Lo studio di Stefano Boeri progetta un centro di preghiera in Nepal

Giganteschi spazi di meditazione in cui si mixa arte, natura e design. Ecco il nuovo progetto di Stefano Boeri Architetti per il Ramagrama Stupa

Il Ramagrama Stupa è un centro di preghiera e meditazione nel distretto di Parasi, in Nepal. Il sito archeologico – che ospita una parte delle reliquie del Buddha – si trova a cinquanta chilometri ad est di Lumbini, il luogo di nascita di Gautama Buddha e rappresenta un prezioso centro storico-culturale, nonché un punto di riferimento religioso per il Buddhismo. A fine dicembre 2023 è stato reso noto il masterplan del Ramagrama Stupa, la cui progettazione è stata affidata allo studio Stefano Boeri Architetti.

Il progetto di Stefano Boeri Architetti in Nepal 

La presentazione del progetto è avvenuta nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato il Primo Ministro del Nepal, monaci buddisti, funzionari governativi e il pubblico. Obiettivo del progetto è lo sviluppo di nuovi spazi dedicati alla preghiera, alla contemplazione e alla riflessione, in armonia con la natura circostante. Come spiegato dall’architetto Boeri il progetto “rappresenta per noi una sfida straordinaria: quella di creare un centro significativo per la preghiera, la meditazione e la pace in uno dei luoghi più sacri del Buddhismo”.
L’impianto si articola in varie zone, sviluppandosi attorno al Bodhi Tree (albero sacro della tradizione buddhista) e allo Stupa del Buddha, ancora intatto. Cuore del progetto è il Prato della Pace, uno spazio all’aperto di seicento metri di diametro interamente dedicato alla contemplazione, che ricorda simbolicamente un mandala. 

Stefano Boeri Architetti, Ramagrama Stupa, Biodiversity Ring Garden and Peace Meadow. Credits Stefano Boeri Architetti
Stefano Boeri Architetti, Ramagrama Stupa, Biodiversity Ring Garden and Peace Meadow. Credits Stefano Boeri Architetti

Il nuovo volto del Ramagrama Stupa con Stefano Boeri Architetti

A circondare questo grande giardino, secondo un sistema circolare, è poi il Giardino dell’Anello della Biodiversità, un ampio prato fiancheggiato da spazi per attività culturali, meditazione e strutture che favoriscono il silenzio. Con uno sviluppo in pendenza, comprende ottantamila piante di settanta specie diverse, originarie della pianura del Terai, dove nacque il Buddha. Particolare attenzione è stata inoltre destinata allo studio dell’ombreggiatura nei percorsi pedonali, per garantire a monaci e visitatori di utilizzare comodamente lo spazio in ogni momento della giornata e durante le varie stagioni. Anche la sostenibilità ha avuto un ruolo centralenella stesura del progetto, che prevede l’utilizzo di materiali di provenienza locale, facendo eco alla tradizione architettonica della regione e in un’ottica di ridotto impatto ambientale. “Per il suo valore veramente universale e la sua natura di collaborazione tra culture e nazioni, questo progetto diventerà uno dei più significativi sul patrimonio culturale in corso in Nepal”, ha auspicato Boeri.

Gloria Vergani 

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