Unum – Nino La Barbera

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTHE' - CONTEMPORARY ART GALLERY
Via Celsa 4/5, Roma, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato: 11.00/23.00

Vernissage
08/07/2015

ore 19

Artisti
Nino La Barbera
Curatori
Francesco Gallo Mazzeo
Generi
arte contemporanea, personale
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Diciannovesimo appuntamento della rassegna.

Comunicato stampa

Bibliothè Contemporary Art Gallery
Diciannovesimo appuntamento della rassegna

Unum
a cura di Francesco Gallo Mazzeo

Un'opera unica di Nino La Barbera
... la “grande compassione” antica come le montagne ...
Trittico (270 x 100)

“Tutto si conduce ad unità – afferma Gallo Mazzeo - [...] nei modi più imprevisti ed imprevedibili è diventare scoperta di sé,
del sé nascosto che in tanto errare e peregrinare non si è mai allontanato da sé stesso, dal proprio sogno,
perimetro e area di una grande avventura, in cui ogni nome pronuncia un nome, ogni volto cerca un volto e tutti insieme recitano Unum.”
https://www.facebook.com/events/1470698526573868/

L’esposizione resterà aperta fino al 31 Luglio 2015.
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427

Testo del Prof. Luigi Lombardi Vallauri
Ordinario di Filosofia del Diritto dell'Università di Firenze

... la “grande compassione” antica come le montagne ...
Nino La Barbera è un artista di quelli che costruiscono opere, non di quelli che vendono pensate. Riesce a essere assolutamente figurativo e assolutamente non fotografico. La sua bravura è talmente palese che la si accerta direi come un fatto, più che argomentarla come un valore. E’ un fatto, che le sue opere sono vere opere e opere di bravura e di intuizione visionaria.

Tra i contenuti, tra le narrazioni di questo Trittico mi ha colpito – ha colpito il mio cuore, più profondo che la mia curiosità intellettuale – la presentazione del Minotauro non come mostro divoratore ma come vittima: un occhio spalancato di vitello, interrogante, un braccio proteso di uomo, invocante. Nel quadro centrale l’uno e l’altro sono intrisi di sangue.

La Barbera mi ha detto che la trasformazione del mostro in vittima è nata dal suo essersi imbattuto, su internet, nell’immagine di un vitello trascinato al mattatoio; nel suo sguardo. Ineludibile. Più serio, più interpellante del mito.

Io ritengo, come filosofo, che l’ahimsa, la nonviolenza, la “grande compassione”, quella che Gandhi chiamava antica come le montagne, non sia più soltanto una dimensione immancabile della spiritualità ascetica, ma sia diventata anche un’esigenza razionale comune se l’umanità vuole difendere il proprio onore etico nel rapporto con gli altri esseri senzienti e la propria armonia di vita su un pianeta non devastato. Nel Minotauro vittima, nella bestia dal braccio invocante, vedo una immedesimazione umana non antropocentrica nella sorte dei miliardi di nostre vittime innocenti che ogni anno prima schiavizziamo e poi massacriamo. Forse la minacciosa figura rossa del quadro di sinistra può evocare la disgrazia taciuta che la mancanza di consapevolezza e di compassione accumula sull’uomo dominatore.

Biografia dell'artista:
Nino La Barbera nato a Mazara del Vallo nel 1945, Nino La Barbera ha studiato negli Istituti d'Arte di Messina e di Palermo. Vive e lavora a Roma dal 1962. Pluripremiato, nel 2001 ha ricevuto il premio dell'UNESCO per l'attività artistica, e con numerose personali all'attivo, da anni si dedica alla realizzazione di mostre monotematiche tra cui: " A Charlot " [Galleria Canova - Roma] "... dell'acqua della terra..." [Galleria La Gradiva], "Omaggio alla Donna" [Palazzo Venezia - Roma], "Mirabilia Urbis Romae" [Palazzo Ruspoli, Le Scuderie – Roma; Spazio Italia - New York], "Tracce di ali sulla tela" [Angelicum Milano, Palazzo Ducale Mantova], "I Miti e le acque " [Fonte Anticolana - Fiuggi; Ex Convento S.Rocco – Trapani], "Il Corpo Unico" [Museo del Risorgimento – Roma], “Fragmenta” [Archè arte nel tempo – Roma], “Fascinazioni Romane” [Spazio di Giotto – Assisi], “I Nostri Luoghi Magici” [Fonte Bonifacio - Fiuggi], “Risonanze della Memoria” [Galleria Polid’Arte – Spoleto; Palazzo Baronale - Calcata], “Risonanze Mitologiche” [Che Banca! – Piazza dell’Indipendenza Roma]. Suoi dipinti sono presenti in collezioni private e musei di tutto il mondo. Ultimamente le sue opere sono state esposte alla Fiat (Roma), Stazione Termini (Roma), Aeroporto Leonardo da Vinci (Fiumicino), Meeting Art (Vercelli) e da anni arricchiscono le pareti dello storico ristorante Edy in Vicolo del Babuino (Roma). Un suo dipinto dedicato alla Ferrari F1 Campione del Mondo 2001(m 4.60 x 2.00) arreda gli spazi multifunzionali dell’Autodromo di Monza, mentre un altro delle stesse dimensioni intitolato ‘Organismo’ e dedicato alla Ferrari F1 Campione del Mondo 2003 è stato donato dalla Dante Alighieri, nel corso di una cerimonia tenuta a Palazzo Firenze, al Museo Ferrari di Maranello. Un grande dipinto di m 3x3 dedicato alla Madre del Redentore fu donato da Sua Santità Giovanni Paolo II alla Parrocchia romana Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù (in occasione della sua inaugurazione). Ha eseguito per commissione della stessa parrocchia “Ultima Cena” (5 m x 2,50 m). Un altro raffigurante la crocifissione ' Il dolore che salva', attualmente esposto nella Cattedrale di Mazara del Vallo, e precedentemente ospitato in diverse Chiese e Parrocchie romane (come la Basilica di Santa Maria del Popolo), sarà collocato definitivamente nel Centro di Educazione e Riabilitazione Giovanni Paolo II (Kupienin – Polonia) per volere del Pontificio Consiglio. È in preparazione il catalogo generale delle sue opere dal titolo OPERA OMNIA curato dallo storico critico d'arte Francesco Gallo Mazzeo. I galleristi Ettore e Antonio Russo hanno collaborato con lui in un lungo proficuo sodalizio caratterizzato da organizzazione di eventi espositivi e costante presenza nelle loro Gallerie di Roma, Fiuggi e Montecatini. Di La Barbera si sono interessati: Mario Ursino, Antonio Del Guercio, Dario Micacchi, Vanni Rosivalle, Antonello Trombadori, Renato Civello, Luigi Tallarico, Mario De Micheli, Vito Apuleo, Fortunato Bellonzi, Gianni Raviele, Domenico Guzzi, Maria Luisa Spaziani, Luigi Lombardi Vallauri, Massimo Canevacci, Giancarlo Josimi, Gianni Franceschetti, Renzo Bertoni, Aldo Manganaro, Ferruccio Ulivi, Rosa Russo Jervolino, Dante Benini, Paolo Orsina, Ugo Moretti, Alberto Sughi, Pier Augusto Breccia, Peppino Selvaggi, Alessandro Righetti, Brunetta Ferrarini, Claudio Strinati, Salvatore Italia, Patrizia Mintz, Kenneth Scambray, Rosaria Guadagno, Giancarlo Falletti, Enzo Tartamella, Pino Pelloni, Alessandro Masi, Aldo Gerbino, Francesco Gallo Mazzeo, Rosalina Ruffolo. "[...] Come sostenemmo per la sua precedente produzione, La Barbera cerca la sua armonia al di fuori di una rigida e asfittica disposizione razionale: è attraverso il caos, o la reversibilità della reazione corruzione-ricostruzione, che si creano sempre nuove possibili armonie. Non ultime quelle che hanno costituito i miti tenaci delle nostre precedenti culture. E se la visione è “geologica”, così vuole Massimo Canevacci, sottesa tra “arte virtuale e virtualità dell’arte”, ciò è perché la tensione si spinge verso quel battito d’ali che tutto sovrasta e impregna: monumenti, fontane, guerrieri, chimere, eroi, giardini, fori imperiali e il vastissimo diorama della storia. Allora questa tersa mescolanza di fieri combattimenti, di colloqui teneri e ambigui, illuminati dalla fiaccola sensibile della donna in amore che scorre, come un angelo annunziante, lungo traccianti elettronici prodotti da pittoriche espressioni in forma di décollages, sospinge a ricordare – in relazione all’esperienza di Rotella – quelle frantumazioni d’una stagione “pop” contro le sponde di un ritorno alla pittura, e in una sovrapposizione di piani che appartengono, sì allo spazio, ma sembrano in più, secernere diversi e interagenti frammenti del tempo. In prossimità di tutto questo si agita il mondo visivo di Nino La Barbera. La sua nuova e paravirtuale figurazione, così attenta a divenire fluente della forma e delle idee, appare sostenuta dalla continua necessità di una metamorfosi (grazie anche all’intervento di ri-dipintura a quadro finito), dallo stesso impulso che ha generato il quadro e in cui diafane e lemniscali presenze restituiscono intatto al suo linguaggio il fuoco denso di un’anima solare, la pupilla vibrante e corrusca della divinità. [...]" [Aldo Gerbino]

Progetto Unum in cooperazione con Enzo Barchi, Ufficio stampa InEvoluzionet e Progetto grafico di Mauro Aquilanti