Una corona di piume

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA TRICROMIA
Via della Barchetta, 13 – 00186, Roma, Italia
Date
Dal al

dal martedì al venerdì 14.00 - 20.00 | sabato 10.00 - 19.00

Vernissage
23/02/2014

ore 10

Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra collettiva “Una corona di piume”, che prende il titolo dall’omonimo romanzo di Isaac Bashevis Singer, acquista dunque un doppio significato: può essere considerata sia come un omaggio al grande scrittore che come il battesimo espositivo della Scuola Marchigiana.

Comunicato stampa

TRICROMIA ART GALLERY presenta

Maurizio Quarello, Lucie Müllerovà, Veronica Rapari, Michele Rocchetti, Valentina Vallorani, Maja Celija,
Luigia Giovannangeli, Katarina Kusa, Marco Mariangeli, Gerda Märtens,
Giada Pachiega, Claudia Palmarucci

UNA CORONA DI PIUME
La Scuola Marchigiana interpreta
Isaac Bashevis Singer

domenica 23 febbraio 2014
OPENING & LUNCH dalle h. 10.00
Saranno presenti gli artisti

La mostra sarà aperta fino al 22 marzo

Isaac Bashevis Singer è considerato il più grande narratore ebraico del '900. Nato in Polonia nel 1904 da padre rabbino, ha ambientato i suoi romanzi e raccolti per bambini e per adulti in parte nei ghetti e negli shtetl polacchi prima della Shoah, in parte negli Stati Uniti - soprattutto a New York, dove si è concentrata l'emigrazione ebraica avvenuta in seguito alla persecuzione nazista.
L'idea di realizzare una collettiva d'illustrazione ispirata agli scritti di I.B. Singer nasce dalla passione di Lucie Müllerovà e Maurizio Quarello per il grande autore, premio Nobel per la letteratura nel 1978. Passione trasmessa ad illustratori che vivono nelle Marche: italiani e stranieri che hanno scelto Macerata come punto d'incontro e di scambio artistico e culturale.
La mostra collettiva “Una corona di piume”, che prende il titolo dall’omonimo romanzo, acquista dunque un doppio significato: può essere considerata sia come un omaggio al grande scrittore che come il battesimo espositivo della Scuola Marchigiana.
I 12 artisti presenti in mostra hanno seguito l’ispirazione offerta dalla scrittura di Singer - ora occulta e misteriosa, ora soavemente innocente - e hanno dato vita ad opere originali che rispecchiano le differenti identità culturali di ciascun autore. Il risultato è una trascrizione visiva, sorprendentemente variegata e suggestiva, dei temi ricorrenti dell’ebraismo: il soprannaturale in dei folletti, dybbuk, Lantuch e demoni, la saggezza dei rabbini, il realismo dei poveri chassidim e degli allocchi ci faranno immergere in un mondo incantato di chagalliana memoria.