Scarpe. Edizione speciale Dr. Martens nel segno di Jean-Michel Basquiat

Gli iconici anfibi Mod.1460 (anche nella versione per bambini, e la scarpa Mod.1461, si colorano per la serie limitata che l’iconico marchio americano dedica all’artista pop. Corone, teschi, draghi, ossa i simboli più famosi utilizzati per le tele dell’artista. Ora appariranno sulla silhouette del marchio grazie alla collaborazione con il Basquiat Estate.

Nei primissimi anni Ottanta Jean-Michel Basquiat (New York, 1960 – 1988) incuriosì il Lower East Side con i graffiti apparsi sugli edifici del quartiere, firmati dal misterioso duo SAMO; dopo un’infanzia difficile e un’adolescenza di strada, una collaborazione nata per caso con Andy Warhol lo lanciò nel mondo dell’arte “che contava”. Ma anche dopo essere diventato famoso, si scontrò con la diffidenza e il razzismo dei bianchi; inquietudine e solitudine accompagnarono la sua breve esistenza che si riverberava in quella Pop Art tragica e malinconica, anche se accesa dai brillanti colori. Fu tra i pochissimi esponenti del movimento ad affrontare istanze sociali, fra queste anche la lotta al razzismo. L’aspetto aggressivo e commerciale dell’arte sembrò disorientarlo, e quasi sicuramente contribuì alla sua prematura scomparsa.

Un giovanissimo Jean Michel Basquiat. Photo Lee Jaffe

Un giovanissimo Jean Michel Basquiat. Photo Lee Jaffe

DAL POP AL MARKET

Più di trent’anni dopo quell’agosto dell’88, tre dei suoi pezzi più enigmatici, Beat Bop (fu la copertina dell’omonimo singolo del 1983 di Rammellzee e K-Rob), Dustheads e Pez Dispenser decorano le calzature di uno dei marchi più famosi al mondo. La nuova linea di calzature è già disponibile all’acquisto sul sito di Dr. Martens. Non è la prima volta che le opere di Basquiat appaiono su un prodotto commerciale: già lo scorso anno Mattel lanciò una serie di carte da gioco in edizione limitata con le sue opere al verso. Il commercio ha le sue regole e il suo pragmatismo, e tutto quello che può trasformarsi in denaro, è giusto che sia posto sul mercato; o almeno così dicono. Chissà cosa avrebbe pensato lo stesso Basquiat, se avesse potuto negoziare l’offerta di Mattel e Doc Martens. In ogni caso, ci si può soltanto augurare che questa nuova ondata di pubblicità possa contribuire a interrogarsi su chi fosse veramente Basquiat, quale sia stata la portata delle sue opere, considerando che fu tra i primi, nel mondo dell’arte, ad affrontare a viso aperto la problematica del “razzismo di ritorno”, di cui purtroppo anche recentemente si sono visti gli effetti.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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