Il G20, la Nuvola di Fuksas e l’EUR “fascista”

Un giornalista del Washington Post ha ritenuto che aver organizzato il G20 nel quartiere dell'EUR abbia rievocato i fantasmi del fascismo. Possiamo accusarlo di scarsa conoscenza della storia dell'architettura, ma dovremmo anche riflettere su quale immagine l'Italia da di sé

Lo stereotipo dell’Italia come Paese soffocato dal proprio passato, incapace di progettare un futuro credibile, ci perseguita tanto da far pensare che ogni scelta che facciamo sia ossessionata dalla storia.

Palazzo dei Congressi, EUR, Roma, 1938. Photo Marco Rosanova via Wikipedia CC BY 3.0

Palazzo dei Congressi, EUR, Roma, 1938. Photo Marco Rosanova via Wikipedia CC BY 3.0

L’EUR È FASCISTA?

In questa luce credo debba leggersi il commento di Chico Harlan del Washington Post, secondo il quale l’aver ospitato il recente G20 nell’area dell’EUR avrebbe suscitato il fantasma del fascismo e di Mussolini. Inutile ricordare al giornalista americano di aver commesso una doppia, imperdonabile ingenuità. La prima, storica, consistente nel voler vedere l’EUR solo nei termini dell’architettura del fascismo. Il quartiere direzionale romano fu realizzato prevalentemente nel Dopoguerra e ospita numerosi edifici, alcuni molto belli, che vanno dagli Anni Cinquanta ai nostri giorni. La seconda ingenuità è interpretativa. Ammesso che il quartiere abbia comunque un imprinting fascista, considerare gli eventi che vi si svolgono come segnati da questa storia è come voler immaginare una iniziativa che si svolge al Colosseo macchiata dai sacrifici dei martiri cristiani o vedere nella Roma Barocca il fantasma di papi depravati e simoniaci. Insomma: bullshit, come direbbero gli americani.

IL RUOLO DELLA NUVOLA DI FUKSAS

Ovviamente questo non vuol dire che la scelta dei luoghi non abbia anche un carattere simbolico. Ma probabilmente i simboli ai quali faceva riferimento Draghi, proprio per questa difficoltà di vedere l’Italia in termini di futuro e non di passato, non sono stati percepiti dal giornalista americano. La Nuvola dell’Eur come luogo nel quale svolgere il G20 ha probabilmente due differenti chiavi di lettura. La prima è che la Nuvola è stato uno degli hub italiani più attivi per la vaccinazione contro il Covid. Svolgere proprio in questo centro l’incontro internazionale significa sottolineare l’importanza per gli Stati di procedere uniti in questa direzione. La seconda è che la Nuvola di Fuksas è, qualunque sia il giudizio che si voglia darne, un edificio contemporaneo che ci racconta che l’Italia è un Paese che sa ancora muoversi nel campo della costruzione della bellezza, che sa realizzare grandi infrastrutture, che non vuole porsi nei confronti delle altre nazioni solo come una Disneyland turistica dove si va in gondola o ci si traveste da antichi romani.

L’ITALIA COME PAESE MODERNO

Una scelta importante, considerando il fatto che la gran parte della simbologia alla quale fanno riferimento i nostri politici è solitamente desueta: si veda per tutti la scenografia che accompagna i discorsi di fine anno dei nostri Presidenti della Repubblica. Motivo per il quale non si può che essere d’accordo con la scelta di Draghi. Le stupidaggini dette dal giornalista del Washington Post, tuttavia, ci raccontano quanto molto maggiore sforzo di comunicazione serva per rimuovere gli stereotipi interpretativi, una volta che si sono consolidati.

– Luigi Prestinenza Puglisi

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Luigi Prestinenza Puglisi

Luigi Prestinenza Puglisi

Luigi Prestinenza Puglisi (Catania 1956). Critico di architettura. Collabora abitualmente con Edilizia e territorio, The Plan, A10. E’ il direttore scientifico della rivista Compasses (www.compasses.ae) e della rivista on line presS/Tletter. E’ presidente dell’ Associazione Italiana di Architettura e Critica…

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