Elezioni politiche 2022: chi potrà essere il nuovo Ministro della Cultura?

L'Italia dopo i risultati delle elezioni potrebbe avere un primo ministro donna per la prima volta. Okkay, ma quale potrebbe essere il nuovo Ministro della Cultura?

La rotonda affermazione della destra alle elezioni del 25 settembre 2022 prefigura nelle prossime settimane un incarico di Governo a Giorgia Meloni. Per la prima volta l’Italia potrebbe avere un premier donna, ma quale sarà il Ministro della Cultura del nuovo esecutivo? Chi sostituirà dopo anni al Collegio Romano Dario Franceschini?

ELEZIONI 2022. IL NUOVO MINISTRO DELLA CULTURA

Il dato politico più evidente è la schiacciante maggioranza del partito Fratelli d’Italia anche all’interno di tutta la coalizione vincente. Significa che il partito di Meloni avrà molta voce in capitolo anche per la composizione della squadra di governo. Per il ruolo di Ministro della Cultura i rumors della vigilia davano favorita la figura di Vittorio Sgarbi che – nonostante non abbia centrato il risultato dell’elezione in Parlamento –  tornerebbe al dicastero dopo gli anni in cui ricoprì il ruolo di Sottosegretario. Secondo molte voci Sgarbi potrebbe ricoprire peraltro il doppio ruolo di Ministro della Cultura e assieme Ministro dell’Istruzione.
A dispetto del peso del nome di Sgarbi, altri potrebbero essere però i papabili. C’è ad esempio Andrea Abodi che da presidente dell’Istituto del Credito Sportivo si è mosso molto su temi culturali. Abodi è un capace manager che già altre volte è stato candidabile per ruoli politici di prim’ordine sempre in quota Fratelli d’Italia. Abodi comunque è ancor più in pole position per il Ministero dello Sport. Un altro nome? L’outsider, qualora si decidesse per un governo composto da nomi nuovi e dall’età più bassa, potrebbe rispondere al nome di Federico Mollicone, anche se è più probabile che per il responsabile della cultura di Fratelli d’Italia (impegnato qualche settimana fa anche su questioni relative a Peppa Pig…) si aprano le porte del sottosegretariato. E a proposito di sottosegretari non va trascurata la malcelata voglia di Lucia Borgonzoni, della Lega, oggi sottosegretaria appunto, di salire di ruolo…
Non dispiacerebbe a molti, specialmente operatori dell’arte contemporanea, un ministero dato in mano alla autorevole mole di Umberto Croppi che potrebbe tornare ad incarichi politici dopo aver ricoperto – soddisfacendo a livello trasversale – il ruolo di assessore alla cultura del Comune di Roma nei primi anni della Giunta Alemanno. A seguire molte poltrone di livello tra cui quella di Federculture e quella della Quadriennale.

L’unica cosa certa è che il nuovo ministro dovrà organizzare il “giubileo” del Ministero della Cultura che venne costituito da Giovanni Spadolini nel 1974. Nel 2024 dunque si soffierà sulle prime 50 candeline.

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Redazione

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