Un capolavoro di Guido Reni ritrovato va in asta a Parigi
Si tratta di “Davide che contempla la testa di Golia”, un dipinto scomparso per secoli e che oggi torna sul mercato degli incanti con stime tra i 2 e i 4 milioni di euro. L’asta sarà in collaborazione tra due maison francesi: Artcurial e Millon

Il prossimo 25 novembre a Parigi sarà battuto all’asta un dipinto di Guido Reni disperso per secoli: Davide che contempla la testa di Golia, un’opera del XVII secolo, che torna ora, dopo secoli, sul mercato degli incanti con stime tra 2 e 4 milioni di euro.
Il respiro è quello del capolavoro e dell’evento raro e per l’occasione uniscono le forze le due case d’asta francesi Artcurial e Millon, in collaborazione con Turquin, la società più celebre nel campo dell’expertise d’arte e dei ritrovamenti leggendari.

Una provenienza eccezionale per il Guido Reni che torna sul mercato
Ad acquistare Davide che contempla la testa di Golia di Guido Reni direttamente dall’artista fu prima Francesco I d’Este, duca di Modena (1610-1658). Dopo di lui, il dipinto passò nelle mani del principe Eugenio di Savoia (1663–1736), per entrare poi, alla sua morte, nelle collezioni reali di Torino.
Alla fine del Settecento, durante la conquista francese dell’Italia, il dipinto finì in Francia, tra i bagagli del generale Pierre-Antoine Dupont de l’Étang, prima di scomparire per quasi 230 anni, per poi essere oggi riscoperto presso i suoi discendenti.
La ricomparsa dell’opera si posiziona anche nel solco di alcune recenti mostre che hanno indagato e ridefinito le repliche autografe e le pratiche dell’atelier del maestro, allo Städel Museum di Francoforte e al Prado di Madrid nel 2022-2023 e poi al Musée des Beaux-Arts di Orléans nel 2024.

Guido Reni in asta con Artcurial & Millon, tra naturalismo caravaggesco e classicismo
Con una stima preasta di €2.000.000 – 4.000.000, il dipinto Davide che contempla la testa di Golia di Guido Reni presenta una prossimità stilistica con la versione conservata oggi al Louvre, che pure ha la testa di Golia rivolta a destra.
Punto di svolta tra classicismo e barocco, con quest’opera Guido Reni ridisegnava la scena pittorica romana, tra il tardo manierismo degli allievi di Girolamo Muziano e del Cavaliere d’Arpino e le nuove strade di Caravaggio, alla cappella Contarelli (1599–1602) e alla cappella Cesari di Santa Maria del Popolo, e dei bolognesi Annibale e Agostino Carracci a Palazzo Farnese,
Se emerge un’influenza caravaggesca nel realismo crudo della testa decapitata e nell’attenzione alla materia e nel chiaroscuro drammatico, Reni percorre ideali di idealismo e armonia, una composizione equilibrata e morbida.
A riportare al centro della scena e del mercato il capolavoro perduto di Guido Reni sono ora due case d’asta parigine, Millon, fondata a Parigi nel 1928 e proprietaria anche della maison Il Ponte, e Artcurial, fondata nel 2002 e tra i più consolidati operatori del comparto.
Cristina Masturzo
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