Zagreb Calling
Cortesi Gallery è lieta di presentare Zagreb Calling, una mostra dedicata a tre artisti fondamentali degli anni Sessanta e Settanta.
Comunicato stampa
Cortesi Gallery è lieta di presentare Zagreb Calling, una mostra dedicata a tre artisti fondamentali degli anni Sessanta e Settanta, quali Ivan Picelj, Vjenceslav Richter e Julije Knifer.
Fondatori dei linguaggi neo-costruttivisti e concettuali, hanno attivamente operato, partendo dalla ex Jugoslavia, a livello internazionale, elaborando una profonda rivoluzione linguistica che tuttora continua a contaminare e ispirare la nostra cultura visuale e sempre più ad interessare il collezionismo internazionale. Ivan Picelj è stato fondatore e protagonista del movimento internazionale di nove tendencije (Nuove tendenze nella traduzione italiana), nato a Zagabria nel 1961 da una compagine di artisti, critici e operatori culturali provenienti da tutto il mondo: dai gruppi ZERO e GRAV, ai gruppi N e T, da Piero Manzoni a Enrico Castellani, da Almir Mavignier a Ivan Picelj. Vjenceslav Richter, che pure operò tra le fila di nove tendencije, fu uno dei più importanti architetti croati del XX secolo, come le sue opere, di straordinaria chiarezza strutturale e elegantissima forma, dimostrano. Infine Julije Knifer, che transitò in Nuove tendenze, fu tra i fondatori di un altro gruppo importantissimo, Gorgona, e fin dal 1960 seppe trovare una forma linguistica, il meandro, che lo rende tra i più importanti artisti concettuali.
Oggi saldamente storicizzati e al centro di un dibattito critico volto a evidenziarne la centralità nello sviluppo dell’arte degli anni Sessanta e Settanta, ai tre artisti Cortesi Gallery, grazie alla curatela di Ilaria Bignotti, tra le massime esperte delle relazioni artistiche tra Italia ed ex Jugoslavia, dedica un percorso espositivo affascinante e inedito.
La mostra, infatti, comprende oltre quaranta opere pittoriche, scultoree e grafiche selezionate direttamente dagli Archivi degli artisti – Ivan Picelj Archive, Vjenceslav Richter Collection i - e dalle principali Collezioni internazionali, proponendo un percorso storico-artistico che da un lato pone anche l’accento sulla importanza della Città di Milano quale centro, sin dalla fine degli anni Cinquanta, per gli scambi tra artisti europei e artisti balcanici.
La mostra, completata da una pubblicazione bilingue edita da Skira, a cura di Ilaria Bignotti e con saggi di Ilaria Bignotti e di Vesna Meštrić per Richter Collection, prosegue il tracciato virtuoso segnato nel 2016 dalla Galleria Cortesi con la monografica dedicata a Ivan Picelj, dal titolo The Concrete Utopia. Ivan Picelj and New Tendencies 1961-1973, ancora a cura di Ilaria Bignotti ed allora rivolta esclusivamente al fondatore e protagonista del grande movimento internazionale di nove tendencije.
A distanza di tre anni, e dopo due anni di ricerca, relazioni, dialoghi, Ilaria Bignotti e la Galleria sono riusciti a organizzare un progetto espositivo che ha ottenuto anche il prezioso supporto e patrocinio del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria, “tempio” delle Nuove tendenze.
Gli artisti:
Ivan Picelj (Okučani, 1924 – Zagabria, 2011)
Tra gli artisti più importanti dell’arte del secondo dopoguerra nella ex Jugoslavia, Picelj è stato fondatore e animatore del dibattito artistico e culturale sorto dapprima attorno al gruppo Exat 51, poi del movimento internazionale di nove tendencije. Personalità cosmopolita e intellettuale, Picelj ha attraversato tutti i linguaggi visuali, dalla pittura alla scultura, dall’architettura al design alla grafica, diventando graphic designer del movimento stesso e della rivista bit international. Le sue opere sono presenti in musei e istituzioni quali il Museum of Modern Art di New York, la Tate Modern e il Victoria & Albert Museum di Londra, il Georges Pompidou di Parigi, il Boymans Museum a Rotterdam. Dal 2011 il Museo di Arte Contemporanea di Zagabria conserva, oltre a un nucleo fondamentale di sue opere, il suo Archivio e biblioteca.
Vjenceslav Richter (Omilje 1917– Zagabria 2002)
Architetto, artista, pittore, grafico, scenografo, teorico, uno dei personaggi chiave della scena artistica croata nella seconda metà del XX secolo. Dal 1946 si dedica all'architettura espositiva e dal 1948 collabora con I. Picelj e A. Srnec progettando numerosi padiglioni e allestimenti espositivi. Fortemente influenzato dai movimenti storici d'avanguardia, principalmente il Bauhaus, il Costruttivismo russo, De Stijl e i paradigmi architettonici di W. Gropius, M. Van der Rohe, E. Mendelson e Le Courbusier.
Richter è stato co-fondatore del gruppo EXAT 51 e attivo protagonista del movimento artistico internazionale di Nuove tendenze dal 1963 al 1973, nonché autore di molti progetti architettonici di successo e pluripremiati per padiglioni espositivi, tra cui i padiglioni per l'EXPO a Bruxelles nel 1958, la mostra internazionale del lavoro tenutasi a Torino nel 1961 e la XIII Triennale di Milano nel 1964. Le sue ricerche intersecano arti visive, architettura e scultura: Reliefmeter, Systemic Scultpures, Systemic Prints, Systemic Paintings sono le tipologie principali nelle quali si articola la sua rigorosa indagine.
Julije Knifer (Osijek, Croazia, 1924-Parigi 2004)
Tra i principali artisti dell’arte concettuale nella ex Jugoslavia, Knifer ha attraversato l’astrazione geometrica e il neocostruttivismo, linguaggi al centro di nove tendencije, e ha militato nelle file del gruppo Gorgona, da lui co-fondato nel 1959, fino al 1966, riflettendo e operando in direzione di una messa in crisi delle forme artistiche tradizionali e di un profondo rinnovamento dei linguaggi. Al 1960 risale il “meandro”: così egli stesso definisce la sua forma bicroma bianco/nero che, in infinite varianti, ha continuato a creare, estendendola dall’opera bidimensionale alla dimensione ambientale. Ha rappresentato la Croazia alla Biennale veneziana del 2001. Sue opere sono presenti nelle principali istituzioni internazionali, dal Museum of Modern Art a New York alla Städtische Galerie im Lenbachhaus a Monaco, alla National Galerie a Berlino.
Con il patrocinio del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria (Muzej suvremene umjetnosti):