Roma, Milano e Torino, e incontri divulgativi finalizzati a rendere consapevoli i propri consumatori. In questo modo, è lecito parlare di profumeria artistica dato che l’arte dell’ideare e creare profumi diventa punto di partenza e d’arrivo, rispettando l’animo genuino di un‘attività tanto simile ad una disciplina artistica. E distanziandosi da coloro che “definiscono artistici i profumi solo in base al costo, creando un assioma assolutamente non corretto”, come afferma il direttore creativo Roberto Drago.

Stories - Racconti- Laboratorio Olfattivo di nome e di fatto. Photo Luigi Greco Produzione e curatela visiva Alessia Caliendo

Focus: cos’è Kaon Lab

Nel 2014 nasce Kaon Lab come ramo produzione della società Kaon, con l’intento di produrre linee proprie e Private Label. Oltre a Laboratorio Olfattivo, vantano tra le loro creature Maison Tahité – Officine Creative Anthologie by Lucien Ferrero. La prima esplora materie prime iconiche della profumeria cercando di rappresentarle, volta per volta, in modo originale e contemporaneo. La manifattura del loro packaging, interamente sostenibile e riciclabile, avviene utilizzando cartone riciclato, colla vegetale e carta realizzata con gusci di mandorle. La seconda, invece, è una collezione del Maestro Lucien Ferrero, nutrita dal sodalizio rinnovato con l’amico e collega Jean-Claude Ellena. Non è altro che la rielaborazione, in chiave futuristica, dell’originale linea di Lucien Ferrero. La chicca da sapere assolutamente? Sulle confezioni, in carta ruvida riciclata post consumo e prodotta nel rispetto di rigorosi standard ambientali, è impiegato il linguaggio Braille per fornire una traduzione il più possibile universale.

Stories - Racconti- Laboratorio Olfattivo di nome e di fatto. Photo Luigi Greco Produzione e curatela visiva Alessia Caliendo
Stories – Racconti- Laboratorio Olfattivo di nome e di fatto. Photo Luigi Greco Produzione e curatela visiva Alessia Caliendo

Chi è il fotografo Luigi Greco

Fotografo e artista visivo, nato a Moncalieri (TO), si diploma in fotografia allo IED di Torino nel 2020. L’interesse verso il linguaggio fotografico lo porta a sviluppare i suoi progetti con un approccio multidisciplinare e attento al contemporaneo. Nel 2021 il suo progetto “Missing Ring” diventa parte della collezione del Mufoco. Attualmente lavora come montatore video e fotografo freelance, continuando la sua formazione universitaria a Torino.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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