Da Francis Bacon a un triceratopo. L’asta di Phillips a New York è stata un successo

Phillips ha presentato a New York un catalogo a dir poco variegato, tra reperti preistorici, arte contemporanea e opere impressioniste, portando a casa risultati di tutto rispetto. Ecco i migliori

Dopo i grandi numeri raggiunti dalle aste di Christie’s e Sotheby’s del 17 e 18 novembre, è toccato anche Phillips svelare il catalogo della Modern & Contemporary Art Evening Sale il 19 novembre 2025, al 432 di Park Avenue di New York. La casa d’aste ha presentato una selezione ristretta e compressa, ma ben calibrata, di 33 lotti; un vero e proprio esempio di cross-collecting, che ha spaziato tra reperti preistorici, opere impressioniste, established contemporary e artisti ultra-contemporanei: il tutto in un unico catalogo.

I risultati dell’asta di Phillips a New York

Operazione non propriamente semplice, quella di rendere armonica una raccolta così differente, ma fa parte della strategia di Phillips e c’è da dire che ha funzionato bene. La sessione ha fruttato un totale di $67,3 milioni con un venduto pari al 94% per lotto e 97% per valore, con soli due lotti rimasti invenduti e concretizzando, così, un incremento del 24% rispetto all’asta gemella dello scorso novembre 2024. Un risultato di rilievo che arriva dopo l’introduzione del Priority Bidding, sistema introdotto qualche mese fa da Phillips volto ad offrire commissioni ridotte a chi presenta offerte vincolanti sui lotti in catalogo con almeno 48 ore di anticipo rispetto all’inizio dell’asta.

I top lot di Phillips a New York

Protagonista della sessione, e di certo non passava inosservato, CERA – Juvenile Triceratops Skeleton, ovvero lo scheletro di un giovane esemplare di Triceratopo splendidamente conservato, con oltre il 70% dell’osso originale integro e una lunghezza di circa 4 metri e mezzo, presentato come probabile miglior giovane di Triceratopo mai scoperto. Il reperto ha doppiato la stima bassa di due milioni e mezzo di dollari per il bid finale, comprese commissioni, di $5.377.000. Passando all’arte visiva e in particolare alla pittura, è stato il monumentale Study for Head of Isabel Rawsthorne and George Dyer (1967) a firma Francis Bacon a salire sul podio come miglior risultato della serata. Il dipinto si è piazzato al centro della stima di 13-18 milioni di dollari per trovare una nuova casa a $16.015.000. A seguire, una colonna portante dell’arte contemporanea americana: Joan Mitchell, che con Untitled (1957-1958) ha raggiunto quota $14.290.000, ad un soffio dalla stima alta fissata a 15 milioni. Una battaglia di circa sette minuti si è consumata intorno al lotto 12, Revelever (2012) di Mark Tansey, che a furia di rilanciha superato la stima alta per poi passare di mano a $4.645.000.

Risultati e nuovi record d’asta da Phillips a New York

Vicini alla stima alta, poco sotto i 4 milioni di dollari, sono stati venduti lavori di Jean-Michel Basquiat e Jackson Pollock, mentre dal fronte scultura grande entusiasmo per Dans les rues d’Athènes (1960) di Max Ernst, che è salita oltre il triplo della stima bassa per poi trovare un nuovo proprietario a $1.534.000. C’è stato spazio anche per un nuovo record di aggiudicazione per l’artista di origini dominicane Firelei Báez la cui Daughter of Revolutions (2014) è stata venduta per $645.000, superando il precedente dello scorso settembre 2024 di $567.000 e, infine, notevole interesse è stato riscontrato per le opere di Ruth Asawa e Olga De Amaral, con un range di vendite tra i $500.000 e il milione di dollari. Solo due, invece, gli invenduti: un dipinto del 2022 di Jadé Fadojutimi, con stime di $800.000-1,2 milioni, e The Thunderbolt, un’enorme pepita d’oro, la più lunga mai trovata, con stime di $1,25-1,5 milioni, che ha avuto meno fortuna, evidentemente, dell’altro lotto tutto d’oro di Maurizio Cattelan. Ci si avvia intanto alle battute finali di questa Marquee Week, non prima di alcuni altri importanti appuntamenti come quello di Sotheby’s del prossimo 20 novembre in cui verrà presentato agli incanti il catalogo surrealista Exquisite Corpus oltre a quello di arte moderna. E per ora di certo il mercato di fascia ha fatto sentire il suo ruggito per le strade di Manhattan, come non lo si avvertiva da tempo.

Antonio Mirabelli

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Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli si è laureato in giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma e nello stesso ateneo ha frequentato la Scuola di Specializzazione per un biennio. Avvocato e appassionato di arte, matura esperienza nel campo del Wealth management come…

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