Sculture famose che diventano dessert. La Vittoria Alata di Brescia finisce nel piatto

L’idea si deve alla giovane chef Arianna Gatti, alla guida del nuovo ristorante Forme, inaugurato in una cascina alle porte della città. La “Vittoria Alata” chiude il menu degustazione Racconti e celebra il simbolo della città

Nell’anno da Capitale Italiana della Cultura di Brescia (in coppia con Bergamo) c’è spazio anche per l’avvio di nuove attività di ristorazione. Alle porte della città, Forme è ospitato all’interno di un tipico edificio a corte ottocentesco circondato dalla campagna bresciana e nasce dall’investimento della società Atena, realtà specializzata in formazione che nella struttura ha sede. Nella ristrutturazione del complesso si è scelto di privilegiare l’innesto di soluzioni moderne ed elementi di design contemporaneo sull’architettura storica; così già alla fine del 2019 gli spazi del cascinale di Verziano sono stati riconvertiti in uffici e ambienti destinati all’accoglienza e all’ospitalità (ai piani alti si articolano anche le suite per chi vuole soggiornare in loco). Alla battuta d’arresto imposta dalla pandemia, il progetto ha resistito, cambiando però pelle. E Arianna Gatti, giovane chef classe 1991, è il motore di un nuovo inizio che ambisce a posizionare il ristorante tra le mete gastronomiche di rilievo nel panorama cittadino. Abruzzese, originaria del piccolo paese di Forme – da cui il nome del progetto – Gatti ha già macinato molta esperienza nel mondo dell’alta ristorazione, affermandosi sul territorio bresciano in quasi dieci anni di affiancamento di Philippe Leveille, entrata alla fine del 2013 nella brigata del ristorante Miramonti L’Altro per ottenere ben presto il ruolo di sous chef. In cascina la chef dirige anche il lavoro del bistrot Sottoforme, formula pensata per la pausa pranzo infrasettimanale, ma è nella cucina di Forme che si concentra l’intenzione di avvicinare, in una sorta di gemellaggio gastronomico, tradizioni locali e abruzzesi, in “piatti dai sapori riconoscibili, realizzati con tecniche funzionali, dove il design gioca un ruolo fondamentale”.

Riscoperta, dessert ispirato alla Vittoria Alata, Forme (7)

Riscoperta, dessert ispirato alla Vittoria Alata, Forme

LA VITTORIA ALATA DI BRESCIA. LA STATUA ISPIRA UN DESSERT

Un desiderio più che intuibile nel dessert che chiude il menu degustazione Racconti, ingegnoso riferimento a una delle opere più preziose custodite dal Parco Archeologico di Brescia romana: la statua bronzea della Vittoria Alata. Dopo il restauro finanziato con l’Art Bonus ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure, la scultura eseguita intorno al 250 a.C. da un maestro greco e poi rielaborata in età romana (metà I secolo d.C.) è stata ricollocata all’interno del Capitolium, il tempio romano che si erge al centro dell’area archeologica di Piazza del Foro, dove la Vittoria Alata fu ritrovata nel luglio del 1826 e dove – con ogni probabilità – era esposta in origine, prima di essere nascosta in età tardo imperiale dentro un’intercapedine dell’edificio, insieme ad altri manufatti pagani bronzei. Alla fine del 2020, l’evento è stato celebrato dalla mostra che ha svelato l’indovinato allestimento curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, e nel 2023 da Capitale della Cultura spicca come simbolo della città, forte di una raffinatezza compositiva e tecnica che fu celebrata in passato da Giosuè Carducci (nell’ode Alla Vittoria) e Gabriele D’Annunzio, che come Napoleone III ne volle una copia per sé.
La potenza visiva e simbolica di questa figura femminile alata, che in origine doveva avere un elmo sotto al piede sinistro e schermarsi con uno scudo, ha ispirato anche il dolce ora in menu da Forme, che racchiude una mousse di litchi e cioccolato bianco con gel di lamponi e pralinato di sesamo (mentre le ali, ritrovate a parte durante gli scavi, prendono le sembianze di cialde croccanti). Evocativo anche il nome del dessert: (Ri)scoperta.

https://formerestaurant.it/

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