Vaia. Viaggio consapevole dentro un disastro
Le immagini di una foresta abbattuta e le parole dei suoi alberi un attimo prima di cadere. Una mostra fotografica e un incontro di riflessione con autori ed esperti per fermare lo sguardo e il pensiero davanti alla Spoon River dei nostri boschi.
Comunicato stampa
Nell’ambito del Festival della Scienza, apre a Palazzo Ducale la mostra fotografica di Manuel Cicchetti, il cui obiettivo si è posato sul disastro ambientale che ha colpito il Nord Est italiano nell’autunno 2018.
La mostra è promossa e prodotta da Ricordi Music School, TMC e STILL FOTOGRAFIA. A cura di Still Fotografia in collaborazione con Olga Bachschmidt.
Insieme testimonianza e monito sui gesti compiuti a danno del Pianeta, la mostra di Genova è fondante di un percorso che ha l’ambizione di contrastare i cambiamenti climatici e che prevede anche un ampio coinvolgimento della società civile: le immagini in mostra rispondono pienamente al richiamo auspicato.
Il progetto Vaia infatti – che si esprime anche attraverso l’omonimo libro fotografico edito da TMC Edizioni e arricchito dai testi di Angelo Miotto - nasce con l'intento di accompagnare l'osservatore in un rapporto emotivamente paritetico con la natura devastata dal ciclone. Il fotografo ha scelto di avvicinarsi quanto più possibile ad un rapporto di 1:1 tra la Natura e l'osservatore, imponendo, così, la coesione con gli eventi oggi sempre più filtrati dagli schermi degli smartphone o dei computer.
Ottobre 2018, Italia del Nord-Est. In poche ore una terribile tempesta di vento e acqua rovescia le foreste scagliando a terra milioni di alberi. I pali dell'elettricità sono sradicati.
Vaia lascia un paesaggio buio e talmente desolato da far pensare quasi alle scene di una guerra che proprio in quei luoghi aveva portato tanta distruzione. L'uomo è ora chiamato a considerare la sua parte di responsabilità.
La riflessione sull'opera dell'uomo (prima distruttiva e quindi di ricostruzione) inizia dallo sguardo su quanto accaduto. Uno sguardo inizialmente attonito, e via via più cosciente, sullo scenario che Cicchetti ferma nei suoi scatti, 34 fotografie in bianco e nero, parte delle quali oggi proposte in grandi dimensioni all’attenzione del pubblico che nella visita sarà accompagnato anche dalla suggestiva musica composta e prodotta da allievi e artisti di Ricordi Music School di Milano sotto la guida del producer Giuliano Vozella.
Le immagini ritraggono gli alberi ormai caduti; ma quale grido avrebbero potuto lanciare, un attimo prima della fine? Se già la testimonianza fotografica dà voce a quelle piante, il lavoro va oltre, ed è affidato al giornalista Angelo Miotto il compito di immaginare l'ultimo pensiero di RadiceTorta, Fioretto, FustoDritto, Corteccia, TanaFelice e molti altri cui vuole conferire l'onore di un nome proprio, portando al lettore il loro ultimo messaggio, come in una Spoon River dei nostri boschi.
"Mi chiamo Fioretto, perché gli ultimi metri della mia cima sono esili e ondeggiano al vento come se fossi un tiratore di scherma che combatte contro il vento. Quando si placa il soffio riposo, pronto per la prossima sfida. Quei fendenti leggeri ora non sono più, la mia lama è stata spezzata e nessuno potrà più forgiarla di nuovo.
Non era lo stesso vento che giocava con me quel giorno, ma un turbine iroso, ho pensato, mentre cedevo di schianto".
Alcuni testi sono proposti a corredo delle immagini in mostra. Il progetto è, insieme, un atto di denuncia, un grido fermo contro i soprusi alla Madre Terra, ma anche il riconoscimento dell'immane lavoro che l'uomo - così piccolo rispetto alla maestosità della natura – ha sin dall'inizio compiuto per riparare, pietosamente, come può.
Attraverso la tecnica dello stitching è stato possibile realizzare immagini che uniscono fino a 27 scatti, permettendo di stampare fotografie di oltre 4 metri per 2, mantenendo un'accuratezza e nitidezza dei dettagli che mettono l'osservatore in grado di apprezzare i più reconditi angoli dei boschi e della natura.
Manuel Cicchetti Inizia a scattare fotografie sin da ragazzo. Nei primi anni ‘90 opera in ambito musicale realizzando copertine per BMG, EMI e CNI. Lavora come fotografo di scena. Esegue le scenografie e la regia per I Cantieri d’Arte Internazionali di Montepulciano, Festival Suoni e Visioni, Teatro Regio di Torino, ed altri. Le sue fotografie sono state esposte in musei e gallerie in Italia e all’estero, e scelte da diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato “Monocrome. Camminando tra le Dolomiti d’Ampezzo”, TMC/Touring Club, 2018 e “Vaia. Viaggio consapevole dentro un disastro”, TMC Books, 2021. www.manuelcicchetti.com
Angelo Miotto Giornalista e scrittore. Scrive saggi, drammaturgie per teatro e opera. Ha lavorato per Radio Popolare, Radio24 e Radio Svizzera Italiana; è stato caporedattore di Peacereporter.net / E-Il Mensile e ha fondato il magazine Q Code. È stato docente al Master di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. È responsabile della comunicazione del Festival dei Diritti Umani di Milano.
EVENTI CORRELATI
“SE GLI ALBERI POTESSERO CANTARE”: durante la mostra saranno costantemente diffusi 8 podcast che propongono la versione musicale e cantata dei testi di Angelo Miotto, creati per dare voce agli alberi. I brani sono composti dagli allievi dei corsi del dipartimento di Tecnologie Musicali delle Ricordi Music School. Violoncellista ospite Giulia Monti, Voce Angelo Miotto. Producer Giuliano Vozella.
Lunedì 1° novembre alle ore 15.30, nella giornata conclusiva del Festival della Scienza, i temi argomento della mostra saranno dibattuti in un convegno aperto al pubblico con studiosi ed esperti: “VAIA: LA MANO DELL’UOMO” Dialogo con Marina Baldi, Denis Curti, Manuel Cicchetti, Gianluca Ruggieri. Modera Angelo Miotto.
Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Venerdì 12 novembre alle ore 18.00 avrà luogo la performance poetica "LA VOCE DEGLI ALBERI", in collaborazione con il Festival Internazionale di Poesia di Genova "Parole spalancate". Il titolo vuole ribadire l'importanza dell'albero (e dell'ambiente in generale) come vero simbolo ed elemento trainante per una rinascita culturale, etica, solidale della società contemporanea. Il reading è a cura di Claudio Pozzani.
Palazzo Ducale, Sala Camino, ingresso gratuito
La mostra è ad accesso libero. È richiesto Green Pass