Trash Global Metropolis II Edizione

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA GARD
Via Dei Conciatori 3/I, Roma, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 16 -19

Vernissage
01/07/2011

ore 19

Patrocini

Comune Di Roma Municipio RMXI

Curatori
Sonia Mazzoli
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Esposizione denuncia, dedicata alle parti oscure delle metropoli del pianeta, al degrado urbano e globale, al non rispetto dell’ambiente , alla non curanza di tutto ciò che ci circonda e alle conseguenze che questo può procurare all’umanità.

Comunicato stampa

GARD, Galleria Arte Roma Design , nasce nel 1995 come attività di promozione e diffusione di opere di arte e design di artisti e designer emergenti.
Nel tempo le sono stati riconosciuti contenuti di particolare creatività e fantasia sia dalle Istituzioni Pubbliche sia dai media che hanno seguito sempre con grande interesse l’evoluzione della Galleria che oggi è diventata un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, diventando un punto di raccordo e sperimentazione. Negli anni, numerosi personaggi già consacrati del mondo della pittura, della poesia, del teatro e del cinema, si sono avvicinati alla Galleria collaborando con il suo staff in numerose iniziative. Dal 1997 GARD sceglie come ubicazione uno spazio di 600 mq. tra il Gazometro e la Piramide Cestia, ex zona industriale del vecchio porto fluviale di Roma. L’originalità di questa Galleria riguarda anche la qualità dei propri spazi espositivi dislocati su due piani, uno in open space con grandi vetrate e il secondo, differente rispetto al primo, dall’atmosfera newyorchese di Soho e Chelsea. Oggi sono circa ottocento le figure che operano nel settore artistico, tra architetti, designer, artisti e artigiani, che partecipano a rendere GARD unica a Roma. GARD è uno spazio multifunzionale che si presta periodicamente per esposizioni ed eventi di arte, design e cultura, affiancando attività di promozione e divulgazione a laboratori creativi dedicati alla manualità. GARD dedica una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di recupero e riciclo per un eco-design ed un’eco-arte che rispetti l’ambiente-mondo e l’ambiente-uomo.
Il 30 giugno 2011 presenta la seconda edizione dell'esposizione TRASH "GLOBAL"METROPOLIS - ( Inquinamento globale metropolitano)
Esposizione denuncia, dedicata alle parti oscure delle metropoli del pianeta, al degrado urbano e globale, al non rispetto dell'ambiente , alla non curanza di tutto ciò che ci circonda e alle conseguenze che questo può procurare all'umanità. Uno sguardo alle città al pianeta catturando questi particolari, a volte affascinanti come sogetti da ritrarre fotograficamente artisticamente, ma decisamente inquetanti da un punto di vista ambientale, l'uomo, le metropoli e tutto ciò che ne deriva sono antagonista della natura, una visione scabrosa della città decisaente inquietante. Strade, metropolitane, campi distesi, scorci di mondo meravigliosi deturpati da rifiuti spesso ingombranti, provenienti dal quotidiano dell'essere umano. L’intento della mostra è quello di far riflettere il visitatore su queste recenti e inquietanti realtà, purtroppo quotidiane che stanno dustrugendo il futuro del pianeta; un' analisi negativa critica che speriamo smuova l'opinione pubblica. L'obbiettivo dell'esposizione è anche di selezionare del materiale che rappresenti al meglio questa problematica per poi ripresentarlo nella splendida cornice di Castello Ruspoli a Cerveteri nel mese di agosto, in occasione dell'Etruria Eco Festival 2011.

Artisti esponenti:

Gloria Baldazzi: Nasce a Roma, città che ama profondamente, ma che vede, con sofferenza, sempre più soffocata da autovetture e smog. I suoi quadri, per lo più informali e materici, nascono come espressione di uno stato d’animo e di una visione della propria interiorità, oltre che come reazione al mondo esteriore che suscita comportamenti violenti propri di una società in continua involuzione egocentrica. Negli impasti in cui compatta acrilici e terre, sassi e sabbia, aghi di pino, plastica e quant’altro, trapela un’austerità composta e insieme una semplicità disarmante. Autodidatta, non ama descrivere, ma evocare dando libertà alla mente di spaziare in più ambiti a seconda della percezione emotiva, creatura di un excursus nell’immaginario che le permette di far nascere nuovi germogli.

Monica Buriola: Nasce in Svizzera da genitori emigranti, sin da piccola ha sempre avuto la passione per la fotografia, a qualsiasi festa o vacanza, già all'età di 5 anni si ritrovava sempre ad essere la fotografa della compagnia di adulti. Si trasferisce in Italia all'età di 16 anni, dopo aver frequentato le scuole serali medie in svizzera, e preso il diploma di terza superiore. Le sue ambizioni erano tante, ma i licei troppo difficili e costosi per una che arrivava dall'estero non le consentono di proseguire gli studi. Così inizia subito a lavorare, i primi soldi guadagnati li spende sempre e rigorosamente in macchine e attrezzature fotografiche. Ora è titolare di una pizzeria da asporto e coltiva sempre questa grande passione per la fotografia. definisce le sue foto imperfette...., non ha mai fatto corsi, pertanto è completamente autodidatta, cerca nel suo piccolo di far vedere alla gente cosa vedono i suoi occhi: situazioni, emozioni, gioie e tristezze, bellezze che ci circondano. I titoli e a volte canzoni che aggiunge alle foto, sono una sua caratteristica, le piace molto fantasticarci un pò...

Laura Anzellotti: Nasce a Roma il 18 - 07 - 67 - Si diploma in Ragineria. Da piccola ha una forte passione per la pittura che porta avanti per un pò, poi la interrompe e trascura questa sua passione interiore nascosta, tenendo il tutto incoltivato per un pò di anni... Questo accade fino a due anni fà, momento in cui si rimette in gioco con tele e pennelli. Completamente autodidatta, inizia a frequentare un corso di pittura , ora riesce a creare delle tele emozionali , che spaziano dal figurativo al materiche informale, opere che trasmettono suggestioni. Debutta con una sua personale a Trastevere storico quartiere roman, in questi due anni partecipa anche a diverse esposizioni collettive, spesso anche per confrontarsi ed apprendere spunti per proseguire il suo percorso artistico.

Claudio Ascenzi: Nasce a Roma il 3 MARZO 1958. Eredita dal padre, che coniugava le attività di ingegnere ed insegnante di disegno con l'hobby del disegno e della scultura. Ha frequentato il Liceo Artistico di Roma e la sezione di scultura dell'Istituto d'Arte di Roma. Terminati gli studi si stabilisce in Svizzera per otto anni, dove sviluppa la passione per la fotografia artistica. Tornato a Roma lavora nel settore fotogiornalistico e pubblicitario, collaborando con i periodici della Confartigianato, con "O.G." Informazione (mensile del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti), con l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Roma e della Regione Lazio, con periodici e quotidiani quali l'Espresso, La Repubblica, Il Messaggero. Ha ricoperto l'incarico di responsabile del settore fotografico dello Studio pubblicitario e di comunicazione visiva ONYX. Ha avuto esperienze in campo teatrale e video. Le sue foto sono state pubblicate su riviste specializzate del settore fotografico. Inoltre cura la parte fotografica di cataloghi e video di alcune importanti gallerie romane. Ora vive ed ha il suo studio al Castello Cenci Bolognetti di Vicovaro (Roma).

Marisa Muzi : Nasce a Roma dove vive e lavora alternando esposizioni tra Lucca – Sulmona e Pettorano sul Gizio (AQ). Fino ai 30 anni vive tra gli artisti di Villa Sthrol Fern, frequenta gli studi d’Arte dei suoi insegnanti Marina Haas Palloni e Kristen De Neve. Per Marisa Muzi dipingere è l’essenza della vita, affronta dei temi che sono anche il suo percorso di vita , ed ecco tartarughe, bicchieri, volatili, elefanti ed orme, bambù, scimmie e cammelli non per altro donne, fiori e paesaggi, questi temi la portano ad usare diversi materiali, la carta smeriglio e il cemento negli elefanti, stoffe e carte per i bicchieri, garze scaiola per arrivare a materiali di estremo recupero, come avvolgere un quadro con del cellofan nelle “ Donne scienziato” e usare cristalli di bicchieri rotti per i suoi “ Bambù“.
Le sue passioni sono la Pittura, lo Yoga e la Poesia.Le sue opere sono in collezioni private in Italia e all’estero

Mariangela Forcina: Si avvicina alla fotografia inizialmente per semplice curiosità, in seguito la foto, intesa come linguaggio di espressione diventa stimolo di crescita e unico modo per comunicare con il mondo e attraverso di esso. Dopo un percorso all’università, chiuso con una laurea in scienze della comunicazione decide di studiare la fotografia in modo più approfondito presso la scuola romana di fotografia e di farla diventare parte integrante della sua vita. La sua esigenza di fotografare nasce da un istinto di poter dare alle cose che vede un particolare punto di vista, il quale, molto spesso si basa sulla capacita di cogliere un solo dettaglio dell’immagine generale che può avere maggiore valenza della somma totale delle singole parti. La fotografia diventa mezzo essenziale con il quale raccontare una storia, storie che molto spesso la gente ignora, o semplicemente fa finta di non vedere cercando il più possibile di uscire dagli stereotipi creati dall’immaginario collettivo intorno a temi delicati come, ad esempio, quelli sociali. Lo studio della luce, della creazione di disegni che da essa ne derivano diventa il primo soggetto fotografico che ha studiato, in quanto la foto fatta essa stessa di luce la ispirata per la creazione del suo primo lavoro dal titolo di per se enigmatico:”La concretezza del nulla” Nel corso del tempo invece la sua attenzione si è rivolta a temi meno astratti, più vicini alla sua sensibilità e ha deciso quindi di raccontare storie di vita, cercando di dare un punto di vista diverso e per certi versi trasversale rivelando non la storia in se ma le gestualità, le atmosfere che da esse ne derivano cercando di mettere nelle foto molte delle emozioni che prova nel momento dello scatto, cercando di entrare nelle storie che racconta senza alterare troppo la realtà, cercandi di raccontare e documentare attraverso delle foto storie di vita del quotidiano che troppo spesso sembrano non appartenerci, essere lontane da noi , lontane dal nostro quotidiano invece sono li, proprio accanto a noi, molte più vicine di quanto ognuno di noi possa immaginare.

Giovanna Crescenzi : Nata a Roma ha connseguito la maturità artistica al Liceo Artistico di San Francesco Di Sales, allieva del prof. Edolo Masci e Gianfranco Galante. Prosegue gli studi pittorici-tra Roma e Viterbo-con una particolare ricerca sul colore e sulla forma. Espone le sue opere in diverse collettive e personali- in Italia e all'estero,affiancata da pittori e critici come Vincenzo Balsamo, Daniele Iosimi, Gaetano Pampallona, Italo Evangelisti ecc. Si dedica alla pittura astratta e informale, approdando ad uno studio sempre più accurato e profondo della materia e del segno sperimentando materiali di vario tipo. Ha fatto eperienze in teatro come scenografa, nella moda, nella gioielleria, ha seguito studi umanistici, corsi di aggiornamento per bambini e adulti.

Francesco Paolo Ambrosecchio: Nasce a Bari il 27 settembre del 1953. Il nonno e tre suoi zii materni, pittori, lo introducono da subito nel mondo della pittura e dell'arte.
Si trasferisce a Roma con la famiglia nel '61 dove frequenterà in seguito l' Istituto Statale d'Arte " Silvio D'amico"dove ha la fortuna di avere insegnanti come : Mattiacci, Pace, Virduzzo. Dopo un breve periodo figurativo, la sua pittura vira verso un astrattismo evocativo e teso a far emergere tracce di sensazioni e vissuti che prendono corpo e si sviluppano in corso d’opera, in una progressione tipica dell’improvvisazione jazz. Convinto della funzione “terapeutica” dell’Arte come “cibo per l’anima” è altrettanto convinto che la fruizione artistica sia essenzialmente un’esperienza sensoriale diretta e libera .
Lavora prevalentemente ad olio su tele di formato medio-grande sperimentando alti e bassi registri di luce con pennellate spesso irruente ereditate dal suo vecchio amore per l’espressionismo astratto americano degli anni ’60
Remo Suprani: Nasce nel 1965 e cresce, in quella che era l’antica capitale dell’Impero d’Occidente, Ravenna.
Dopo gli studi artistici si dedica in prevalenza alla ricerca su metalli e legno, creando le “sculture da appendere”.
Le frequentazioni allo studio di Bruno Lazzarini, pittore ravennate, e poi in quello di Marco Bravura, mosaicista di fama internazionale, gli faranno acquisire esperienze ulteriori e conoscenze tecniche più approfondite che lo porteranno ad individuare la tecnica a lui più congeniale.
Quella sete di “fare arte”, che fin da bambino lo accompagna, unita all’esigenza del dipingere, non lo abbandonerà più.
Suoi sono i bruni, i grigi, i rossi bordeaux ed infine il blu cyan, l’ultimo introdotto sulla sua tavolozza.
Grazie al rapporto con alcune gallerie, le sue mostre sono presentate in diverse città italiane a cui seguono esposizioni in California, New York e a Montecarlo, solo per citarne alcune. Performance e istallazioni, sono ospitate in diversi luoghi istituzionali fra i quali, il Palazzo della Provincia a Ravenna, Palazzo Lettini a Rimini o al Palazzo della Ragione a Mantova, oltre a diverse altre sedi europee.
In esposizione opere di:
Ufficio Stampa
Sonia Mazzoli
Federica Camilloni

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