Vicino a Siena c’è un bosco meditativo pieno di opere d’arte in costruzione da 30 anni

A San Giovanni d'Asso, in piena Val d'Orcia, c'è un giardino boschivo dal sapore mitologico ed etereo creato dall'artista americano Sheppard Craige negli Anni Novanta

C’è un bosco, in provincia di Siena, dove alte querce nascondono esoteriche inscrizioni muschiate, quiete opere d’arte in attesa di essere scorte tra le fronde. Alcune familiari, altre enigmatiche, le eteree creazioni che punteggiano il Bosco della Ragnaia gemmano dalla fantasia dell’artista ambientale americano Sheppard Craige (1942), originario della Virginia e per molti anni attivo a New York come pittore. L’artista, tra un Altare dello Scetticismo, un Oracolo di Te Stesso e il Centro dell’Universo, non vuole qui suggerire risposte ma fornire nuove domande e interpretazioni di un mondo ora naturale, ora interiore.

Cos’è il Bosco della Ragnaia

Nonostante l’apparenza vetusta – diretta conseguenza dei riferimenti che Craige fa a un lontano passato in cui il Bosco era governato dai “Saggi” –, il parco boschivo e giardino non lontano da San Giovanni d’Asso, borgo a trecento metri d’altezza sulla Val d’Orcia, non ha nemmeno trent’anni. Iniziato nel 1996, il Bosco della Ragnaia è ancora oggi in fase di lavorazione, incessante eco alla domanda “Se Non Qui, Dove?” che i visitatori troveranno scolpita nella pietra. Aperto dall’alba al tramonto in tutte le stagioni, il parco (che deve il proprio nome alla rete che si stendeva tra gli alberi per catturare gli uccelli) si propone quindi come luogo meditativo aperto a tutti, gratis. Con delle semplici regole: sono banditi i rumori forti, i gruppi devono essere autorizzati alla visita e fumare è vietato.

Gestito da Chiara Monaci e Marco Lorenzetti, il giardino incastonato nelle Crete senesi e recuperato dall’artista e dalla moglie è formale: tra pochi fiori dall’apparenza selvatica spicca una struttura di muretti e siepi di bosso, colonne e giochi d’acqua. Punteggiato dalle sculture in argilla e dagli encausti dell’artista Frances Lansing, moglie di Craige, il parco è rigoroso e iniziatico – con riferimenti alla filosofia illuminista, in primis nel motto di Michel de Montaigne “Que sais je? / Cosa sono?” –, ma anche gioioso nella sua apertura alla bellezza e all’osservazione curiosa e ammirata del mondo naturale.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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