G20 Cultura, approvata Dichiarazione di Roma: clima, formazione e difesa del patrimonio

Si è conclusa a Roma la prima ministeriale cultura del G20, con l’approvazione della Dichiarazione di 32 punti che affronta le urgenze del settore e della contemporaneità: cambiamento climatico, formazione, tutela del patrimonio, digitalizzazione

“È stata approvata all’unanimità la Dichiarazione di Roma dei ministri del G20 della Cultura. Non è una dichiarazione simbolica, ma un documento di 32 punti che è stato studiato e condiviso nei contenuti per mesi tra i Paesi. Ne dobbiamo essere davvero molto orgogliosi, se ne parlerà per molti anni come un punto di inizio. Si introduce la Cultura nei lavori del G20”. Con queste parole il Ministro Dario Franceschini apre la conferenza stampa organizzata al termine dei lavori del G20 della Cultura, tenutosi a Roma il 29 e il 30 luglio. Una due giorni iniziata con la cerimonia di inaugurazione al Colosseo, e poi proseguita a Palazzo Barberini, dove i Ministri della Cultura dei Paesi facenti parte del G20 hanno discusso e approvato la Dichiarazione dei Ministri della Cultura del G20. Nel corso della conferenza stampa, Franceschini illustra gli obiettivi raggiunti durante l’incontro: “abbiamo iniziato anni fa a parlare dei Caschi Blu della cultura e nel documento è passato il tema dell’organizzazione di forze nazionali che insieme all’Unesco intervengano, non in modo episodico, ma per tutelare il Patrimonio dell’Umanità. Nella dichiarazione di Roma”, continua Franceschini, “abbiamo messo l’accento sulla formazione e in particolare sulla Scuola del Patrimonio di Roma, abbiamo sottolineato il tema del cambiamento climatico e quello dell’utilizzo dei sistemi digitali”.

IL G20 A ROMA. IL RUOLO DELLA CULTURA PER LA RIPARTENZA DEL PAESE SECONDO MARIO DRAGHI

Che il G20 Cultura possa rappresentare per l’Italia un’opportunità per la ripartenza del Paese lo aveva già sottolineato Franceschini, e a ribadirlo è anche il Premier Mario Draghi che, durante la cerimonia di inaugurazione al Colosseo, ha affermato: “il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese. Qualche giorno fa, scherzando con il ministro Franceschini, ho detto che sarebbe da considerare l’intero Paese come sito Unesco. Storia e bellezza sono parti integranti dell’essere italiani. Quando il mondo ci guarda, vede prima di tutto arte, musica e letteratura. Voglio quindi ringraziare”, continua Draghi, “chi lavora nei nostri teatri, nelle nostre biblioteche e nei nostri musei. Perché la riscoperta del passato è condizione necessaria per la creazione del futuro. La conservazione del patrimonio però non deve essere sinonimo di immobilismo. È per questo che agli investimenti associamo un programma di riforme e semplificazioni. Dobbiamo permettere ai nostri giovani di liberare le proprie energie e il proprio dinamismo, e promuovere l’uso della tecnologia, ad esempio nella digitalizzazione di archivi e opere d’arte. Perché l’Italia sia, allo stesso tempo, custode di tesori e laboratorio di idee”.

Mario Draghi e Dario Franceschini - Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

Mario Draghi e Dario Franceschini – Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

LA DICHIARAZIONE DI ROMA DEI MINISTRI DELLA CULTURA DEL G20

La Dichiarazione si apre con cinque Principi Fondatori, punti che erano tra i temi/priorità all’ordine del giorno del G20: Cultura e Settori Creativi come Motori per la Rigenerazione e una Crescita Sostenibile ed Equilibrata, sottolineando come “i settori culturali e creativi rappresentano di per sé importanti motori economici e sono una fonte significativa di posti di lavoro e reddito; e che generano importanti ricadute per l’economia in generale, essendo motori di innovazione e fonti di capacità creative, facendo leva sulla crescita in altri settori politici”; Protezione del Patrimonio Culturale; Affrontare il Cambiamento Climatico attraverso la Cultura; Costruire Capacità attraverso la Formazione e l’Istruzione; Transizione Digitale e Nuove Tecnologie per la Cultura. Inoltre, la Dichiarazione afferma “il ruolo trasformativo della cultura nello sviluppo sostenibile, aiutando ad affrontare le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici”, chiedendo ai governi “il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile”. Oltre ai ministri facenti parte del G20, all’incontro di Roma hanno partecipato anche alcune tra le più importanti organizzazioni internazionali: la United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO), il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (ICCROM), l’International Council of Museums (ICOM), l’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), l’International Criminal Police Organization (INTERPOL), l’Organization for Economic Co-Operation and Development (OECD), l’Union for the Mediterranean (UfM), l’United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) e la World Customs Organization (WCO).

G20 Cultura - Palazzo Barberini Roma. Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

G20 Cultura – Palazzo Barberini Roma. Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

G20 DELLA CULTURA: I PUNTI DEDICATI AI LAVORATORI DEL SETTORE

I Governi inoltre vengono esortati affinché venga garantito che “i professionisti e le imprese culturali e creative abbiano il dovuto accesso all’occupazione, alla protezione sociale, all’innovazione, alla digitalizzazione e alle misure di sostegno al business”, e che vengano sviluppate e mantenute le condizioni che “pongano le basi affinché tutti gli attori culturali e creativi possano lavorare in un ambiente libero, inclusivo e sicuro, prevenendo ogni forma di discriminazione e lottando contro ogni tipo di discriminazione professionale e artistica nel settore culturale”. Il lavoro è tra i temi fondanti del G20, come già preannunciato nei giorni scorsi da Franceschini, soprattutto nell’ottica del “recupero post-pandemia”, come sottolineato della Dichiarazione.

G20 Cultura - Palazzo Barberini Roma. Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

G20 Cultura – Palazzo Barberini Roma. Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

CULTURA E CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il cambiamento climatico e i fenomeni avversi a esso collegati rappresentano un grave pericolo per il patrimonio culturale mondiale. Questo tema è tra i punti esaminati dal G20 che, nella Dichiarazione finale, riconosce “il ruolo della cultura e il suo potenziale nel portare a soluzioni per affrontare il cambiamento climatico. Ci sforzeremo di costruire società resilienti, di facilitare una ricerca mirata e una maggiore cooperazione scientifica sugli effetti reciproci dei cambiamenti climatici e della cultura, di integrare le dimensioni culturali nelle politiche sui cambiamenti climatici, e di integrare le considerazioni culturali nell’agenda globale sul clima, anche attraverso l’implementazione di principi e standard internazionali di conservazione e tutela, tenendo in considerazione le diverse circostanze, sensibilità e priorità nazionali. Invitiamo le Parti dell’Accordo di Parigi a considerare l’inclusione della cultura e del patrimonio culturale nelle loro comunicazioni sull’adattamento”.

G20 Cultura - Palazzo Barberini Roma. Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

G20 Cultura – Palazzo Barberini Roma. Courtesy Ministero della Cultura e G20 Italia

DIGITALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

“Incoraggiamo la cooperazione, la ricerca, la condivisione di informazioni, strumenti e prodotti sull’uso delle nuove tecnologie digitali e delle infrastrutture e reti tecnologiche finalizzate alla protezione, allo studio, alla conservazione, alla digitalizzazione, alla promozione e all’accesso al patrimonio culturale, inclusi il telerilevamento avanzato e la relativa ICT e tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale, i sistemi di osservazione della terra e l’uso del riconoscimento della somiglianza delle immagini, per ottenere soluzioni economicamente efficaci per la prevenzione e la gestione dei rischi”, affermano i Ministri della Cultura del G20. “Incoraggiamo la promozione di azioni transnazionali e collaborazioni pubbliche/private finalizzate allo sviluppo tecnologico e digitale, facilitando l’accesso universale e la partecipazione alla cultura, come motori di crescita”. Concetti, questi, già sottolineati dal direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco durante la cerimonia di inaugurazione del G20 al Colosseo: “ricerca, innovazione tecnico-scientifica, patrimonio e società sono connessi in modo imprescindibile e da questo rapporto deve scaturire la rinascita collettiva che partendo da solide radici culturali sappia indirizzare il cammino per un futuro sostenibile”.

G20 CULTURA E FORMAZIONE. LA PROPOSTA DELLA FONDAZIONE SCUOLA DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

Un altro importante capitolo affrontato dal G20 Cultura è quello della formazione, oggetto del panel Building Capacity through Training and Education, cui ha partecipato la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali che, nella persona del presidente Vincenzo Trione, ha presentato la proposta di una rete internazionale G20 di istituzioni impegnate nel campo della formazione per la cura e la gestione del patrimonio culturale. Con questa proposta, nata di concerto con la Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura, si vuole così realizzare un sistema istituzionalizzato di coordinamento e scambio, oggi non esistente a livello internazionale, che possa mettere in comunicazione enti pubblici e privati, per condividere esperienze e percorsi formativi nel campo della gestione dei beni culturali; e la Fondazione intende farsi trait-d’union per la creazione di questa rete diffusa e multidisciplinare. “Siamo in una fase storica epocale in cui abbiamo bisogno di coraggio, immaginazione e condivisione”, spiega Vincenzo Trione. “Il progetto è ambizioso e sfidante, ne siamo consapevoli; ma solo puntando a forme e modelli formativi di alto livello innovativo riusciremo ad affrontare le sfide che ci attendono. Siamo convinti che il nostro Paese possa ricoprire un ruolo-chiave nella promozione di una project task force istituzionale dei paesi del G20 che identifichi principi e criteri comuni per la formazione e la ricerca”.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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