Tina Modotti – Un nuovo sguardo

Informazioni Evento

Luogo
INSTITUTO CERVANTES - CHIESA DI SANTA EULALIA DEI CATALANI
Via Argenteria 33, Palermo, Italia
Date
Dal al

Lu- Ma-Gio- dalle 10:00 alle 12:00 - dalle 16:00 alle 18:00 / Ve dalle 10:00 alle 12:00 - Mercoledì chiuso

Vernissage
16/01/2014

ore 19

Artisti
Tina Modotti
Generi
fotografia, personale
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La mostra è una selezione di 26 immagini, scattate tra il 1923 e il 1927 soprattutto in Messico, paese di cui la fotografa e rivoluzionaria friulana del XX secolo coglie – tra documento e simbolo – particolari legati alla quotidianità osservata con uno sguardo innovativo.

Comunicato stampa

L’Ambasciata del Messico e l’Instituto Cervantes di Palermo hanno l’onore di presentare la mostra fotografica: Tina Modotti. Un nuovo sguardo.
La mostra è una selezione di 26 immagini, scattate tra il 1923 e il 1927 soprattutto in Messico, paese di cui la fotografa e rivoluzionaria friulana del XX secolo coglie - tra documento e simbolo - particolari legati alla quotidianità osservata con uno sguardo innovativo. A poco a poco inizia ad elaborare un certo tipo di reportage fotografico, dal grande contenuto estetico nella forma e dal gran simbolismo ideologico nel suo referente. Ma la fotografia per Modotti non costituisce soltanto un modo di vita, ma anche l'impegno politico che la rende utile e legittima la sua emergente proiezione artistica.
Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, meglio conosciuta come Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942), è stata una fotografa e musa di grandi poeti sudamericani.
La sua passione per la fotografia nasce quando conosce il fotografo Edward Weston, del quale diventa compagna, modella e allieva. Nel 1923 Tina modotti e Edward Weston si trasferirono in Messico, dove realizza il suo miglior lavoro fotografico. L’incontro con i grandi pittori Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros e Clemente Orozco,
fondatori del giornale “El Machete” organo ufficiale del Partito Comunista Messicano,
influenzò la sua vita sociale e politica.
Alla fine degli anni ’30, dopo aver trascorso dodici giorni in carcere, venne espulsa dal Messico e si recò a Berlino, dove lavorò per un po’ come fotografa. Si trasferì poi a Mosca e si unì al Soccorso Rosso Internazionale (SRI). Quando scoppiò la guerra civile spagnola, nel 1936, si unì alle Brigate Internazionali, rimanendo in Spagna fino al 1939. In quegli anni fa amicizia con Pablo Neruda, Rafael Alberti e Miguel Hernandez. Tornata in Messico.