Prendiamo Discipline, il nuovo brand di Renato Preti che ha debuttato durante l’ultimo Salone del Mobile di Milano. In questo caso il mantra è: basta con un design inopportunamente costoso, basta con il “famolo strano” che è solo capriccio effimero e gusto da nuovi ricchi.
Tornare al buon design significa (ri)affermare una disciplina, da applicare con fermezza ai valori del nostro tempo: sostenibilità, non solo di materiali naturali e chilometro zero, ma anche di lunga durata degli oggetti; semplicità delle forme e degli usi, senza moralismi autopunitivi, bensì con un’iniezione decisa di calore domestico e attenzione al dettaglio.

Il tutto strizzando l’occhio a quelle che sono le leve commerciali del momento: una brand identity molto netta, impossibile da equivocare con altri operatori sul mercato; un utente da fidelizzare grazie a una proposta diversificata nelle taglie e nei prezzi, dall’arredo importante al piccolo complemento; una vendita multicanale che punta molto su Internet, senza tuttavia rinunciare alla distribuzione tradizionale per affermare la propria fisicità.
Che l’equazione fra crisi e opportunità si dimostri in questo caso efficace per rinnovare i linguaggi e rilanciare i consumi?
Giulia Zappa
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #10
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