Tiziano Finazzi – Neve sulle nespole

Informazioni Evento

Luogo
CALISTO CAFE'
Via Alessandro Manzoni 2, Vailate, Italia
Date
Dal al

martedì-mercoledì-giovedì 7:30 - 1:00
venerdì-sabato-domenica 7:30 - 2:00

Vernissage
19/11/2013

ore 21

Artisti
Tiziano Finazzi
Generi
arte contemporanea, personale
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Rispetto all’ultima mostra intitolata “e il nufragar m’è dolce in questo mare” questa nuova esposizione reca il titolo di “neve sulle nespole”.

Comunicato stampa

A distanza di dieci anni Finazzi Tiziano si ripresenta al Calisto Café di Vailate con una personale che si inaugura martedi 19 novembre 2013. Rispetto all’ultima mostra intitolata “e il nufragar m’è dolce in questo mare” questa nuova esposizione reca il titolo di “neve sulle nespole”. I dipinti presenti in questa occasione sono per lo più una serie di pitture su velluto divenute oramai uno dei mezzi più utilizzati dall’artista bergamasco. Di Finazzi sappiamo della sua estrazione artistica proveniente da una famiglia che ha sempre lavorato a stretto contatto con il mondo della moda. Questo ha influito sicuramente sulla tipologia espressiva utilizzata dall’artista chiudunese. Negli ultimi anni, infatti, la classica tela “preparata” è stata sostituita da vari tessuti: velluti, lycra, cotone e varie magline sintetiche. Il fatto che egli abbia spostato la sua attenzione su un nuovo supporto altre si non è che la voglia di una continua ricerca , una continua sintesi della forma sempre più moderna e poetica. L’astrazione (mezzo espressivo da lui utilizzato) è indubbiamente ricca di significato . Finazzi ne fa un suo caposaldo. I colori sono autoreferenziali. Non vi è realtà: ne esiste solo una sottile interpretazione, una sorta di micro cosmo dove i soggetti vengono amplificati e resi visibili grazie all’operare del pittore e gli elementi, ingranditi in modo infinitesimale, sono l’immagine in scala di contesti microscopici. Lo spazio diventa un limite nel quale tutto si crea e tutto si distrugge. I colori ne sono l’elemento dominante: si adagiano sulla superficie quasi irrazionalmente. Non per altro a tutto ciò si legano le nuove superfici tessili: il fatto che si parta da una cromia già presente come un velluto rosso porta l’operare dell’artista a meglio analizzare ciò che gli sta intorno per poi meglio agire sulla superficie. E sia ben chiaro non si tratterà di semplice decorazione, ma di una ben più profonda visione introspettiva dell’essere in relazione a ciò che lo circonda. “Neve sulle nespole” diventa quindi lo sguardo che ha l’artista della realtà circostante. Una realtà fatta dai giorni nostri che sta tornando ad essere più umile, semplice e forse contadina. “Neve sulle nespole” descrive un attimo, un istante in cui l’artista osserva, coglie ciò che agli altri sfugge. Questo è un punto interessante: cogliere la semplicità è sempre stato un compito che distingue gli artisti dalle persone “normali”. Il solco che venne creato con la vena Romantica di metà 800 in tutta europa ne è un esempio: finalmente l’arte si scrollava di dosso le tematiche secolari in cui era ingabbiata. Si guardava agli ultimi, a coloro che non avevano niente: “gli spaccapietre” di Millet sono un esempio lampante per l’epoca, ma, anche precedentemente a questo periodo, in temi sacri o profani si è sempre cercata una semplicità di soggetti/oggetti/e metodi espressivi. Le opere di Tiziano Finazzi come già detto sono estremamente primordiali, ma non per questo non sono comprensibili; anzi grazie a ciò tendono a meglio essere amate dall’osservatore una volta decifrate o comunque identificate. In fondo in fondo ci riportano a quando eravamo bambini mentre guardavamo la neve sulle nespole.

Jacopo Finazzi Novembre 2013