Ulla von Brandenburg – Duel. Di un sole dorato

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO NOVECENTO
piazza Santa Maria Novella 10 50123 , Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lun - Mar - Mer - Sab - Dom | 11:00 - 20:00
Giovedì| 11:00 - 14:00
Venerdì | 11:00 - 23:00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Vernissage
21/04/2018

no

Biglietti

intero €8,50 ridotto €5,00 Il biglietto da diritto all’accesso alle esposizioni del piano terra e al primo piano. Il secondo piano sarà chiuso per interventi di riallestimento fino al giorno 25 maggio 2018. Ingresso 2x1 (due biglietti al costo di uno) per tutti i soci Unicoop Firenze. Ulteriori convenzioni e riduzioni sul sito http://museicivicifiorentini.comune.fi.it/convenzioni.htm

Artisti
Ulla von Brandenburg
Curatori
Lorenzo Bruni
Generi
arte contemporanea, personale

Il primo appuntamento con tre installazioni realizzate tra il 2009 e il 2016 per innescare un dialogo con un dipinto di Felice Casorati, “Nudo giallo”, individuato tra quelli della collezione Alberto Della Ragione.

Comunicato stampa

Il percorso espositivo inizia con le immagini in bianco e nero di “Singspiel”, un video del 2009, per giungere, alla fine del percorso al colore di “It Has a Golden Sun and an Elderly Grey Moon” del (2016), proiettato all’interno della cappella del museo, un piccolo gioiello di architettura religiosa riservata alle installazioni artistiche contemporanee. Il nucleo centrale dell’esposizione è caratterizzato da una tenda-sipario di colore blu che va guardata e attraversata come un dipinto astratto (“Blue Curtain” del 2015). L’obiettivo della von Brandenburg è quello di creare una narrazione in cui lo spettatore sia chiamato a valutare in prima persona i vari riferimenti culturali delle opere in mostra, al fine di rispondere a una domanda di grande attualità: quali valori, forme o categorie del “Modernismo” vale la pena ricordare oggi per la costruzione di una identità che sia partecipata e non solo imposta? L’esposizione è stata pensata come una rappresentazione in tre atti in cui lo spettatore si ritrova ad interrogarsi su quale sia il limite tra la realtà e la sua rappresentazione, e quali possano essere oggi le forme rituali utilizzate per stabilire canali di condivisione tra la dimensione locale e l’altro da sé.

Le opere in mostra

“Di un sole dorato” coinvolge lo spettatore fisicamente e mentalmente, per farlo riflettere su temi di enorme portata quale la trasmissione del sapere nelle società globali, tecnologicamente avanzate, e il ruolo del singolo soggetto nella descrizione di quella che può essere definita società civile al tempo delle post-ideologie e dei social network. Singspiel del 2009 è il video che accoglie lo spettatore nella prima sala del Museo Novecento, assieme a una serie di sgabelli e sedie che vogliono suggerire un esempio di formalismo modernista. Il video, già presentato alla Biennale di Venezia, è stato girato come un unico piano sequenza dentro Villa Savoye fuori Parigi ed è caratterizzato da immagini in bianco e nero animate da una luce morbida e sensuale. La camera da presa segue un gruppo di persone che cercano di popolare gli spazi dell’abitazione costruita tra il 1928 e il 1931 da Le Corbusier, maestro dell’architettura razionalista. Le note di un lieder tedesco invadono lo spazio ed evidenziano il teso rapporto tra gli individui e quel contesto architettonico così carico di storia e di ideologia.

La seconda sala invece è caratterizzata da “Blue Curtain” del 2015, un sipario che copre la visuale solo in parte. La tenda, simile a quella utilizzata per aprire e chiudere la scena di un palcoscenico, diventa la soglia che separa e unisce lo spazio della realtà e quello dell’illusione. In questo caso evoca anche il limite tra l’astrazione e la figurazione, quindi tra forme e categorie del pensiero e dell’arte.

Da una parte il quadro di Felice Casorati datato 1945, e dall’altra il collage “Kostüm des Banditen Gasparone” realizzato da Ulla von Brandenburg in Sardegna nel 2013. Il teatro e la scenografia rappresentano un altro punto di contatto tra l’artista tedesca e il pittore italiano, educato agli studi classici e musicali, tra i protagonisti della scena culturale e industriale torinese assieme a Casella, Persico e Gualino e profondamente ispirato dal simbolismo europeo e dalla Secessione viennese. Fautore come altri artisti dell’epoca di un’arte totale, anche Casorati si dedicò alla scenografia. Esempio di questa sua passione sono i bozzetti per le scene de La vestale, l’Elettra, la Norma, Didone ed Enea eseguite al Maggio Musicale Fiorentino tra il 1933 e il 1960.

Progetto ideato da Sergio Risaliti
A cura di Lorenzo Bruni