Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico
L’esposizione punta allo snodo essenziale del linguaggio artistico di Venanzo Crocetti (1913-2003), uno dei massimi protagonisti della scultura del Novecento, nel suo costante e mai dismesso dialogo con l’antico.

Informazioni
- Luogo: PALAZZETTO VENEZIA
- Indirizzo: Giardino degli Aranci - Piazza San Marco, 49 - Roma - Lazio
- Quando: dal 02/09/2013 - al 20/10/2013
- Vernissage: 02/09/2013 ore 18,30
- Autori: Venanzo Crocetti
- Curatori: Paola Goretti, Raffaella Morselli
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: da martedì a domenica ore 10 - 19
- Biglietti: intero € 7 ridotto € 5
- Email: orietta.prisco@beniculturali.it
- Patrocini: La mostra è promossa dalla Fondazione e Museo Crocetti di Roma. Custode dell’alto valore morale e spirituale dell’opera del Maestro; nel suo dialogo col mondo, nella sedimentazione, nel tramando. Nella memoria del fare e del fare umanità.
Comunicato stampa
L’esposizione punta allo snodo essenziale del linguaggio artistico di Venanzo Crocetti (1913-2003), uno dei massimi protagonisti della scultura del Novecento, nel suo costante e mai dismesso dialogo con l’antico, sostanziato dagli infiniti rimandi al lessico figurativo della tradizione classica, sia essa aulica (Arturo Martini, Donatello, Antelami, Poussin, Niccolò dell’Arca), italica o mediterranea; nelle abbondanti suggestioni greche, picene, etrusche, egizie, specie nella sodezza delle composizioni
L’antico è sviluppato in ogni sfumatura, rimando, ispirazione, all’interno di un dialogo sentimentale carico di memorie, e ribadisce la più totale estraneità dell’artista alle istanze delle avanguardie in corso, come escludendo a priori tutti quegli orientamenti internazionali (europei e americani) mossi dai tumulti della contemporaneità.
L’itinerario scala un corpus di 85 opere, scelto unicamente tra la produzione scultorea, e lo suddivide in alcuni grandi temi. Senza fornire indicazioni cronologiche troppo sorvegliate, i gruppi scalano un graduale affettivo capace di allacciare un fitto rimando con le epoche precedenti, come a testimoniare un sedimento vivissimo della memoria dell’antichità. Tre le sezioni: Elegantiae (la traccia classicheggiante: ballerine, modelle, teste e busti all’eroica); L’Etternale Ardore (il tragico dei soggetti epici: maddalene, fughe, ratti, incendi); Clementiae (il lessico dei memoriali rusticani: pescatori, bagnanti, animali). Elementi del Sacro aprono e chiudono simbolicamente, per oltrepassare la liturgia e calarsi nell’Umano. Un intenso percorso di stile, grazia e sensualità: nell’eleganza di un presente senza tempo dove Crocetti, la scultura in un progetto estetico accorpante i secoli, punta alla sostanza dell’anima.
L’itinerario scala un corpus di 85 opere, scelto unicamente tra la produzione scultorea, e lo suddivide in alcuni grandi temi. Senza fornire indicazioni cronologiche troppo sorvegliate, i gruppi scalano un graduale affettivo capace di allacciare un fitto rimando con le epoche precedenti, come a testimoniare un sedimento vivissimo della memoria dell’antichità. Tre le sezioni: Elegantiae (la traccia classicheggiante: ballerine, modelle, teste e busti all’eroica); L’Etternale Ardore (il tragico dei soggetti epici: maddalene, fughe, ratti, incendi); Clementiae (il lessico dei memoriali rusticani: pescatori, bagnanti, animali). Elementi del Sacro aprono e chiudono simbolicamente, per oltrepassare la liturgia e calarsi nell’Umano. Un intenso percorso di stile, grazia e sensualità: nell’eleganza di un presente senza tempo dove Crocetti, la scultura in un progetto estetico accorpante i secoli, punta alla sostanza dell’anima.
