All’università di Princeton arriva un nuovo museo disegnato da un grande architetto

La costruzione di un nuovo edificio museale all’interno della Princeton University, nel New Jersey, era stata annunciata nel 2018 con l’obiettivo di custodire una delle più antiche e ricche collezioni d’arte d’America. A firmare il progetto è lo studio di architettura Adjaye Associates

La storia del Princeton University Art Museum è strettamente intrecciata con quella dell’ateneo, fondato nel 1746 come College of New Jersey. Fin dagli inizi, con i primi oggetti di storia naturale e ritratti donati al College Ivy League, si delineò un’attenzione particolare all’apprendimento attraverso la fruizione diretta delle opere originali. Nel 1882 il presidente James McCosh e William Cowper Prime introdussero la storia dell’arte come disciplina accademica: nacque così il Dipartimento di Arte e Archeologia e il Museo, ospitato dal 1890 in un edificio progettato da Arthur Page Brown. Il primo direttore, Allan Marquand, ne consolidò la missione educativa e arricchì la collezione con ceramiche antiche. Negli anni le raccolte vennero ampliate con opere rinascimentali, disegni e opere d’arte americana, con una successiva espansione verso l’arte asiatica, africana e fotografica. Dopo la Seconda guerra mondiale, questa collezione si rinnovò con la costruzione dell’edificio modernista inaugurato nel 1966 e l’apertura della Putnam Collection di sculture all’aperto. Dal 2009, sotto la direzione di James Steward, il Princeton University Art Museum custodisce oltre 117.000 opere, che troveranno ora casa nel nuovo edificio la cui apertura è attesa per il 31 ottobre, e firmato dal noto studio di architetti Adjaye Associates.

La collezione del Princeton University Art Museum

Con una storia di collezionismo che risale al 1755, il Princeton University Art Museum è oggi uno dei principali musei d’arte universitari degli Stati Uniti. Le sue collezioni riuniscono opere dall’antichità all’arte contemporanea, spaziando su scala globale. Tra i pezzi più significativi spiccano reperti romani — tra cui i ritratti marmorei di Ottaviano Augusto e Marco Aurelio, rinvenuti negli scavi condotti a Antiochia negli Anni Trenta — e numerose opere di artisti italiani dei periodi rinascimentale e barocco. Nel secondo dopoguerra, la galleria ha ospitato importanti mostre dedicate all’arte italiana, come 500 Years of Italian Master Drawings (Anni Sessanta), che presentava opere di Cambiaso, Parmigianino, Guercino, Tiepolo, Modigliani, Carpaccio, Michelangelo e Bernini.
Tra le esposizioni in programma per il 2026 figurano Willem de Kooning con The Breakthrough Years, Photography as a Way of Life – dedicata a Harry Callahan, Minor White e Aaron Siskind – e Jean-Michel Basquiat.

Il nuovo progetto architettonico del Princeton University Art Museum

Il nuovo edificio è progettato dallo studio Adjaye Associates – che ha conosciuto una crescente notorietà culminata nel 2017 con la realizzazione dello Smithsonian NMAAHC di Washington – e raddoppia lo spazio destinato all’esposizione, alla conservazione e allo studio delle collezioni, offrendo anche nuove aree sociali e servizi per i visitatori. Disposto su tre piani, comprende nove padiglioni principali interconnessi, alternati a sale più intime di osservazione che offrono momenti di riflessione e scorci sullo storico campus. L’esterno combina superfici in pietra grezza e levigata, mentre la facciata dialoga con le prospettive del campus, reinterpretandole in chiave contemporanea. Il museo ospita terrazze all’aperto per eventi, una Grand Hall per conferenze e spettacoli, aule e due laboratori di creatività, oltre a un ristorante panoramico e una terrazza sul tetto.

Parola all’architetto David Adjaye

Siamo lieti di essere stati scelti per plasmare il futuro del Princeton University Art Museum, uno dei migliori musei d’arte universitari e tra le più antiche istituzioni di raccolta d’arte in America”, afferma l’archistar Sir David Adjaye. Definendo un potente centro di gravità culturale nel cuore di una delle più grandi università del mondo, il nuovo edificio si impegnerà con il campus e con le comunità circostanti attraverso una sintesi di arte, insegnamento e partecipazione sociale. Il museo sarà la porta culturale tra Princeton, i suoi studenti e il mondo”.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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