Visibilità ridotta

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO VIGATO
Via Ghilini 30 , Alessandria, Italia
Date
Dal al

martedì – sabato 10.30 - 19.30

Domenica su appuntamento

Vernissage
13/10/2012

ore 18

Artisti
Gabriele Lamberti, Gianni Cella
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Il motivo del titolo Visibilità ridotta è in riferimento al fare arte in tempo di crisi, quando la visibilità dell’uscita dal “tunnel” è piuttosto limitata. È anche in relazione al fatto che la visibilità degli artisti, in un momento in cui le priorità appaiono altre rispetto all’arte e alla cultura in genere, è anch’essa ulteriormente ridotta.

Comunicato stampa

Il motivo del titolo Visibilità ridotta è in riferimento al fare arte in tempo di crisi, quando la visibilità dell'uscita dal "tunnel” è piuttosto limitata. È anche in relazione al fatto che la visibilità degli artisti, in un momento in cui le priorità appaiono altre rispetto all’arte e alla cultura in genere, è anch’essa ulteriormente ridotta.

A proposito di questa mostra i due artisti hanno dichiarato: “L'inquietudine, la paura, l'incertezza, l'ansia, l'instabilità, l'ossessione, la disillusione, lo sconforto, lo sguardo visionario della

nostra generazione hanno dato i loro frutti.Questi in mostra sono solo alcuni. È comunque dal dolore e

dalla disperazione che nascono i lavori migliori. Le illuminazioni sono rare e imprevedibili, arrivano quando pare a loro e riempiono tutto. I tempi più difficili sono i momenti in cui bisogna dare il meglio.”

Gianni Cella, già neo futurista, ha sempre privilegiato la figura tridimensionale, caratterizzata dai colori sgargianti. Gabriele Lamberti, già medialista, ha scelto la pittura come mezzo espressivo. Il terreno comune sul quale si erano incontrati la prima volta nel 2004 in occasione di una bipersonale presso la Galleria Maria Cilena a Milano, una riconferma questa estate presso lo Studio Vigato, in Via Santa Marta 19 sempre a Milano, ed ora nuovamente presso lo Studio Vigato in Via Ghilini, 30 ad Alessandria, è quello dell’ironia agrodolce dei temi trattati rappresentativi di un immaginario iconico apparentemente ludico e scanzonato ma che rimanda ad un pensiero profondo disincantato, a volte allarmato e sempre inquieto. Le loro figure evocano quella dimensione di tragico naufragio delle illusioni di saviniana memoria risolte al tempo stesso con compiutezza e definizione. Inoltre sono dotate di un’empatia sensibile in cui sono uniti e trasfigurati stereotipi della figuratività popolare, elementi drammatici e strutture astratte appartenenti alla nostra epoca.

Per questa occasione gli artisti hanno deciso di duettare anche sui ritmi del dinamismo e della staticità e sull’alternanza dei toni e dei colori. I lavori in mostra sono tutti recenti e significativi delle loro ultime ricerche che pur muovendosi sull’onda emotiva di nuove e differenti sollecitazioni, mantengono un rapporto costante con la loro storia ormai più che ventennale.