Torna ArtVerona Roadshow con le iniziative outdoor e itineranti della fiera
Com’è cambiato il mondo delle fiere? ArtVerona propone ogni anno una serie di iniziative che, tra corsi e appuntamenti in giro per l’Italia, sono finalizzati alla formazione di un collezionismo nuovo e più consapevole in un momento di grande cambiamento.
Il mondo fieristico è cambiato in modo rilevante: se fino a dieci anni fa “fare una fiera” significava esporre negli spazi degli stand delle opere finalizzate alla vendita, oggi le stesse kermesse hanno ampliato i propri programmi, con sezioni di taglio curatoriale, progetti speciali e circuiti che portano l’arte in tutti gli spazi delle città. Nel caso di ArtVerona (la 15a edizione si svolgerà dall’11 al 13 ottobre 2019), gli appuntamenti si susseguono per tutto l’anno, con l’obiettivo primario di creare un network tra collezionisti, galleristi, curatori e altri professionisti del sistema artistico. Terminato a maggio, Collecting | Corso sul collezionismo, ideato da Adriana Polveroni, è un percorso didattico che si è svolto in quattro appuntamenti in diverse città del Veneto e del Trentino – Bassano del Grappa, Rovereto, Molvena e Vicenza – affrontando una serie di questioni che riguardano le nuove sfide e le nuove frontiere del collezionismo. Si prosegue con ArtVerona Roadshow, anch’esso itinerante, in cui ogni volta un collezionista apre le porte della sua casa, mostrando la propria raccolta e aprendo un dialogo con i partecipanti.
ARTVERONA: IL COLLEZIONISMO AL CENTRO
“Ritengo molto importanti questi progetti sul collezionismo, erano la parte centrale del mio progetto quando mi sono candidata alla direzione della fiera”, racconta ad Artribune Polveroni, direttrice di ArtVerona dal 2017, che aggiunge, “penso che ci sia la necessità di formare un collezionismo più attento e consapevole. Per acquisire arte non bastano i soldi, bisogna anche conoscerla, amarla e saperla scegliere. Perciò quest’anno abbiamo realizzato un corso sul collezionismo, che alterna lezioni, momenti di convivialità, visite a collezioni private. Vedere le cose, è importante per un curatore, quanto per un collezionista. Più vedi, più si affina il gusto, più sei capace di avere con l’arte quel rapporto di dialogo, interrogazione, ciò che fa davvero la differenza”. Ma perché questa necessità di mettere il collezionismo al centro? “Il collezionismo è un tassello fondamentale del sistema dell’arte. Se viene a mancare si toglie un sostegno importante agli artisti e alle gallerie. È necessario coltivarlo, sostenerlo in un percorso di formazione, cercando anche di rinnovarlo. Al corso sono arrivati molti giovani, tra i trenta e i quarant’anni, indice di ricambio generazionale. Le stesse opere sono diverse da quelle dei decenni scorsi, ed è quindi importante avere tutti gli strumenti necessari per poter sviluppare con esse quella relazione sana, positiva e fertile”.
ARTVERONA ROADSHOW
Questo progetto ha avuto inizio nel 2018 a Bologna, con le collezioni di Gaia Rossi a Palazzo Bentivoglio e Annamaria e Antonio Maccaferri; nello stesso anno, a Napoli, l’itinerario è partito dalla Collezione Taurisano per concludersi con una visita alla Collezione Agovino nello storico Palazzo Sessa (ve ne avevamo parlato qui). Questa volta è stato il turno di Milano, con una visita guidata alla mostra Il soggetto imprevisto ai Frigoriferi Milanesi e alla collezione di Maria Grazia e Claudio Palmigiano, due avvocati che hanno avviato questa attività attorno agli anni ’90. Attualmente, la loro raccolta conta oltre 250 opere di artisti italiani internazionali (con un’attenzione particolare alla fotografia), disseminate per ogni stanza della casa e a stretto contatto con la quotidianità domestica.
-Giulia Ronchi
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