Video-divagazioni

Informazioni Evento

Luogo
OFFICINA DINAMO
via G. Brancaleone 58, Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
23/12/2011

ore 17-21

Contatti
Email: fabriziopizzuto@hotmail.com
Sito web: http://decresceproject.blogspot.com/
Curatori
Fabrizio Pizzuto
Generi
arte contemporanea, collettiva, new media
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Pensare una video arte che decresca significa pensare ad un’immagine che lavora sul tema. È auspicabile che si recuperino ad esempio tecnologie precedenti, o materiale (visivo e non) già utilizzato o girato precedentemente.

Comunicato stampa

Video-divagazioni

Video riutilizzo e bassa definizione

Rassegna video

Artisti:
Alessio Ancillai- Chiara Mu- Emanuele Napolitano/Frank Petricca- Valentina Noferini- Carlo Pecoraro- Mauro Romito- Fabio Scacchioli- Chiara Tommasi

A cura di Fabrizio Pizzuto

luogo: Officina Dinamo, via G. Brancaleone 58, Roma

data: 23 dicembre 2011 ore 17-21

“La tecnologia può mettere la bellezza alla portata degli uomini, ma non semplifica affatto il processo che ci porta ad apprezzarla e possederla”. Alain de Botton

Il concept del Decresce project è stato sviluppato prendendo spunto dagli scritti di Serge Latouche e dal concetto di decrescita felice.
Si contesta il PIL come indicatore sensato del benessere. Ne ho preso spunto per una serie di mostre.
Nel primo evento, a ridosso del Natale, (emblema consumistico) cercheremo di realizzare dei lavori artistici a partire dal mezzo video basati sul poco o sul già esistente.
Pensare una video arte che decresca significa pensare ad un'immagine che lavora sul tema. È auspicabile che si recuperino ad esempio tecnologie precedenti, o materiale (visivo e non) già utilizzato o girato precedentemente.
Un'arte che parli dunque, attraverso esempi e in maniera attiva della possibilità di non sprecare benessere, del basso costo, ma anche del riutilizzo e della decontestualizzazione.
Si contesta l'idea di benessere che coincide nell'accezione comune con l'innalzamento dello stile di vita e della capacità di acquisto, anche di nuove tecnologie.
Si predilige qui il furto e il lavoro di ricerca quasi “fatto in casa”.
I video possono essere realizzati con un telefono (non va confusa, non è una battaglia contro la tecnologia tout court), con un vecchio apparecchio oppure addirittura senza telecamera, col pc soltanto, a partire da file “trovati” e da programmi di montaggio.
Latouche è preso come pretesto ma quello che si vuole indagare è il lavoro degli artisti e tramite loro il recupero di una certa maniera di condurre, ad esempio un'analisi dei tempi.

Decresce project
a cura di Fabrizio Pizzuto

Concept:
“La tecnologia può mettere la bellezza alla portata degli uomini, ma non semplifica affatto il processo che ci porta ad apprezzarla e possederla”. Alain de Botton

Il progetto prevede la realizzazione di un ciclo di mostre e di incontri dibattito.
Il concept è stato sviluppato prendendo spunto dagli scritti di Serge Latouche e dal concetto di decrescita felice, ovvero dalla contestazione che il filosofo porta avanti contro la modalità politico-economico vigente.
Quello che si contesta è il PIL come indicatore sensato del benessere.
Prenderemo in mano lo spirito della contestazione e cercheremo di realizzare dei lavori artistici basati sul poco o sul già esistente.
Si tratta dello studio attivo della possibilità di un'arte e di una video arte che decresca, che recuperi ad esempio tecnologie precedenti, o materiale (visivo e non) già utilizzato o girato precedentemente.
Un'arte che parli attraverso esempi, in maniera attiva della possibilità di non sprecare benessere, del basso costo, del riutilizzo e della decontestualizzazione, ma anche che esprima uno spirito dei tempi. La contestazione di una “maniera” economica ormai giunta alla sua crisi e forse alla sua saturazione.
Le teorie della decrescita prevedono l'impossibilità di sprecare e produrre energia all'infinito oltre il fabbisogno senza dare alla terra la possibilità di rinnovare le risorse e contestano un'idea di benessere che coincide nell'accezione comune con l'innalzamento dello stile di vita e della capacità di acquisto, anche di nuove tecnologie.
Latouche è preso come pretesto ma quello che si vuole indagare è il lavoro degli artisti tramite loro il recupero di una certa maniera di condurre un'analisi dei tempi, (con i temi ma anche con i modi). Il mezzo e il contenuto cercano un amalgama.
Da questa base si cerca infine una rianalisi del recente passato. Ad esempio il riutilizzo in digitale di vecchi filmati, l'uso riattualizzato della pellicola, la decontestualizzaione e il riuso di immagini o di oggetti già esistenti, o l'uso di un software.
In definitiva la capacità dell'arte di generarsi e di crearsi da se, senza ricorrere all'acquisto di tecnologie sofisticate a tutti i costi.
È tuttavia probabile incorrere in paradossi, che non eviteremo e porremo anzi al centro del dibattito. Stessa cosa avviene con gli oggetti trovati e riusati nelle installazioni.
A partire da questo si intende insomma condurre un analisi critica sul lavoro degli artisti e sui nostri tempi, e proporre attivamente una visione possibile e un'autocritica della nostra società.

Artisti coinvolti finora.
Alessio Ancillai- Antonello Bulgini- Patricia Carmo Baltazar Corrêa- Chiara Mu- Emanuele Napolitano/Frank Petricca- Valentina Noferini- Carlo Pecoraro- Mauro Romito- Fabio Scacchioli- Chiara Tommasi