Vincenzo Farruggia – Kronos
Alle origini della ricerca pittorica di Vincenzo Farruggia, artista di origine siciliana residente a Pescara, c’è l’attrazione per il mare in senso reale e concreto, ma ancor più metaforico, inteso come perimetro della memoria da perlustrare e scandagliare munito di manaide, rete da pesca, con cui rievocare orizzonti lontani nel tempo che consentano di dissipare il caos e favoriscano il ritorno alla bellezza dell’infanzia.
Comunicato stampa
Alle origini della ricerca pittorica di Vincenzo Farruggia, artista di origine siciliana residente a Pescara, c’è l’attrazione per il mare in senso reale e concreto, ma ancor più metaforico, inteso come perimetro della memoria da perlustrare e scandagliare munito di manaide, rete da pesca, con cui rievocare orizzonti lontani nel tempo che consentano di dissipare il caos e favoriscano il ritorno alla bellezza dell’infanzia.
Il mare denota cromatismo, luminosità e proiezioni epiche fondate su innesti della cultura ellenica atta a gratificare di spazialità il repertorio architettonico siciliano.
Nei dipinti di Farruggia si distinguono forme aperte alla classicità e all’equilibrio architettonico proprio del ricordo della sua terra e dello splendore artistico e culturale fondante la civiltà della Magna Grecia, assorbita dal pittore nel periodo della giovinezza e consolidata nella sua memoria con l’esperienza. Le opere invitano poeticamente alla contemplazione: nell’intera produzione prevalgono elementi di taglio classico come anfore, brocche, archi, capitelli, ruderi, maschere, profili umani in una piena luce mediterranea, caratterizzati da una intensità di toni che suscitano energie e vitalità consumate dal tempo ma ancora presenti sul territorio.
L’artista coglie varie angolazioni del repertorio storico-artistico della sua Sicilia, spingendo il suo sguardo oltre il movimento oscillatorio del mare circostante. Ma le visioni sono lontane nel tempo e nello spazio ed ecco che nelle composizioni irrompe la forza della metafisica. Il rimando al verismo è pressoché nullo grazie ad una trasognata atmosfera “altra”. Le scene dipinte e gli oggetti raffigurati sono desunti dalla realtà ma come fossero posti in contesto alieno che nulla ha in comune con la quotidianità del presente. L’approccio dell’artista si muove all’interno di percorsi geometrici, che non rinunciano alla molteplicità delle visioni, evocanti un De Chirico che si spinge oltre le piazze ed esplora la stessa lontananza della storia e della classicità ellenica, sulla via culturale della formazione dell’artista, nella sua trasferta abruzzese, che per certi versi abbraccia gli ideali estetizzanti e mosaicistici di D’Annunzio.
Il vernissage dell'artista d'origine siciliana è occasione di ricerca di equilibrio tra natura e memoria.
Tra il recupero dei riti antichi e dei mestieri persi di un tempo, si attesta il "sè", non soltanto psichico, ma anche storico che impreziosisce le tele di un profondo, continuo legame con il passato...
Toni e sfumature accese delle opere danno un'idea di vita e sospensione della stessa, in un autentico andirivieni, una continua alternanza di eventi che scandiscono l'esistenza, sempre in bilico tra passato e futuro.
Le tele, squadrate e regolari, non esplicitano un flusso temporale dallo snodo rettilineo, ma la frantumazione e scomposizione dello stile che resta così enigmatico...
Come a dissolvere concezioni degli osservatori, che spogliati delle proprie certezze, sono costretti ad interrogarsi sulle tele e dunque sulla vita che esse nascondono. E intimamente sulle proprie identità.
Biografia
Vincenzo Farruggia nato in Sicilia nel 1958, attualmente vive e opera a Pescara. Tra le sue esposizioni più recenti quella presso il Museo Casa Natale di D’Annunzio dal titolo “La Menaide della memoria” a cura di Leo Strozzieri (luglio 2007), la partecipazione alla IV Biennale internazionale di grafica 2006 “TERRA” a cura di Antonio Grimaldi presso il museo Michetti di Francavilla e a cura di Joan-Lluìs De Yerba presso il Favellò Firal di San Carles de la Rapita, rispettivamente patrocinate dall’assessorato alla Cultura del comune di Francavilla al Mare e dall’Ajutamente de Sant Carles de la Rapita Regidoria de cultura. Sempre nel 2006 partecipa alle collettive “I.S.d’A quarant’anni e oltre 1963/2005” presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale di Caltanissetta, patrocinate dal ministero dell’Istruzione, Assessorato Regionale ai beni Culturali e Artistici e Pubblica Istruzione, dalla Provincia di Caltanissetta, dal Comune di San Cataldo. Nel Dicembre 2005 è nella collettiva “I.S.d’A quarant’anni e oltre 1963/2005” presso i locali dell’ISA di San Cataldo (CL). Nel Giugno 2005 è vincitore del 3° premio nazionale per la sezione disegno nell’ambito della rassegna “I sentieri dell’anima” presso la Sala Celestiniana di Collemaggio de L’Aquila, patrocinata dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia de L’Aquila. Nell’Agosto 2003 tiene la personale “La città delle pietre parlanti” presso il castello medievale di Roccascalegna (CH) con il patrocinio della proloco, così come nel Giugno 2003 presso il Ritrovo del Parrozzo a Pescara.