Umano troppo umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere

Informazioni Evento

Luogo
VILLA D'ESTE
Piazza Trento 1, Tivoli, Italia
Date
Dal al

_lunedì dalle 14:00 alle 19:45, ultimo ingresso ore 18:45
_dal martedì alla domenica dalle 8:45 alle 19:45, ultimo ingresso ore 18:45

Nel caso di lunedi festivi l'apertura è dalle 8:45 alle 19:45 e il martedi successivo dalle 14:00 alle 19:45
Orari extra

APERTURE SERALI STRAORDINARIE

16, 22, 23, 29 e 30 luglio
5,6, 12, 13, 14, 15, 20 e 27 agosto
3 e 10 settembre
Possibilità di visitare Villa d’Este sino alle 23.45 (la biglietteria chiude alle 22.45).
Un'occasione speciale per godere anche di sera, degli splendidi giochi d'acqua che la Villa offre ai suoi visitatori.
Durante l’orario di visita è possibile fruire del servizio di bar e ristorazione all’interno, attivato in modalità street food.

Vernissage
14/07/2022
Curatori
Andrea Bruciati, Stéphane Verger
Generi
arte antica, arte contemporanea
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Umano troppo umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere, mostra nata dalla collaborazione tra le VILLAE di Tivoli e il Museo Nazionale Romano.

Comunicato stampa

Villa d’Este a Tivoli ospita dal 14 luglio al 9 novembre 2022 Umano troppo umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere, mostra nata dalla collaborazione tra le VILLAE di Tivoli e il Museo Nazionale Romano. Curatori sono i rispettivi direttori Andrea Bruciati e Stéphane Verger. L’esposizione è incentrata sulla rappresentazione del corpo e dell’agone atletico declinato dal modello classico al contemporaneo.

La mostra vuol far riflettere il visitatore sulla connotazione del corpo in Occidente, partendo dalla perfezione anatomica dell'atleta antico, versione terrena dell'eroe guerriero e figura ideale ed esemplare per capacità fisiche e virtù intellettuali. C’è poi la rappresentazione della competizione fra contendenti, l’agone atletico, in cui si manifestano la tensione armonica e continua fra le parti, in una narrazione sublimata della sfida. Ed infine si arriva alla sconfitta senza epica dell'eroe contemporaneo, alla consapevolezza e all'inquietudine per il proprio limite e la conseguente ‘corruzione’ di ogni modello. Lo spirito agonistico, retaggio di più antiche pratiche di iniziazione al coraggio e alle virtù guerriere, costituisce infatti un aspetto importante dell'educazione per il raggiungimento della ‘kalokagathìa’ compimento e sintesi di bellezza, raffinatezza e cultura.

L’intento dei curatori dell’esposizione è quello di sollecitare un confronto serrato fra disciplina archeologica e nuova sensibilità espressiva, frutto delle problematiche legate alla contemporaneità.

Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, commenta:

“La mostra Umano troppo umano rappresenta una interessante occasione di interlocuzione scientifica tra le VILLAE e il Museo Nazionale Romano, non solo per i prestiti all’istituto tiburtino, ma anche per la presenza di un percorso espanso, fisico e virtuale, presso Palazzo Massimo. Nelle opere esposte nella nostra sede infatti numerose sono quelle che incarnano le virtù intellettuali e fisiche dell’atleta: la perfezione anatomica, la competizione nell’agone, la ricerca della vittoria e dell’eccellenza, l’espressione di qualità quasi divine ma anche il fardello della fragilità umana e della stanchezza.”

Andrea Bruciati, direttore delle VILLAE, prosegue:

“Non esiste un paradigma della discontinuità fra antico e contemporaneo, ma una continua tensione che si riarticola nel fluire dei linguaggi critici e del gusto. Un meccanismo di trasmissione che innesca crisi ed equilibri ogni volta diversi perché ogni volta si eredita qualcosa per impadronirsene, trasformandolo in qualcosa d'altro. In ogni pensiero seminale, in ogni repertorio visivo di immagini a cui l'artista attinge, risiede un elemento ideativo fondativo e un'azione materiale caratterizzante. Partendo da dati acquisiti si agita una capacità metamorfica di rigenerarsi, una sorta di potenzialità dinamica in fieri: un'appropriazione di modelli, una citazione, che diventa prestito e riferimento puntuale, connota la cosiddetta contemporaneità per cui un metodo diacronico nell'affrontare un tema, diventa quasi una necessità morale, prima che estetica. È indubbio che siamo immersi nel prototipo classico della rappresentazione del corpo: l'antichità è la matrice di ogni tentativo morfologico; e in questo ogni rappresentazione non può prescindere dagli stilemi classici, creando una dialettica, un dialogo affascinante nei secoli, sempre coerente ma mutuato diversamente.”

Tra le opere esposte teste e torsi di atleti e mosaici con scene di palestra dal Museo Nazionale Romano, da Villa Adriana e dal Parco Archeologico di Ostia Antica; bronzetti di lottatori dal Museo Archeologico di Firenze; ceramiche con scene di lotta dai Musei Capitolini, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dall’Antiquarium di Numana. Non mancano opere d’arte moderna e contemporanea, come una foto di modello anatomico di Costantin Brancusi; tavole e disegni di Mario Sironi, opere di Giulio Paolini e Vincenzo Agnetti. La mostra si espande inoltre in un percorso tra i capolavori del Museo Nazionale Romano, nella sede di Palazzo Massimo.

L’evento espositivo è organizzato dal Centro Europeo per il Turismo, con il sostegno dell’Istituto per il Credito Sportivo e dell’Università Telematica San Raffaele Roma, con Il Tempo e Libero quali media partner e con la collaborazione del Notiziario Tiburtino.