C’è una grande mappa con tutte le testimonianze fasciste ancora presenti in Italia

L'istituto antifascista Ferruccio Parri ha censito 1400 monumenti, edifici e vie che ricordano il ventennio, per capire come strutturare e gestire la memoria storica oltre le strumentalizzazioni

Che il territorio italiano conservi molte tracce del suo recente passato fascista, è cosa impossibile da non notare: ora vie e palazzi, ora monumenti e scuole, i simboli del ventennio sono dispersi da Nord a Sud, a volte “neutri”, a volte oggetto di commemorazioni e cerimonie da parte di minoranze neofasciste o delle nuove destre. Dall’affresco di Primo Conti nel Palazzo di Giustizia di Milano La Giustizia del Cielo e della Terra, in cui Mussolini compare fra i potenti del pianeta, al grande obelisco di marmo bianco al Foro Italico di Roma su cui campeggiano le tre grandi lettere “DVX”, fino allo stadio Ridolfi per l’atletica leggera a Firenze, sono decine i monumenti e le statue, le vecchie Case del Fascio e dei Balilla, per non parlare delle centinaia di vie commemorative di personaggi e battaglie fasciste in tutti i centri abitati, piccoli e grandi, d’Italia.

Primo Conti, La Giustizia del Cielo e della Terra, dettaglio

Primo Conti, La Giustizia del Cielo e della Terra, dettaglio

Fino a poco tempo fa, avere contezza di quanto fossero diffuse queste tracce era considerata un’impresa inavvicinabile: adesso, però, l’istituto Ferruccio Parri ha pubblicato gli esiti del grande progetto Luoghi del fascismo, che individua e raccoglie in una grande cartina online tutte le testimonianze per “mappare e ricostruire progressivamente la storia dei ‘luoghi della memoria’ locale e nazionale del fascismo storico (1919-1945). Obiettivo del progetto è individuare e analizzare i monumenti e le intitolazioni di strade e edifici pubblici che sono stati costruiti come luoghi della memoria del fascismo durante il regime o negli anni successivi alla Liberazione del paese“, si legge sul portale dell’Istituto.

Obelisco Foro Italico via Wikimedia

Obelisco del Foro Italico, dettaglio, via Wikimedia

LA RICOSTRUZIONE STORICA DELL’ISTITUTO FERRUCCIO PARRI

La mappatura “ha l’obiettivo di verificare la geografia di questi monumenti e di queste intitolazioni ricorrenti; leggerne la stratificazione storica e in ogni caso ricostruire la storia di questi luoghi della memoria, del significato che hanno assunto del tempo e di come sono stati modificati dal tempo o dagli uomini e dalle donne di questo paese“, si legge ancora sul sito dell’istituto Ferruccio Parri, fondato nel ’49 dall’omonimo partigiano (nonché primo premier di un governo di unità nazionale dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale) e parte della rete degli istituti per la storia della Resistenza.

L'ex Casa del Fascio di Predappio

L’ex Casa del Fascio di Predappio

Questa ricerca“, si legge ancora nello statement dell’istituto, anche in riferimento alle riletture anacronistiche messe in atto più o meno consciamente a livello politico nel corso degli anni, “dovrebbe così permettere di leggere e analizzare i diversi modi in cui nelle composite comunità locali e territoriali la memoria del fascismo è stata preservata e/o ricostruita, come questa costruzione si collochi in relazione con altre memorie politiche e come, nel corso di questi anni, in concomitanza con la rilegittimazione in corso dell’esperienza fascista, queste memorie si siano ridefinite e rialimentate“. Un progetto, questo, che ha nutrito anche una riflessione scientifica poi ripresa e riarticolata nel volume curato dalle storiche Giulia Albanese (coordinatrice del progetto in toto) e Lucia Ceci I luoghi del fascismo. Memoria, politica e rimozione edito per i tipi di Viella.

CENSIRE PER RICORDARE CORRETTAMENTE IL FASCISMO

La necessità di una raccolta scientifica delle testimonianze fasciste (cioè dichiaratamente politiche, e non genericamente realizzate in uno stile razionalista e/o fascista) si era fatta sempre più pressante nel corso degli ultimi anni, e in particolare a margine della polemica sorta nel 2016 sulla costruzione di un “Museo del fascismo” a Predappio (Forlì-Cesena), luogo di sepoltura di Mussolini. Iniziate nel 2018, le ricerche sono state concluse in gran parte in tempo per il centenario della marcia su Roma, caduto lo scorso 28 ottobre, con pochi fondi e l’aiuto dei volontari della rete degli istituti per la storia della Resistenza. Il progetto, ora, è in costante aggiornamento e aperto ai contributi dal basso, che saranno sottoposti al parere del comitato scientifico.

Giulia Giaume

https://www.luoghifascismo.it/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

Scopri di più