Arriva anche a Parigi la galleria nomade che fa mostre in un furgone

Il progetto U-Haul Gallery è nato nel 2024 su idea di James Sundquist e Jack Chas, che hanno scelto di abbattere i costi del mercato dell’arte e renderlo più fruibile. Come? Noleggiando piccoli furgoni dove espongono, parcheggiati per le strade della città soprattutto in concomitanza con grandi fiere internazionali

A New York, in occasione dell’ultima settimana dell’arte di fine estate, la giovane U-Haul Gallery ha persino organizzato una piccola fiera urbana (la U-Haul Art Fair), ospitando 11 gallerie e curatori indipendenti a bordo di alcuni camion container parcheggiati lungo le strade di Chelsea, ospiteranno per 3 giorni (dal 5 al 7 settembre) 11 gallerie e curatori indipendenti, chiamati a personalizzare gli insoliti “stand”.

U-Haul Gallery: la galleria nomade a bordo di un furgone a noleggio

Del resto, il curioso progetto avviato nel 2024 dai curatori e artisti americani James Sundquist e Jack Chas nasce proprio con l’intento di abbattere i costi di gestione di una galleria in un mercato immobiliare asfissiante come quello di New York. E raggiunge, al contempo, l’obiettivo di sdrammatizzare il sistema del mercato dell’arte. U-Haul Gallery si configura, dunque, come uno spazio inevitabilmente nomade per la natura stessa del progetto: per 30 dollari al giorno, Sundquist e Chas affittano un furgone U-Haul – la più nota compagnia americana specializzata in noleggio di furgoni, che conta oltre 24mila punti di ritiro e consegna tra gli Stati Uniti e il Canada – e lo trasformano in galleria itinerante, portando gli artisti che rappresentano in tour per le città statunitensi, intercettando anche un pubblico non avvezzo al sistema dell’arte. Il lavoro di allestimento, in questo contesto, consiste innanzitutto nella scelta del luogo in cui parcheggiare (non senza i prevedibili rischi del caso, per occupazione di suolo pubblico non autorizzata o parcheggio in divieto di sosta).

Delivery Included. La prima mostra di U-Haul Gallery
Delivery Included. La prima mostra di U-Haul Gallery

La U-Haul Gallery alle fiere d’arte internazionali

Così, dopo la prima mostra collettiva organizzata per le strade di New York (Delivery Included), la U-Haul Gallery ha pensato di virare sul circuito delle grandi fiere internazionali, dapprima presidiando l’Armory Show di New York e poi attraversando l’oceano per arrivare in Europa. Non sempre i furgoni della galleria sono ben accetti, ma parte del gioco, oltre a una necessaria attitudine alla precarietà, sta nell’irriverenza del progetto. La U-Haul Gallery, infatti, agisce fuori dal sistema delle fiere, non accreditandosi per la partecipazione: è successo a Frieze London, solo qualche giorno fa al debutto europeo, dove il furgone di U-Haul ha esposto in Berkeley Square (Mayfair) una personale del pittore polacco Vladimir Umanets. E ora la storia si ripete a Parigi, in concomitanza con Art Basel Paris.

Il furgone di U-Haul Gallery a Parigi per Art Basel

Fino al 26 ottobre, il furgone di Sundquist e Chas sarà parcheggiato al 108 di Rue Vieille du Temple, nel cuore del Marais, dalle 18.30 alle 20.30 (almeno secondo quanto annunciato ufficialmente, ma gli spostamenti del furgone non sono mai troppo prevedibili, e il programma può cambiare all’ultimo minuto). In mostra il progetto Anbachal nèt di Caroline Douville, che lavora sulle tradizioni afroamericane e sulle dinamiche della diaspora.
Ma la galleria arriverà anche a Miami, per l’Art Week di inizio dicembre 2025, nuovamente con una piccola fiere indipendente, ribattezzata Miami Mini Fair. Dal 3 al 7 dicembre, 4 furgoni per una collettiva dal titolo emblematico: Infinite Possibilities. E chissà che prima la tabella di marcia non riservi qualche sorpresa (un passaggio a Torino per Artissima?). Per seguire tutti gli spostamenti è bene seguire la pagina Instagram di U-Haul Gallery.

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Livia Montagnoli

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