La grande artista Leonora Carrington sempre più su. Vendita da record in asta a New York

Nel pieno del revival surrealista e tra i risultati robusti della casa inglese per l’arte moderna, è volato a oltre 28 milioni di dollari da Sotheby's un dipinto della grande artista surrealista del 1945, che trent’anni fa ne era costati meno di 500.000

Era passato in asta da Sotheby’s a metà degli Anni Novanta Les Distractions de Dagobert di Leonora Carrington (Clayton Green, 1917 – Città del Messico, 2011) e in quell’occasione il prezzo era stato di $475.500 (che oggi potrebbe essere poco meno di 1 milione di dollari). Il 15 maggio 2024 a New York l’opera è tornata nei cataloghi della casa e questa volta il risultato è stato esponenzialmente superiore, mettendo a segno il nuovo record per l’artista a $28,5 milioni.
Ad aggiudicarselo è stato tra l’altro l’underbidder che era uscito sconfitto dalla prima contesa per l’opera, nel 1995, che ora ha dovuto fare uno sforzo in più per conquistarla, anche in virtù di una piena riscoperta delle ricerche surrealiste e delle artiste che le animarono.

Leonora Carrington, Les Distractions de Dagobert (1945). Courtesy Sotheby's
Leonora Carrington, Les Distractions de Dagobert (1945). Courtesy Sotheby’s

Il nuovo record d’asta di Leonora Carrington da Sotheby’s New York

Datato 1945, il dipinto surrealista era tra le stelle e i lotti più attesi della Modern Art Evening Auction di Sotheby’s a New York, che ha generato un totale di $235 milioni per la casa. Con una stima di $12-18 milioni, l’opera Les Distractions de Dagobert era anche coperta dalla garanzia di un’offerta irrevocabile; quindi, che andasse venduta non era in dubbio. A sorprendere è stato però il valore raggiunto, quegli oltre 28 milioni di dollari che fanno aggiornare ora il miglior risultato in asta per Leonora Carrington, ben oltre il precedente di $3,3 milioni, con un bel picco raggiunto dopo una contesa di dieci minuti abbondanti tra un offerente in sala e due ai telefoni. A prevalere alla fine, con il martello di Oliver Barker a sancirlo, è stato il primo, nella sale room di Sotheby’s. Che dalle informazioni degli osservatori internazionali è l’imprenditore argentino Eduardo F. Costantini, fondatore del Museum of Latin American Art di Buenos Aires, che inseguiva l’opera da almeno tre decenni. “Questo è un pezzo superbo nella storia del Surrealismo”, ha detto Costantini a fine contesa, “ero io l’underbidder di trent’anni e stavolta non volevo farmelo sfuggire”. 

I risultati dell’asta di arte moderna di Sotheby’s a New York

Se il nuovo record di Carrington è stato il momento di maggiore richiamo della serata, in una contingenza non così distesa per il mercato dell’arte, poi, a guidare la sessione dedicata ai maestri moderni di Sotheby’s è stato però Claude Monet. In un’asta da $235 milioni, entro le stime, ma giù del 22,5% rispetto all’analoga del 2023, e con una cinquantina di lotti tutti venduti tranne due – tra cui Femme au chapeau (1939) di Pablo Picasso stimata 6-8 milioni – anche grazie a una strategia di Sotheby’s che ha provato a tenere contenute stime e prezzi di riserva e ha trovato anche molte garanzie – investitori, cioè – di terza parte. 
Le offerte non sono comunque mancate, a cominciare appunto da Meules à Giverny di Monet, passato di mano per $34,8 milioni. O per un grande mobile di Alexander CalderBlue Moon (1962), che è andato venduto per $14,4 milioni, conteso tra sei offerenti oltre la stima massima di 10 milioni. Oltre i 10 milioni di dollari anche una natura morta diÉdouard ManetVase de fleurs, roses et lilas (1882), che sembra arrivasse dalla collezione di Greg Renker, magnate della Guthy-Renker nel settore salute e cosmetica, da cui dovrebbero arrivare anche i quattro lotti di Johan Mitchellpassati in asta da Sotheby’s il 13 maggio. 

E in un momento di contrazione del mercato, con prezzi ritoccati al ribasso per non scoraggiare gli interessati, si possono anche comprare capolavori a cifre insperate, come è successo all’art dealer e collezionista Hong Gyu Shin, come riportato da Artnet, che ha portato via Head of a Peasant di Vincent Van Gogh del 1885, stimato $1,5-2,5 milioni, per la metà della minima, $787.400. È il primo Van Gogh in collezione, ha sottolineato l’offerente vincitore, che sa già che lo esporrà nella sua camera da letto, accanto a un dipinto Vilhelm Hammershoi. 

Cristina Masturzo

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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