Ubiq design for a moving life

Informazioni Evento

Luogo
SALA BORSA
Piazza Del Nettuno 3, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/01/2018

ore 18

Curatori
Maurizio Corrado
Generi
design
Loading…

La mostra, curata da Maurizio Corrado, ha per tema il movimento e propone progetti, idee, proposte, suggestioni, suggerimenti, oggetti, modelli, abiti, video degli allievi dei corsi di Design di Prodotto, Design Grafico e di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, nati all’interno dei laboratori di sintesi finale degli ultimi due anni.

Comunicato stampa

Dal 19 gennaio al 17 febbraio 2018, presso l’Urban Center nella Sala Borsa di Bologna, in Piazza del Nettuno 3, si terrà la mostra UBIQ design for a moving life. La mostra, curata da Maurizio Corrado, ha per tema il movimento e propone progetti, idee, proposte, suggestioni, suggerimenti, oggetti, modelli, abiti, video degli allievi dei corsi di Design di Prodotto, Design Grafico e di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, nati all’interno dei laboratori di sintesi finale degli ultimi due anni. Il tema base è visto da diverse angolature, dal forniture design all’arredo, dall’abbigliamento all’architettura d’interni, dal contract al food design, dai nuovi materiali al riuso, dalla grafica all’accessorio. Accompagnano la mostra una serie di tavole rotonde ogni venerdì alle 18.

L’ipotesi di UBIQ è che il modello mobile sia alla base del nostro essere e che sia iniziata una fase in cui possiamo riprenderci la nostra vera natura mobile. Noi siamo fatti per stare fuori e per muoverci. La nuova percezione del mondo è quella del cacciatore mobile, non quella del sedentario. UBIQ, il cacciatore contemporaneo, non ha città, ha territori. Non risiede, si sposta. Non ha una casa, ha un’attrezzatura. Porta con sé una serie di oggetti piccoli, leggeri e polifunzionali. Il tempo dell’architettura è finito. Ora è il tempo del design.

UBIQ design for a moving life
19 gennaio al 17 febbraio 2018
Urban Center, Sala Borsa, Piazza del Nettuno 3, Bologna.
A cura di Maurizio Corrado. Con la collaborazione di Danilo Danisi e Roberto Semprini. Organizzazione: Alberto Podeschi e Federica Monte. Graphic Design: Alfonso Fraia. Musiche della mostra di Antar Corrado. Coordinamento di Carlo Branzaglia. Sono coinvolti studenti dei corsi tenuti dai docenti: Cecilia Bione, Danilo Danisi, Pier Luca Freschi, Valentina Follo, Marina Gasparini, Katia Kuo, Egidio Lomi, Pierluigi Molteni, Roberto Semprini, Anna Tortoroglio, Elisabetta Zanelli, Alessandro Zomparelli.

Calendario

Inaugurazione
Venerdì 19 gennaio, ore 18.00
Performance degli allievi di Fashion design coordinati da Elisabetta Zanelli.
Intervengono:
Enrico Fornaroli (Direttore Accademia Belle Arti Bologna)
Carlo Branzaglia (Coordinatore Dipartimento Arti Applicate, Accademia Belle Arti Bologna)
Maurizio Corrado (architetto e saggista, curatore Ubiq)

Moving City
Venerdì 26 gennaio h 18.00
Werther Albertazzi (Planimetrie Culturali), Cecilia Bione (architetto), Alessandro Magelli (You Can Group), Pierluigi Molteni (architetto), Anna Tortoroglio (designer)

Moving Comunication
Venerdì 2 febbraio h 18.00
Andrea Carnoli (DMC), Danilo Danisi (docente Ababo), Alfonso Fraia (designer), Marina Gasparini (docente Ababo), Marcella Marzari (Biodiversity.bio)

Moving Life
Venerdì 9 febbraio h 18.00
Matteo Meschiari (antropologo) Francesco Gori (performer), Andrea Facchi (architetto), Egidio Lomi (architetto), Pier Luca Freschi (docente Ababo)

Moving Fashion
Venerdì 16 febbraio h 18.00
Performance degli allievi di Fashion design coordinati da Katia Kuo.
Valentina Follo (designer), Katia Kuo (designer), Fabiano Petricone (docente Ababo), Rossella Piergallini (docente Ababo), Elisabetta Zanelli, (docente Ababo), Alessandro Zomparelli (designer)

IL TEMA

UN MEDIO EVO LUNGO DODICIMILA ANNI
Da quando siamo uomini ci muoviamo, la nostra evoluzione è cominciata dai piedi, dall’innata curiosità che ci spinge ad esplorare, a voler sapere cosa c’è oltre le colline. Un’attitudine al movimento che ci ha formato corpo e mente. Nel largo cammino della nostra storia la fase sedentaria conseguenza dell’agricoltura è un fatto recente in via di declino. Potrebbe essere interessante vedere il periodo che va dal 10.000 a.C. fino al 2.000 d.C. come un lungo Medio Evo del nostro percorso. Nella prospettiva di una storia lunga almeno 300.000 anni è plausibile pensare ci sia stato un periodo di anni bui, in cui, come in quello che chiamiamo ora Medio Evo, si sono verificate scoperte, lotte, differenziazioni fra popoli e culture, guerre fino ad arrivare a un rinascimento in cui si riscoprono le proprie origini, in quel caso la cultura classica, in questo la cultura paleolitica, e si procede senza negare ciò che è stato, ma semplicemente superandolo in nome di un nuovo umanesimo.

NOI SIAMO FATTI PER STARE FUORI E PER MUOVERCI
Da quando il ramo evolutivo che ha portato alla nostra specie è apparso, sei milioni di anni fa, ci siamo sviluppati ed evoluti con un modello di vita mobile. Homo Sapiens, noi, siamo arrivati almeno 300.000 anni fa. Siamo sempre stati in movimento portandoci dietro un equipaggiamento leggero. I nostri primi strumenti sono piccoli, leggeri, polifunzionali. Poi 12.000 anni fa con l’agricoltura siamo diventati sedentari, abbiamo inventato la casa e ci siamo addomesticati. L’ipotesi è che il modello mobile sia tuttora alla base del nostro essere e che sia iniziata una fase in cui possiamo riprenderci la nostra vera natura mobile. Noi siamo fatti per stare fuori e per muoverci. Tra le conseguenze di questa visione, ce ne sono alcune che riguardano intimamente l’architettura e il design. Quarant’anni di architettura ecologica ci hanno insegnato una cosa ormai indiscutibile: il problema della casa è la casa. È star dentro che fa male, crea problemi, è la nostra abitudine di vita sedentaria che ci porta a stare in interno per oltre il 90% del nostro tempo a creare patologie e disturbi sui quali ormai la letteratura scientifica si spreca.

UNA VITA IN MOVIMENTO
Dalla fine degli anni Settanta molti di noi hanno un modello di vita che è più simile a quello mobile che a quello sedentario. Dagli anni Novanta con l’arrivo della rete e dei mezzi elettronici il modello mobile si è impadronito del comportamento mentale di ognuno di noi, gli strumenti elettronici sono perfettamente in linea con quelli della mobilità antica: piccoli, leggeri, polifunzionali. Il mobile contemporaneo usa gli stessi parametri di quello antico. La nuova percezione del mondo è quella del cacciatore mobile, non quella del sedentario, con questa si stanno formando le nuove generazioni. Ora che il ciclo dell’agri-cultura pare giunto ad una svolta, anche l’architettura che ne è derivata sembra destinata a svanire.

il cacciatore contemporaneo
non ha città, ha territori
non risiede, si sposta
non ha una casa, ha un’attrezzatura
il tempo dell’architettura è finito
ora è il tempo del design