Democratica e aperta alla città. Ecco com’è andata Spark Art Fair Vienna 2024

Si è appena conclusa la terza edizione della fiera Spark a Vienna, con la presenza di 90 gallerie provenienti da 20 Paesi. Ecco il nostro resoconto dalla fiera “democratica” (economicamente)

Il 2023 aveva assistito a una battuta d’arresto di Spark Art Fair Vienna, per motivi interni alla direzione. Ma quella appena conclusasi – la fiera si è tenuta dal 15 al 17 marzo 2024 – ha dimostrato il valore del formato originale della rassegna, con un team composto dai viennesi Walter Seidl e Jan Gustav Fiedler e dagli internazionali Marina Fokidis (Atene) e Christoph Doswald (Zurigo). Si tratta infatti di un progetto curatoriale basato su presentazioni personali che creano una possibilità unica per gli artisti di proporre opere prodotte appositamente per la fiera; ogni galleria può presentare un solo artista, e a ognuna di esse è riservata la stessa quantità di metri quadrati.

Spark Art Fair Vienna 2024 e il dialogo con la città

Il concetto curatoriale di quest’anno si è basato sul motto “La città in dialogo”. Vienna è ormai da tempo un centro di attrazione per artisti e operatori del settore, come ha sottolineato la curatrice Marina Fokidis.  L’edizione 2024 si è concentrata su questa ricchezza di rappresentazioni artistiche e sul ruolo di Vienna come polo artistico; per la prima volta quest’anno c’è stato anche un programma di talk e proiezioni nel teatro Globe. 

Spark Art Fair Vienna 2024. La presenza femminile

La curatrice Fokidis ha sottolineato la spiccata presenza femminile in fiera: la Galleria M77 di Milano con gli scatti fotografici di Charlotte Perriand, la galleria Fonti di Napoli con il solo show dell’artista Giulia Piscitelliche comprende cinque arazzi caratterizzati da simboli diversi fino alla polacca UFO Art Gallery con le opere della giovane finlandese Jósefina Alanko, vincitrice dello Strabag Kunstforum di Vienna nel 2023. Kates-Ferri Projects di New York ha presentato le opere dell’artista sudafricana Turiya Magadlela“è la prima volta che la nostra galleria viene a Vienna”, ci ha raccontato Natalie Kates. “Un’opera significativa, ‘Failed Ballet Dancer’, è stata acquisita dal MOCAK: museo d’arte contemporanea di Karolow in Polonia e il collezionista Amir Shariat, basato a Vienna, è stato un grande sostenitore della nostra galleria e della carriera dell’artista. Le opere di Magadlela, provenienti dalla sua collezione privata, sono state incluse nella mostra da lui curata alla Kunsthalle Krems”. Protagonista dello stand del gallerista di Innsbruck Johann Widauer è stata l’artista concettuale Anna Jermolaewa, che rappresenta l’Austria alla prossima Biennale di Venezia.

Spark Art Fair Vienna 2024. Una fiera democratica

Spark è per tutti i budget, con la possibilità di acquistare edizioni che vanno da poche centinaia di euro fino, per esempio, a un’opera di Carl Andre per 1.250.000 dollari. Diversi espositori hanno potuto registrare il tutto esaurito già durante il giorno dell’anteprima, come le gallerie austriache Nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder, Elektrohalle Rhomberg e Galerie Kandlhofer. Anche l’importante galleria Konrad Fischer di Berlino, nonostante l’impossibilità di collocare l’opera di Carl Andre, ha trovato la presenza in fiera positiva, come ci ha raccontato  la senior director Claudia Pasko: “naturalmente Spark Art Fair non può competere con i grandi player come Art Basel e Frieze, ma trova certamente il suo posto e la sua giustificazione con il suo concetto di presentazione individuale e l’architettura ‘democratica’ degli stand, distinguendosi quindi dalle altre fiere nell’attuale ‘giungla fieristica’. La fiera è stata quasi sempre ben frequentata e ben comunicata in città. Siamo stati lieti di poter partecipare alla fiera con Carl Andre, scomparso nel gennaio di quest’anno a 88 anni. La Konrad Fischer Galerie ha aperto la sua galleria nel 1967 con questa figura di spicco della Minimal e Concept Art americana e ha accompagnato la sua carriera artistica per oltre 55 anni. Non siamo stati in grado di collocare in una collezione l’importante opera in legno ‘8×8 Cedar Solid’, che con 1.250.000 dollari era certamente l’opera con il prezzo più alto della fiera; opere più favorevoli, fino a un massimo di 25.000 dollari in legno e carta, hanno trovato interessati”.  La Galerie Mennour di Parigi, invece, ha proposto le sculture dell’artista Elizabeth Jaeger con un investimento tra i 1.000 e i 20.000 euro.

Spark Art Fair Vienna 2024. Le vendite

“Abbiamo venduto numerose opere video, tra cui l’opera video ‘American Reflexxx’ di Signe Pierce, che è stata esposta anche al MoMA di New York”, ci raccontano dallo stand di Annka Kultys Gallery di Londra. Altre new entries della fiera si sono ritenute soddisfatte dei risultati, come la Galleria Citronne di Atene che ha presentato opere storiche dell’artista greco Panos Charalambous, protagonista alla Biennale di Venezia nel 2019, insieme alla scultura di George Lappas nella sezione Expanded. Anche il cofondatore Heinrich Groenewald dell’emergente galleria Reservoir è entusiasta dell’esperienza: “per una galleria che è venuta in fiera da Città del Capo, con un artista sudafricano, Pierre Vermeulen, sconosciuto al mercato europeo, è stato un successo straordinario. Siamo molto soddisfatti dell’accoglienza dei viennesi. Il contenuto del lavoro di Pierre Vermeulen ha richiesto un dialogo per avvicinarsi alla poesia della sua pratica. Siamo grati per la natura curiosa dei nostri interlocutori. In breve, la nostra presentazione ha registrato il tutto esaurito. Abbiamo venduto soprattutto a collezionisti privati, ma abbiamo anche avuto l’opportunità di confrontarci con istituzioni e curatori”. Ha registrato importanti vendite anche la K Gallery di Denver, Colorado, alla sua prima trasferta nel vecchio continente: “quest’anno abbiamo avuto un’incredibile mostra dell’artista concettuale Viktor Frešo di Bratislava. La scultura interattiva di Viktor ‘Roly Poly’ è stata la preferita dal pubblico, con centinaia di interazioni ogni giorno. Oltre a vivere un’esperienza meravigliosa qui a Vienna, abbiamo anche venduto bene le opere di Viktor, tra cui ‘Roly Poly’.  Non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo”. E ci sono già le date da mettere in agenda per il 2025: dal 20 al 23 Marzo sempre negli spazi della Marx Halle.

Giorgia Losio

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Giorgia Losio

Giorgia Losio

Giorgia Losio, nata a Milano, è storica dell’arte e appassionata di design. Ha studiato storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano e si è specializzata in storia e critica dell’arte contemporanea all’Université Sorbonne Paris-IV e in museologia e museografia…

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