Lucio Fontana e Osvaldo Borsani. L’incontro tra arte e design va in asta da Il Ponte a Milano
Agli scambi fecondi tra l'arte pura e quella applicata la casa d'aste dedica l'ultima sessione di vendita del 2025, con lotti di pregio di Lucio Fontana e Osvaldo Borsani, insieme ad arredi, vetri, ceramiche, illuminazione e disegni
Lasciando da parte ogni distinzione e gerarchia tra generi, tecniche, finalità e applicazioni, molti grandi artisti del Novecento furono spesso, come è noto, vicini agli architetti e ai designer loro contemporanei, lavorando con quelli, fianco a fianco, non solo alla costruzione di volumi, alla decorazione di interni e alla produzione di oggetti, quanto piuttosto a una visione espansa dell’arte, che poteva e doveva transitare negli spazi del vivere. Proprio a quel territorio di scambio tra arte e architettura, design e decorazione è dedicata la prima delle tre tornate di aste che Il Ponte ha in programma a Milano a chiudere l’anno, tra il 18 e il 19 dicembre 2025, con gli oltre 400 lotti del catalogo di Arti Decorative del ’900 e Design.
Al cuore della prima vendita, tre lavori realizzati da Lucio Fontana per gli ambienti domestici, da solo o in collaborazione con Osvaldo Borsani, mentre una seconda e terza sessione alterneranno arredi, vetri, ceramiche, illuminazione e disegni, dai maestri francesi dell’Art Nouveau agli arredi razionalisti di Luigi Figini e Gino Pollini e alle produzioni più recenti.
Da Gio Ponti a Lucio Fontana. L’unità di arte pura e arti applicate
E torniamo ai lotti più attesi della prima tornata, che vedono in prima fila il nome di Lucio Fontana, ma non solo, a sintesi di quella temperie diffusa, nell’Italia del Novecento, in cui i progetti di arte applicata, come pure si dice per distinguerla dall’arte “pura”, non erano in realtà meno densi di sperimentazione o di ricerca di senso – per quanto orientati a scopi funzionali – rispetto alle ricerche artistiche, di cui anzi diventavano ulteriore emanazione e riflesso e precipitato concreto.
“Nell’Italia del XX Secolo la specializzazione e il frazionamento fra arti minori e arti maggiori sono osteggiati da acuti interpreti delle arti visive e dell’architettura. Architetti, scultori, decoratori, artisti collaborano e, spesso, incarnano competenze poliedriche esercitate in diverse espressioni dell’arte, concepita come una unità inscindibile”, racconta a proposito Stefano Andrea Poli, Capo dipartimento Arti decorative del ‘900 e Design de Il Ponte Casa d’Aste. “Fra questi, Gio Ponti promuove l’integrazione fra arti decorative, architettura e industria sin dagli anni Venti; negli Anni Trenta Lucio Fontana trova negli architetti e nelle loro opere il terreno di sperimentazione privilegiato delle sue ricerche, realizzando sculture in gesso e ceramica, oggetti e apparati decorativi integrati all’architettura o ad interi ambienti domestici”.
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L’asta di arti decorative e design de Il Ponte a Milano
Ed ecco allora che in catalogo da Il Ponte a Milano, per le sessioni dedicate ad Arti Decorative del ’900 e Design (18-19 dicembre 2025), arrivano le creazioni di Lucio Fontana con e per Osvaldo Borsani, ad aprire un accesso su quella traiettoria della prima metà del ‘900 e poi del Dopoguerra italiano, dove il mondo si ricostruiva anche a partire dalla progettazione di spazi e cose, di arredi e ceramiche, di luci e di ambienti da abitare. “Quando usavamo la parola ‘design’, lo facevamo con un profondo senso di rispetto, perché rimandava a un nuovo modo di pensare e di costruire”, notava d’altronde Osvaldo Borsani. Prova e testimonianza ne è ora, anche al di là dei posizionamenti e dei risultati di mercato, il nucleo, tra gli oltre 400 lotti in asta da Il Ponte, di opere di Lucio Fontana, che comprende una rara console e un lampadario, frutto della storica collaborazione con Borsani, e un ritratto virile in gesso.

La mensola-console di Lucio Fontana e Osvaldo Borsani in asta da Il Ponte
Con stime pre-asta differenti – €80.000-100.000 per la console, €25.000-35.000 per il lampadario e €18.000-20.000 per il gesso – i lotti di Lucio Fontana tengono così insieme tante diramazioni di uno stesso percorso sperimentale e di uno stesso approccio alla creazione. A cominciare dalla mensola-console, ideata nell’ambito della collaborazione tra Lucio Fontana e Osvaldo Borsani e realizzata da Arredamenti Borsani di Varedo per Casa G. a Milano nel 1950-’51. La decorazione scultorea a nastro e putti, che avvolge e sorregge il piano, compare in più varianti a partire dai bozzetti originali disegnati da Fontana, e questo esemplare è uno degli unici tre noti. In granito nero, legno e gesso dipinto e dorato, la console dialoga con coerenza con gli altri elementi di arredo progettati da Borsani, con una “decorazione d’autore”, come definita dal professor Paolo Campiglio dell’Università di Pavia nel testo critico che accompagna il lotto in asta, e “il motivo barocchetto del nastro sorretto da putti dorati inventato da Fontana su ispirazione di Borsani è l’espediente per espandere le semplici geometrie architettoniche del piano con una linea che attiva uno spazio circostante, interagendo con la parete”.

Illuminazione e ceramiche d’artista di Fontana in catalogo da Il Ponte
Lo stesso principio di decorazione d’autore conduce a un altro lotto in catalogo da Il Ponte a Milano, proveniente sempre da Casa G.: un lampadario a luce indiretta con motivi in gesso a girali, organici e simili a quelli che animano la console. Realizzato nel 1949-’51, il sistema sembra declinare nello spazio privato dell’appartamento milanese la riflessione che, nelle gallerie d’arte, trovava corpo – o meglio, luce – negli Ambienti Spaziali. Così come la suggestione del Barocco, presente in entrambi i lavori, e che per il Fontana del Manifiesto Blanco (1946) anticipava la ricerca contemporanea, “per lo stretto nesso tra arte e scienza che avrebbe spinto gli artisti a liberare la figura in senso spaziale” (Campiglio), era già principio vivificante nel suo Ritratto virile del 1939, che rappresenta forse Gianlorenzo Bernini, con un un graffito sul gesso ancora fresco e poi ripassato in nero. L’opera proviene dallo studio milanese di un pittore e collezionista, che Lucio Fontana frequentava e con il cui figlio, architetto, collaborò in più occasioni. A chiudere il cerchio su un incrocio fecondo, che arriva a noi, oggi, attraverso un’eredità di oggetti, opere e idee.
Cristina Masturzo
Il Ponte, Milano
Arti Decorative del ’900 e Design
Asta: 18 dicembre 2025 (ore 15:00); 19 dicembre 2025 (ore 10:00 e 15:00)
Esposizione: 12-13-14 dicembre 2025, Via Giacomo Medici del Vascello 8, Milano (ore 10/13 – 14/18)
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