Yeast Photo Festival 2023

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MARCHESI DEL TUFO
Piazza San Giorgio, Matino, LE, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
28/09/2023
Generi
festival

2/a edizione per il festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente.

Comunicato stampa

Mostre, dibattiti, tavole rotonde ed eventi collaterali per una riflessione sullo stato dell’umanità e del nostro pianeta. Opening dal 28 settembre al 1 ottobre con talk, incontri con gli autori, workshop, visite guidate e letture portfolio. Tra gli ospiti Alessandro Borghese con il panel “Il clima entra nel piatto”

 

 “Food is identity”: questo il tema che ogni anno viene declinato su una suggestione specifica, per il 2023 “Soulfood. And Beyond”. Tra le novità la prima assoluta di “The Last Supper”, progetto commissionato dal festival a 6 tra i fotografi più autorevoli del panorama contemporaneo: Paolo Woods, Gabriele Galimberti, Cortis & Sonderegger, Moira Ricci, Damaris Betancourt, Jan von Holleben, Johanna Maria Fritz in partnership con Fotofestival Lenzburg

 

13 mostre e una collettiva in programma tra prime italiane e europee, con la curatela artistica di Edda Fahrenhorst. Tra gli artisti: Olaf Breuning, Niall McDiarmid, Mario Wezel, Lars Borges & Luzie Kurth, Alain Schroeder, Henry Hargreaves, Dougie Wallace, Maria Giovanna Giugliano, Tereza Jobová, Matthieu Nicol, Elena Subach e Lys Arango

 

 

Rituale quotidiano, oggetto di consumo, legame culturale, elemento simbolico, prodotto seriale, aggregatore sociale. O ancora: nucleo e involucro, responsabilità e avidità, gusto e disgusto, distanza e intimità, biodiversità e omologazione. In quanti e quali modi cibo definisce oggi l’identità di ciascuno? E in che modo questo rapporto si riflette sul mondo che abitiamo, andando a tratteggiare scenari di un futuro sempre più prossimo? Sono questi alcuni dei temi e degli interrogativi che saranno affrontati dalla 2/a edizione di Yeast Photo Festival, il festival internazionale che unisce fotografia, cibo e arti visive per ripensare il rapporto tra uomo e ambiente, in programma dal 28 settembre al 12 novembre tra il borgo salentino di Matino e la città di Lecce, in Puglia. Mostre, tavole rotonde ed eventi collaterali per una riflessione su nutrimento e identità, tradizione e impatto ambientale, stili di vita e climate change, con la direzione di Flavio & Frank e Veronica Nicolardi, e la curatela di Edda Fahrenhorst. Opening dal 28 settembre al 1 ottobre con talk, incontri con gli artisti, workshop, visite guidate e letture portfolio; tra gli ospiti anche Alessandro Borghese con il panel “Il clima entra nel piatto” sul legame imprescindibile tra il cambiamento climatico e le nostre abitudini alimentari. “Food is identity”: questo il tema della manifestazione, che di anno in anno viene declinato su una suggestione specifica. Nel 2023: “Soulfood. And Beyond.”: il cibo come nutrimento non solo del corpo, ma anche dell’anima, tra consolazione, vicinanza, passione, forza e amore in ogni attimo delle nostre vite. Yeast Photo Festival è organizzato dalle associazioni culturali Besafe e ONTHEMOVE, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Comune di Matino, Unisalento (info e ticket: www.yeastphotofestival.it).

 

Yeast, ovvero “lievito” in inglese: una parola per evocare fermento culturale, forza creativa e generativa, storie ribelli che sprigionano energia visionaria connessa alla terra, all’etica del lavoro e al rispetto per la natura. 13 le mostre e 1 collettiva in programma tra prime assolute, italiane e europee: progetti che spaziano dalla fotografia ad altri multimedia per contribuire alle riflessioni contemporanee sullo stato dell’umanità e del nostro pianeta. Tra gli artisti di questa edizione Paolo Woods, Gabriele Galimberti, Cortis & Sonderegger, Moira Ricci, Dammaris Betancourt, Jan von Holleben, Johanna Maria Fritz, Niall McDiarmid, Mario Wezel, Lars Borges & Luzie Kurth, Alain Schroeder, Henry Hargreaves, Dougie Wallace, Tereza Jobová, Matthieu Nicol, Elena Subach, Lys Arango, Olaf Breuning. E poi: tra gli eventi speciali a chiusura dell’iniziativa il concerto in collaborazione con Locomotive Jazz Festival (11/11). Yeast Photo Festival individua nel medium fotografico il punto d'incontro tra innovazione artistica e tradizione culinaria, tra ecosistema locale e paesaggio globale, per esorcizzare la paura di un futuro climatico apocalittico e indicare nuovi scenari positivi possibili. L’iniziativa cerca nel passato e nel presente le tracce di un nuovo mondo. Citando il poeta Franco Arminio, Yeast Photo Festival è "la sagra del futuro sui tavolini dell’arcaico".

 

Tra i progetti in esposizione (visitabili con gli autori durante i giorni dell’opening e a seguire dal martedì alla domenica in orario 10:00 – 12:30 | 16:00 – 19:00) la collettiva “The Last Supper”: in prima assoluta il progetto commissionato dal festival a 6 tra i fotografi più autorevoli del panorama contemporaneo (Paolo Woods, Gabriele Galimberti, Cortis & Sonderegger, Moira Ricci, Dammaris Betancourt, Jan von Holleben, Johanna Maria Fritz) che reinterpreta l’iconografia dell’Ultima Cena, per un progetto originale in partnership con Fotofestival Lenzburg (Palazzo Marchesi del Tufo, Matino). E poi: “Grandma Divers” di Alain Schroeder, fotoreporter belga che documenta il lavoro delle famose Haenyeo: le “donne del mare” considerate tesoro UNESCO che si tuffano in apnea al largo delle coste nere di Jeju, in Corea del Sud, raccogliendo prelibatezze dalle onde in una tradizione ormai in via di estinzione (Palazzo Marchesi del Tufo, Matino). Un particolare uso in atto nelle carceri texane, quello di dare ai condannati a morte la possibilità di scegliere cosa consumeranno al loro ultimo pasto, sarà al centro di “No Seconds”, lavoro del fotografo neozelandese Henry Hargreaves (Macelleria Ex Nau, Matino); mentre il picture editor e collezionista francese Matthieu Nicol, attraverso una serie di immagini dagli archivi del Centro di ricerca, sviluppo e ingegneria dell’esercito americano di Natick, vicino a Boston, mostra nel suo “Better Food for our Fighting men” i ritrovati tecnologici nati per sostenere i soldati, parecchi dei quali si trovano attualmente sugli scaffali dei nostri supermercati (Distilleria De Luca, Matino). E poi ancora: “Grandmothers on the Edge of Heaven” di Elena Subach in collaborazione con ArtWork, visual artist ucraina che indaga il gap tra la generazione dei giovani e quello delle loro nonne, tra tradizione, religione e passato coloniale sovietico (Chiostro del Palazzo dell’Antico Seminario, Lecce), e “Eat out of the box” di Tereza Jobová, in cui il cibo, solitamente percepito come un bisogno primario, perde gradualmente la propria funzione diventando mera decorazione, sollevando una riflessione sul suo reale significato per noi (Distilleria De Luca, Matino).

 

Ancora: “Breakfast” di Nial McDiarmid, lavoro realizzato nell’arco di 4 anni in cui l’artista scozzese osserva il semplice rituale quotidiano della colazione (Palazzo Marchesi del Tufo, Matino); “Interstellar Nights” di Mario Wezel, riflessione sull’allattamento al seno che porta con sé un più ampio pensiero sulla famiglia e sulla paternità, temi cardini del documentarista tedesco che qui si affida ad un medium particolare: la macchina fotografica termica (Palazzo Marchesi del Tufo, Matino); “We Share the Meal”, serie fotografica risultato di un lavoro intensivo della durata di un anno, portato avanti dal fotografo Lars Borges e dall'attrice Luzie Kurth: centinaia di immagini in dialogo tra performance e fotografia per esplorare il campo tematico della cucina (Palazzo Marchesi del Tufo, Matino); “A Night Out with the Brits” di Dougie Wallace, fotografo scozzese noto in tutto il mondo per i suoi progetti di documentazione sociale che con la sua visione unica racconta qui le esperienze vissute nel corso dei vent’anni trascorsi nell’East London, dai tempi delle feste disinibite, quando la zona era un deserto dal punto di vista culturale, fino alla rigenerazione urbana in corso, con la partecipazione alla curatela di Lars Lindemann (Frantoio Ipogeo, Matino); “Until the Corn Grows Back” di Lys Arango, che mette in luce la prospettiva dei bambini e delle loro famiglie nelle comunità indigene di Chiquimula e Huehuetenango in Guatemala, per comprendere gli effetti devastanti della malnutrizione infantile cronica, chiamata anche “killer silenzioso”, in collaborazione con Cantina San Donaci, Le Stanzie e »horizonte zingst« Photo Festival (masseria Le Stanzìe, Supersano); “Faces” di Olaf Breuning, artista svizzero con base a New York che su suo profilo Instagram pubblica immagini nelle quali estrapola il cibo da un contesto culinario o gastronomico e invitando gli spettatori a una nuova visione creativa (Distilleria De Luca, Matino).

 

Tante le novità del 2023, come la partnership con MIA FAIR, fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia in Italia che si tiene a Milano dal 2012, in sinergia con la quale arriva al festival il progetto vincitore della seconda edizione del Premio IRINOX SAVE THE FOOD in collaborazione con Fiere di Parma, “Ordinary Pleasures”, esposizione della ricercatrice visiva con base a New York Maria Giovanna Giugliano: un’analisi del legame viscerale che si stabilisce tra la natura e le persone attraverso il cibo (Distilleria De Luca, Matino). Per la prima volta Yeast Photo Festival si espande oltre i confini di Matino e arriva nel Chiostro del Palazzo dell’Antico Seminario a Lecce grazie alla collaborazione con ArtWork e in uno dei luoghi simbolo della cultura e della civiltà salentina grazie all’accoglienza della masseria Le Stanzìe. Inoltre la vocazione di Yeast alla sostenibilità dal punto di vista sociale, ambientale ed economico si avvale da questa edizione del contributo di Everything is Connected, progetto transdisciplinare diretto da Maria Teresa Salvati che supporta il team del festival e Officine Tamborrino nella selezione e nell’utilizzo, per le installazioni, di materiali visti in ottica di riuso, riciclo e riduzione, e nell'implementare iniziative sostenibili per diminuire l'impatto ambientale del festival. Alcune mostre saranno stampate su materiali riutilizzabili a fine festival in maniera creativa in collaborazione con gli abitanti di Matino, la scelta dei fornitori sarà pensata per ridurre gli sprechi, i trasporti e la produzione di CO2, e saranno attivate collaborazioni per compensare l’impronta di carbonio. Grande attenzione all’inclusione e all’innovazione sociale, coinvolgendo attivamente la comunità locale per sensibilizzare sui temi legati al cibo, fornendo una sorta di possibilità di dialogo e azione collettiva. La presentazione della 2/a edizione del festival viene annunciata per la prima volta a Milano presso Circus Studio in un evento supportato da AGX e Cantine San Donaci.

 

“Mangiare è sempre legato a rituali grandiosi – spiega Edda Fahrenhorst – ma anche molto semplici, come si può vedere in tutte le mostre. Subito dopo il parto, l’allattamento forma un legame tra madre e figlio. Più avanti, lo svezzamento fa entrare in scena il padre. Il corteggiamento spesso implica viziare un po’ e, al tempo stesso, divertirsi. A questo proposito, mangiare, così come il cibo stesso, è un’occasione perfetta per farlo. Salutato il giorno, la notte è un momento meraviglioso per mangiare e bere in abbondanza. E quando c’è da affrontare una guerra, le razioni vengono preparate prima del combattimento. Le nonne offrono ai nipoti tutte le prelibatezze, che però a volte sembrano provenire da un’altra epoca. Quando si avvicina la fine della vita, l’ultimo pasto è fonte di consolazione, proprio come nell’Ultima Cena. Ogni condizione di vita, in ogni cultura del mondo, è legata al cibo e in momenti molto speciali ci si siede a tavole lunghe, rumorose, silenziose o affollate, e si assapora un buon pasto, sentendo il calore della comunità e l’atmosfera, semplicemente tutte le emozioni legate a questi istanti. La seconda edizione di Yeast Photo Festival vi invita a un viaggio attraverso questi momenti speciali, in una vera e propria “montagna russa” di rituali ed emozioni (più o meno) deliziose”.

 

Besafe Associazione Culturale nasce da una costola di Besafe Studios Coworking: quattro professionisti artigiani operanti nel settore della comunicazione visiva che, dal 2013, producono eventi culturali distinti per la loro natura innovativa, e che nel 2020 hanno dato vita al progetto Yeast Stories. L'associazione culturale ONTHEMOVE nasce nel 2010 con l’obiettivo di diffondere e promuovere la fotografia contemporanea alla ricerca di nuove visioni e forme originali di comunicazione visiva. Dal 2011 organizza il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move, oggi punto di riferimento internazionale.

 

Yeast Photo Festival è un progetto delle associazioni culturali Besafe e ONTHEMOVE, con la direzione di Veronica Nicolardi e Flavio & Frank e la direzione artistica di Edda Fahrenhorst. Con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Comune di Matino, Unisalento.

 

Info e ticket

www.yeastphotofestival.it

 

Biglietti

Intero valido per tutte le esposizioni 10 €

Ridotto valido per tutte le esposizioni 8 €

3€ Scuole/Tutte le esposizioni

Yeast Photo Festival riserva a tutte le classi delle scuole primarie e secondarie (primo e secondo livello) un biglietto speciale comprensivo di visita guidata.

 

Ingresso gratuito riservato a: under 14, giornalisti (accredito a [email protected] almeno due giorni prima della visita), persone con disabilità. Ingresso sempre gratuito alle seguenti mostre: Elena Subach – “Grandmothers on the Edge of Heaven”, Lys Arango – “Until the Corn Grows Back”,

“Matino Family Album”.

 

I luoghi del festival

Palazzo Marchesi del Tufo, Piazza San Giorgio, Matino

Macelleria Ex Nau, Via Vittorio Emanuele II, Matino

Aranceto, Via Vittorio Emanuele II, Matino

Distilleria De Luca, Via Roma, Matino

Chiostro del Palazzo dell’Antico Seminario, Lecce

Masseria Le Stanzie, SP362 Km 32.900 Supersano – Cutrofiano