NO BOMB: le sculture-gioiello dell’artista Paola Gandolfi contro le violenze della guerra

La collezione, creata per Alveare di Artemide in collaborazione con il laboratorio di orafe Le Sibille, vuole gridare il dissenso nei confronti della devastazione causata dalle guerre. E lo fa con la tecnica del micromosaico

Sono passati pochi giorni da quando un missile russo si è abbattuto sul Museo di Storia Locale a Ivankiv, nel territorio di Kiev, causando la perdita irreversibile di una pagina importante della cultura ucraina. Tra il patrimonio colpito, anche 25 opere di Mariia Pryimachenko (Bolotnya, Ucraina, 1909-1997), artista naïf dedita alla ceramica, al disegno, al ricamo e nome di spicco dell’arte contemporanea del Paese. Anche a questo fatto di cronaca si ispira la collezione Rondine in Fiamme di Paola Gandolfi (Roma, 1949), una denuncia nei confronti di ogni tipo di guerra e violenza nata nel 2019, che si esprime in particolare nella serie di sculture indossabili della serie NO BOMB. “Era evidente che il progetto portasse a pensare anche alla guerra”, spiega l’artista, “alle bombe devastatrici, e a quanto le donne possono opporsi a tutto questo come un grido, indossando sculture che dicono: basta con le bombe, basta con le guerre, basta con l’atomica”.

NO BOMB: gioielli d’artista di Paola Gandolfi

NO BOMB: gioielli d’artista di Paola Gandolfi

NO BOMB E IL MICROMOSAICO DELLE SIBILLE

Le opere di Paola Gandolfi sono state create per Alveare di Artemide in collaborazione con il laboratorio Le Sibille, composto dalle tre orafe romane di fama internazionale specializzate nel micromosaico minuto. Si tratta di una tecnica nata a Roma nella seconda metà del ‘700, la cui diffusione raggiunse il suo apice nel secolo successivo, che consiste nell’uso di tessere vitree di piccole dimensioni, filate tramite sottili bacchette e disposte su griglie di rame che vanno a formare le diverse composizioni. Tutti gli ornamenti sono eseguiti con precisione minuziosa e rifiniti con altrettanta cura. Le applicazioni non riguardano solo il campo dell’oreficeria, ma anche tavolini con piano di marmo, tabacchiere, fermacarte e altri oggetti. Nella serie NO BOMB, il micromosaico impreziosisce le sculture indossabili a forma di missile, con scritte e dettagli floreali.

NO BOMB: LA COLLEZIONE DI PAOLA GANDOLFI PER ARTEMIDE

Non resta più nulla dei suoi quadri, colorati e bellissimi, di una realtà semplice e ricchissima di fantasia”: sono le parole della curatrice del progetto Irene Galandra che, in riferimento alle opere di Gandolfi, riflette sulla tragicità del presente e degli ultimi fatti dell’attualità. “Putin ha lanciato le bombe che hanno raso al suolo l’arte di Maria e quella di tanti altri artisti. Comunità di artisti professionisti in tutto il mondo si sono schierate contro le bombe russe contro l’Ucraina. Ma nel cuore di Roma, prima e durante il silenzio forzato creato dalla pandemia del 2020, Marina Balsano, un esperto di Diritto Parlamentare ed appassionata di Opere Gioiello, ha deciso di fondare un progetto che avesse l’intento di far realizzare pezzi unici di sculture indossabili che parlassero, una volta indossate, dei problemi che stanno affliggendo il nostro Pianeta, dalla preoccupazione del global warming, alla violazione dei diritti di minoranze, ad un no deciso alle bombe e alla guerra”, prosegue. “Le opere di Maria Prymachenko bruciate nel museo di Kiev sono perse per sempre, ma la grandezza dell’arte rimane, grazie a progetti come Alveare di Artemide che hanno il coraggio di produrre arte per poter gridare al mondo ciò che conta”.

– Giulia Ronchi

https://www.alvearediartemide.com/collections

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più