Ecco come fa la Galleria Borghese di Roma ad essere inclusiva. Intervista alle ideatrici del servizio Accessibilità 

Tra percorsi tattili e per non udenti, la Galleria Borghese si rivela un’eccellenza nei servizi di accessibilità. Per saperne di più ne abbiamo parlato con la referente Stefania Vannini e la storica dell’arte e guida sorda Violante Nonno

La Galleria Borghese, uno dei musei più affascinanti di Roma, da anni porta avanti grazie all’impegno della referente Stefania Vannini e della storica dell’arte, nonché guida sorda, Violante Nonno un importante progetto di accessibilità che apre il museo anche a persone cieche, ipovedenti e con sordità. Per capire com’è nato e come si sviluppa il servizio accessibilità, costituito da un articolato programma di visite guidate, podcast e continue novità, abbiamo intervistato direttamente le protagoniste.  

Stefania Vannini e Violante Nonno
Stefania Vannini e Violante Nonno

Intervista a Stefania Vannini e Violante Nonno sull‘accessibilità alla Galleria Borghese di Roma 

Stefania Vannini, da quanto tempo è referente per l’accessibilità della Galleria Borghese? E come ha costruito i tanti progetti attivi oggi? 
Dopo anni di lavoro ed esperienze nell’ambito dell’educazione al patrimonio, oggi ricoprire questo ruolo in uno dei musei più belli al mondo è un traguardo importante. Una conquista che viene da lontano, quando nel 2015 il MAXXI, dove lavoravo come responsabile del Dipartimento educazione, approvò la mia richiesta di creare un ufficio dedicato al Public Engagement e all’accessibilità; rivolto non solo alle persone con disabilità ma anche alle fasce sociali a rischio di esclusione. Molti dei progetti dell’Ufficio Accessibilità della Galleria Borghese, oggi continuativi nel tempo, sono stati avviati nel 2019, al mio rientro nel Ministero, ma nati e, in alcuni casi, anche sperimentati al MAXXI, a partire da una collezione di arte contemporanea. 

Quando ha intuito che le cose stavano cambiando? 
Nel 2019 mi sono resa conto che un grande passo in avanti era stato compiuto nella normativa. Nella circolare n.26 del 25 luglio 2018 della Direzione Generale Musei, tra altre indicazioni, si auspicava che i musei identificassero un referente per l’accessibilità. Di lì a poco fecero seguito due corsi di formazione sulla disabilità della vista e sulla sordità, voluti dalla Direttrice Alfonsina Russo per il personale del Parco Archeologico del Colosseo, a cui ho partecipato insieme ad altri colleghi di musei MiC romani. I tempi erano finalmente maturi e così mi sono candidata per l’incarico che ricopro tutt’ora.  

Visita tattile su copia d’artista del Ratto di Cassandra realizzata dal maestro Stefano Amici. Galleria Borghese
Visita tattile su copia d’artista del Ratto di Cassandra realizzata dal maestro Stefano Amici. Galleria Borghese

I progetti di accessibilità proposti da Stefania Vannini alla Galleria Borghese di Roma  

Come si caratterizzano i progetti attivati? 
Pongono al centro le persone con disabilità e fragilità diverse. Prima attraverso l’ascolto delle rispettive aspettative e esigenze; poi con il loro coinvolgimento attivo che ci vede progettare e lavorare insieme, fianco a fianco. 

Ci puoi parlare della collaborazione con la guida sorda Violante Nonno per il progetto “Le Storie del Cardinale Scipione e di Casa Borghese”? 
Certo, si tratta di un’iniziativa nata per far dialogare due culture e due lingue, quella sorda con quella udente, quindi la lingua dei segni italiana e l’italiano. Ormai da quattro anni, Le Storie del Cardinale Scipione coinvolgono i due pubblici in percorsi tematici ideati e progettati con Violante Nonno, storica dell’arte e guida turistica sorda.  

Quali sono stati i risultati immediati? 
L’attività, da una parte ci ha consentito di consolidare la relazione con la comunità sorda, qualificandosi come un servizio dedicato; dall’altra, ha creato una comunità di persone udenti che, grazie alla partecipazione a quest’esperienza, che va ben oltre la comune visita guidata, si sono avvicinate alla realtà del mondo sordo e ora apprezzano la bellezza della lingua LIS. 

E l’ultima novità introdotta? 
A partire da gennaio 2025, le narrazioni sono state arricchite da azioni artistiche in Visual Vernacular, una forma d’arte derivata dalla lingua dei segni. Tecnica teatrale visiva in cui tutto il corpo dell’attore sordo è coinvolto, per rendere, in maniera fortemente espressiva, i racconti e le descrizioni delle principali opere del museo. 

La parola a Violante Nonno, storica dell’arte e guida sorda 

Com’è lavorare a questo progetto?  
La collaborazione con la dott.ssa Stefania Vannini dell’ufficio accessibilità della Galleria Borghese è preziosa. La sua sensibilità verso le esigenze delle persone disabili ci ha permesso di sperimentare e sviluppare progetti altrimenti impossibili; come Le Storie del cardinale Scipione che prevedono una serie di percorsi concepiti su misura per le persone sorde ma condivisibili da tutti gli altri.  

Qual è stato l’aspetto più sorprendente di questa collaborazione? 
Come guida turistica e storica dell’arte sorda, l’aspetto sorprendente, oltre che dai risultati ottenuti, dimostrati dall’efficienza ed efficacia della modalità di visita, è dato dal lavoro compiuto sul progetto. In questi quattro anni, non solo abbiamo costruito percorsi che ho potuto proporre dal mio punto di vista privilegiato di guida sorda ma, grazie alla continuità dell’esperienza, siamo intervenuti per migliorarli, facendo effettivamente evolvere il progetto. Sono grata a Stefania per aver creduto nelle mie capacità. Un Ufficio Accessibilità museale può e deve raggiungere l’eccellenza coinvolgendo le figure disabili interessate per costruire insieme progetti dall’inizio: competenza, professionalità e ascolto fanno il resto del lavoro. 

Il Podcast archeologico accessibile della Galleria Borghese, stagione 2
Il Podcast archeologico accessibile della Galleria Borghese, stagione 2

Il podcast di Violante Nonno che “mostra” le opere della Galleria Borghese a tutti 

Altro prodotto pluripremiato è il podcast da lei ideato “Al di là del marmo” che, tra i vari pregi, ha quello di riportare l’attenzione e la riflessione sulle opere scultoree oltre la superficie del visibile. Quando è nato e chi collabora con lei? 
Al di là del marmo è un progetto sviluppato in collaborazione con l’archeologo Rasul Mojaverian che racconta in venti episodi tematici le opere archeologiche esposte lungo le pareti del museo. Sculture che di solito restano ai margini dello sguardo del pubblico, attratto dai capolavori al centro delle sale. Grazie al contributo di due scultrici cieche, Lucilla D’Antilio e Antonella Bretschneider, le descrizioni si caratterizzano per un linguaggio evocativo che supporta la creazione di immagini visive. Dunque, si tratta di un podcast per tutti, ma con una particolare attenzione rivolta alle persone con disabilità della vista. In più, proprio in questi giorni stanno uscendo i vari episodi nella versione accessibile anche per le persone sorde attraverso una serie di video LIS; a cui si aggiunge la versione in lingua inglese, per offrire l’opportunità di approfondire i temi archeologici anche a un pubblico internazionale. 

Ascolta qui 

L’esperienza che negli anni ha costruito con collaboratori ciechi e ipovedenti, unita allo straordinario patrimonio della Galleria, richiama pubblico con disabilità visive da tutto il mondo, che qui può usufruire del servizio di visite tattili, arricchito da pannelli tattili da esterno e copie e riproduzioni di opere ad hoc… 
Dal podcast Al di là del marmo, infatti, nascono le visite tattili che il museo organizza il lunedì, giorno di chiusura, rivolte sia a persone cieche che vedenti, per creare momenti di condivisione e scambio tra diverse modalità percettive in una condizione privilegiata in cui le sculture diventano protagoniste di percorsi tattili arricchiti da letture di brani letterari e poesie. A tal proposito il museo si sta dotando di una serie di riproduzioni delle opere scultoree in collezione, realizzate da artisti che collaborano con la professoressa D’Antilio che mi affianca nella conduzione delle visite tattili, per meglio rispondere alle esigenze delle persone con disabilità della vista.  

Un valore aggiunto del progetto? 
La partecipazione, per quanto concerne le persone vedenti, di giovani storici dell’arte e archeologi interessati al tema dell’accessibilità, che hanno così l’opportunità di vivere un’esperienza che per loro diventa anche un momento formativo.  

Quali i prossimi progetti nel cassetto?  
Sicuramente portare a conclusione il progetto Giardini Segreti, già avviato l’anno scorso con la posa in opera di due mappe tattili, in aggiunta ad altre due collocate all’esterno del museo. Sono previste audiodescrizioni, video LIS e un libro tattile dedicato alle specie floreali, per raccontare a tutti l’affascinante storia della collezione Borghese; della costruzione dell’edificio che la ospita, alla Villa e trasmettere come dal pensiero visionario del Cardinale Scipione abbia preso forma il suo progetto universale di Arte e Natura

Annalisa Trasatti 

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Annalisa Trasatti

Annalisa Trasatti

Sono laureata in Beni culturali con indirizzo storico artistico presso l'Università di Macerata con una tesi sul Panorama della didattica museale marchigiana. Scrivo di educazione museale e didattica dell'arte dal 2002. Dopo numerose esperienze di tirocinio presso i principali dipartimenti…

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