Storia dell’inventore dei Peanuts a 100 anni dalla nascita

Charles Monroe Schulz è l’ideatore delle strisce a fumetti più celebri di sempre. I suoi personaggi, da Charlie Brown a Linus, sono uno spaccato della società americana e non solo. Ripercorriamo la vicenda di un fumettista geniale

Nasceva cento anni fa Charles Monroe Schulz (Minneapolis, 1922 ‒ Santa Rosa, 2000), geniale creatore dei Peanuts, cui ha dedicato l’intera carriera. Pubblicata negli Stati Uniti dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000, la serie ha raccontato la società americana del secondo Novecento in equilibrio fra ironia, filosofia e poesia.
Un intellettuale della statura di Umberto Eco li annovera fra i più importanti protagonisti della letteratura statunitense, superiori persino ai personaggi di Salinger, e in effetti i Peanuts (come sono ormai universalmente conosciuti in tutto il mondo i componenti dell’allegra banda nata dalla matita di Schulz) appaiono ancora oggi caratterizzati da una fresca attualità, mentre, ad esempio, Il giovane Holden risente del metaforico peso degli anni.
Il sogno americano visto ad altezza di bambino, o di bracchetto, diventa una commedia umana con profonde riflessioni esistenziali filtrate dall’innocenza dell’infanzia, che in parte traggono ispirazione dalla vita dell’autore, il quale fu un adolescente timido, sensibile e solitario. Nel 1943, ancora studente, fu richiamato alle armi e assegnato alla 20a Divisione Corazzata con cui prese parte allo sbarco in Normandia, all’invasione della Germania e alla liberazione del campo di Dachau. Esperienze che, probabilmente, gli hanno fornito ampia materia di riflessione sulla natura umana. E quando, terminato il conflitto, iniziò la sua carriera di fumettista, dette vita a quel Charlie Brown che, timido e solitario come lui, ha un cane, un padre barbiere e una madre casalinga, e che dal 1950 sarebbe diventato uno dei protagonisti di quell’universo popolato alla fine da ben 17.897 strisce.

L'edizione statunitense delle strisce degli anni Sessanta, Andrews McMeel Publishing, 2015

L’edizione statunitense delle strisce degli anni Sessanta, Andrews McMeel Publishing, 2015

I PEANUTS E LA VITA QUOTIDIANA

Nei Peanuts ritroviamo materializzate due delusioni sentimentali di Schulz: la ragazzina dai capelli rossi della quale è innamorato Charlie Brown è ispirata a un’amica dell’autore che rifiutò la sua proposta di matrimonio, mentre Piperita Patty riecheggia la prima moglie dalla quale divorziò nel 1972. E ancora, in quanto ex combattente, Schulz conservava, in memoria dei suoi compagni caduti in guerra, le vignette pubblicate il 6 giugno di ogni anno, e, per ogni 11 novembre, disegnava una striscia per celebrare la Giornata del Veterano e omaggiare i suoi compagni d’armi sopravvissuti. Ma i Peanuts vanno ben oltre l’autobiografia, rappresentano un microcosmo umano dai mille volti, tanti quanti ne ha il mondo reale: Charlie Brown è una sorta di Arturo Bandini a fumetti, costantemente impegnato a far volare un aquilone o a realizzare il lancio perfetto sul diamante del baseball, e assorbito dalla lotta quotidiana contro lo scherno altrui, la solitudine, la sfiducia in se stesso. A lui, puro di cuore, il successo non potrà mai arridere, e in certi momenti sembra portare in cuore il peso di un’angoscia non dissimile da quella dei soldati dipinti da Georg Grosz.
Al contrario Linus, carico di nevrosi e manie, è però capace di riscattarle con insospettati talenti ma soprattutto rifugiandosi dietro quell’autentico talismano che è la sua coperta, quasi una replica dell’utero materno, caldo e protettivo; accanto agli altri piccoli protagonisti, il cane Snoopy, audace sognatore che alterna momenti di pragmatico sarcasmo a incommensurabili slanci della fantasia, ed è una sorta di coscienza critica degli animali che camminano su due zampe.
Ogni personaggio ha la sua personalità, pur essendo parte di un affiatato gruppo di persone. Attraverso di loro, Schulz riflette sull’importanza di mantenere un proprio io pensante, nell’era in cui, invece, sembrano imperare la società di massa, l’omologazione del consumismo. In questo universo umano ci sono conflitti interiori, contraddizioni, speranze, paure, e quei montaliani disguidi del possibile che sempre stupiscono Charlie Brown. La vita è strana e difficile, ma in fondo è anche un’avventura da assaporare ogni giorno; e quelle strisce sono un condensato di poesia e filosofia, un piccolo strumento per provare ad alleggerire il carico esistenziale, o almeno ad affrontare le sue sfide più dure. In mezzo, il baseball e il football come metafora della vita, quella palla che è difficile lanciare dritta, mentre intorno divampano, ad esempio, la guerra in Vietnam, le rivendicazioni dei diritti civili, il femminismo. Colti quasi di sorpresa, con le loro manie, nevrosi, debolezze, i Peanuts sono i più eroi fra gli antieroi della letteratura.

Uno dei francobolli celebrativi del centenario di Schulz, emessi dallo US Postal Service

Uno dei francobolli celebrativi del centenario di Schulz, emessi dallo US Postal Service

I PEANUTS E L’ARTE

Lo stile dei disegni di Schulz è incisivo, attento alla resa delle espressioni facciali, in particolare degli sguardi, e caratterizzato da un punto di vista sempre ad altezza di bambino. E le note musicali sospese che accompagnano quasi tutte le vignette in cui compare il giovane aspirante pianista Schroeder non sono disegnate per puro decorativismo: corrispondono infatti a precisi passaggi musicali delle arie di Beethoven, che Schulz ha scelto fra quelli che meglio si accordano all’atmosfera della vignetta. Se un lettore le suonasse, scoprirebbe che anche i fumetti possono avere una colonna sonora, per sollevarsi sulla pesantezza del mondo.
Attraverso i fumetti, con relativamente poche parole, Schulz riesce a dire cose intelligenti sugli individui e la loro esistenza, al punto che le strisce dei Peanuts sono giustamente considerate opere d’arte. E, dall’agosto 2002, la città californiana di Santa Rosa ha dedicato loro un intero museo, il Charles M. Schulz Museum and Research Center, la cui collezione include molte delle strisce originali dei Peanuts, insieme alle pubblicazioni a loro dedicate, attorniate dall’arte contemporanea: fra i vari pezzi, una grande scultura lignea del giapponese Yoshiteru Otani che raffigura l’evoluzione di Snoopy, e la sua cuccia “impacchettata” da Christo. Inoltre, per eternare la memoria di Schulz, la contea di Sonoma, in California, gli ha intitolato l’aeroporto, il cui logo presenta Snoopy con gli occhiali da sole mentre, sul tetto della sua cuccia, immagina di sfuggire a un attacco del Barone Rosso. Infine, lo scorso settembre lo US Postal Service ha emesso una serie di francobolli, ognuno raffigurante un personaggio dei Peanuts, per omaggiare il centenario della nascita di Schulz.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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