Time is Out of Joint

Informazioni Evento

Luogo
GNAMC - GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Viale delle Belle Arti 131 — 00197 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30
ultimo ingresso 45 minuti prima
della chiusura

chiusure
tutti i lunedì, 1° gennaio, 1° maggio,
25 dicembre

Vernissage
10/10/2016

ore 19

Biglietti

biglietto intero: € 10,00 biglietto ridotto: € 5,00

Artisti
Alberto Giacometti, Gilberto Zorio, Carla Accardi, Adrian Paci, Giacomo Balla, Lucio Fontana, Gustav Klimt, Cristina Lucas, Sophie Ristelhueber
Curatori
Cristiana Collu, Saretto Cincinelli
Generi
arte contemporanea, collettiva, arte moderna

L’esposizione, il cui titolo cita i versi dell’Amleto di William Shakespeare “The time is out of joint”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare, ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”.

Comunicato stampa

Il nuovo assetto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è il frutto di sei mesi di lavori – iniziati ad aprile e terminati a ottobre 2016 – sia sulle collezioni che sull’edificio realizzato dall’architetto Cesare Bazzani poco più di un secolo fa.

La mostra Time is Out of Joint

Con l’apertura della grande mostra Time is Out of Joint, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea scrive un nuovo capitolo della sua storia portando a compimento l’ampio processo di trasformazione, riorganizzazione e riallestimento – iniziato con la mostra The Lasting. L’intervallo e la durata il 21 giugno 2016 – con la restituzione al pubblico di spazi completamente rinnovati e con la profonda rilettura delle sue collezioni.

Sostenuta dall’autonomia speciale della riforma del MiBACT, la Galleria Nazionale si propone come luogo di scoperta, aperto alla ricerca e alla contemplazione, e spazio di riflessione sui linguaggi, sulle pratiche espositive e sul ruolo del museo contemporaneo.

Time is Out of Joint, aperta al pubblico dall’11 ottobre 2016 al 15 aprile 2018, è un progetto di Cristiana Collu, in collaborazione con Saretto Cincinelli e il Collegio tecnico scientifico della Galleria Nazionale e conta circa 500 opere, compresi i prestiti esterni provenienti da musei pubblici e collezioni private, e circa 170 artisti.

L’esposizione, il cui titolo cita i versi dell’Amleto di William Shakespeare “The time is out of joint”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare, ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”.

È, dunque, il definitivo abbandono di qualsiasi linearità storica, per una visione che dispiega, su un piano sincronico, le opere come sedimenti della lunga vita del museo di cui fanno parte gli artisti:

Carla Accardi, Afro, Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Aleksandr Archipenko, Stefano Arienti, Hans Arp, Giacomo Balla, Alfonso Balzico, Massimo Bartolini, Marion Baruch, Gianfranco Baruchello, Hans Bellmer, Enrico Benaglia, Luigi Bienaimé, Umberto Boccioni, Alighiero Boetti, Giovanni Boldini, Georges Braque, Émile-Antoine Bourdelle, Daniel Buren, Alberto Burri, Alexander Calder, Antonio Calderara, Marco Calderini, Michele Cammarano, Antonio Canova, Giuseppe Capogrossi, Monica Carocci, Carlo Carrà, Casorati, Felice Castellani, Adriano Cecioni, Mario Ceroli, Paul Cézanne, John Chamberlain, Sandro Chia, Francesco Clemente, Ettore Colla, Gianni Colombo, Giuseppe Cominetti, Pietro Consagra, Angelo Cortese, Gustave Courbet, Enzo Cucchi, Eduardo Dalbono, Ercole Dante, Giorgio De Chirico, Gino De Dominicis, Edgar Degas, Nicola De Maria,

Giuseppe De Nittis, Filippo de Pisis, Cagnaccio Di San Pietro, Piero Dorazio, Jean Dubuffet, Marcel Duchamp, Albin Egger-Lienz, Max Ernst, Giovanni Fattori, Giovanni Faure, Jean Fautrier, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, Emilio Franceschi, Pietro Galli, Vincenzo Gemito, Alberto Giacometti, Ugo Giannattasio, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Hans Hartung, Francesco Hayez, Hannah Höch, Alain Jacquet, Yves Klein, Gustav Klimt, Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Silvestro Lega, Leoncillo, Osvaldo Licini, Sandro Lodolo, Francesco Lo Savio, Sarah Lucas, Mario Mafai, René Magritte, Piero Manzoni, Arturo Martini, André Masson, Fabio Mauri, Ana Mendieta, Francesco Paolo Michetti, Joan Mirò, László Moholy-Nagy, Amedeo Modigliani, Piet Mondrian, Claude Monet, Henry Moore, Gianni Morandi, Domenico Morelli, Gastone Novelli, Nunzio, Luigi Ontani, Adrian Paci, Domenico Paladino, Filippo Palizzi, Gina Pane, Ivo Pannaggi, Tancredi Parmeggiani, Pino Pascali, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giuseppe Penone, Alessandro Piangiamore, Fausto Pirandello, Michelangelo Pistoletto, Benedetto Pistrucci, Jackson Pollock, Umberto Prencipe, Gaetano Previati, Antonietta Raphaël Mafai, Man Ray, Luca Rento, Sophie Ristelhueber, Alessandro Rinaldi, Davide Rivalta, Auguste Rodin, Ugo Rondinone, Medardo Rosso, Mimmo Rotella, Antonio Rotta, Luigi Russolo, Giulio Aristide Sartorio, Alberto Savinio, Mario Schifano, Thomas Schütte, Kurt Schwitters, Scipione, Giovanni Segantini, Gino Severini, Telemaco Signorini, Filadelfo Simi, Mario Sironi, Mario Siviero, Ardengo Soffici, Antonio Solá, Ettore Spalletti, Antoni Tàpies, Pietro Tenerani, Maria Cristina Terzaghi, Ettore Tito, Angiolo Tommasi, Francesco Trombadori, Paolo Troubetzkoy, Giulio Turcato, Cy Twombly, Kees van Dongen, Vincent van Gogh, Lorenzo Viani, Franz von Stuck, Günther Uecker, Giuseppe Uncini, Emilio Vedova, Jeff Wall, Andy Warhol, Adolfo Wildt, Gilberto Zorio, Ignacio Zuloaga.

“Time is out of joint scardina anche le traduzioni e la loro eccellenza non può farci nulla, come dice Derrida che, come altri, a questo verso dell’Amleto di Shakespeare ha dedicato pagine fitte di dense riflessioni. Avremmo potuto elencare qui anche noi le molte versioni che restituiscono “Time” come tempo, mondo, natura, e “out of joint” come fuori di sesto, fuori dai cardini, fuori squadra, disarticolato, scardinato, sconnesso.

Un tempo che va ricomposto, “messo al diritto”, un diritto che in questa mostra intreccia, in simultanea coesistenza, nuove inaspettate relazioni nello spazio simbolico del museo. Relazioni che non rispondono alle ortodosse e codificate leggi della cronologia e della storia (dell’arte), ma si muovono assolte e svincolate in una sorta di anarchia che, come vuole una certa tradizione femminile a cui mi sento di appartenere, non ha nulla a che vedere con il disordine, ma si appella a qualcosa d’altro che viene prima delle regole.

Time is Out of Joint mette in campo una eterodossia, una disobbedienza, una sovversione così naturale che si potrebbe definire con Jabes “uno dei momenti privilegiati in cui si ristabilisce il nostro equilibrio precario" e si configura un incipit. Un punto sorgente e una persistenza che mette fuori gioco qualsiasi certezza cronologica e mette in campo una temporalità plastica che si comporta come il bosone di Higgs, dipende dunque dal nostro sguardo. E con un vero e proprio montaggio, con la parzialità che ogni scelta e ogni selezione porta con sé, fa precipitare il tempo storico cronologico, anacronizza passato, presente e futuro, ricostruisce e fa decantare un altro tempo, mentre mette in evidenza intervalli e durate, riprese e contrattempi. Un tempo pieno di faglie, fratture, vuoti, scarti e scatti, che suggerisce molte combinazioni come quelle che Time, senza esitazioni, espone in piena luce.

Ci muoviamo nello spazio attraversando le sale e le opere, dove le immagini sono fisse, in relazione simultanea tra loro, come se fossero prequel e sequel insieme: un cinema al contrario, dove la “fotografia”, la visione ha un ruolo chiave nel cristallizzare e trattenere tensioni così fertili anche nella loro composta presenza. Time dispiega un tempo cinematografico, un racconto, un flusso di memoria, un’anticipazione di quello che verrà e prova ad assomigliarci più di quanto faccia un libro di storia dell’arte.” [Cristiana Collu, Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea]

I lavori

Gli interventi sulla Galleria Nazionale hanno riportato alla luce l’impianto dell’edifico di Cesare Bazzani del 1911, con la luminosità originale delle sale in una visione continua e in contiguità con i giardini e i cortili restituiti di nuovo ai visitatori. Parallelamente alcune sale, con ingresso indipendente da via Gramsci, accanto al Caffè delle Arti, saranno destinate a mostre, conferenze, presentazioni di libri, convegni, performance: Sala via Gramsci.

I lavori in numeri
40 sale espositive divise in 4 settori
244 interventi di restauro sulle opere
5.350 metri quadrati di parquet originale recuperato
1.800 metri quadrati di pavimenti in pietra, marmette e mosaici recuperati
20.500 metri quadrati di pareti imbiancate
7.000 metri quadrati di giardini recuperati e manutenuti
43 finestre riaperte e restaurate

Le collaborazioni

Fintecna

Nell’ottica di un rinnovato connubio tra arte e impresa, la Galleria Nazionale ha avviato una collaborazione con Fintecna, sostenendo la mostra Arte sulle Motonavi. Il varo dell'Utopia, a cura di GMC Progetto Cultura. L’esposizione, che si terrà a novembre negli spazi della Sala via Gramsci, raccoglierà le opere provenienti dalle dismissioni delle otto turbonavi della Società Italia di Navigazione di Finmare, di cui la Galleria è in parte depositaria, insieme ad un altro nucleo di opere custodito presso il Complesso del San Michele. La mostra costituisce un’importante opportunità di studio di un capitolo della nostra storia dell’arte ancora poco noto, che ha visto coinvolti intellettuali come Giulio Carlo Argan e che ancora oggi suscita un crescente interesse da parte di studiosi italiani e stranieri.

La 16° Quadriennale di Roma

Nell’ambito di Fuori Quadriennale, la Galleria Nazionale presenta #LaGalleriaNazionaleQProject che si articola in:

Project wall: uno spazio di ricerca e sperimentazione che ospita progetti digitali di artisti contemporanei sul sito del museo. Per l’occasione sarà “allestita” una mostra online per scoprire le opere acquisite dalla Galleria nelle edizioni della Quadriennale.

Digitale residency: l’account Instagram del museo diventa uno spazio per scoprire la collezione attraverso lo sguardo di giovani artisti che raccontano, con foto e video, la loro personale visione dell’arte contemporanea italiana ospitata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

#domenicalmuseo: laureandi di varie discipline, dalla musica alla filosofia, dalla fisica alla chimica, saranno i mediatori culturali della Galleria Nazionale durante le domeniche gratuite al museo, dando una lettura delle opere dal punto di vista delle loro discipline.

Parliamo di Quadriennali: Uno speciale focus sarà dedicato alle Quadriennali del 1948 e del 2005 ospitate alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e alle opere che, acquisite in varie edizioni della Quadriennale, sono entrate a far parte della collezione del museo

Un progetto di Cristiana Collu
con la collaborazione di Saretto Cincinelli
e del Collegio tecnico scientifico
della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Si ringrazia
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
MEP – Maison Européenne de la Photographie, Parigi
Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, Roma
Fondazione Giuliani
Nomas Foundation
Studio Gabriele Basilico
Galerie Catherine Putman, Parigi
Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana
Galerie Jérôme Poggi, Parigi
Galleria Kauffman Repetto, Milano
Galleria Lorcan O’Neil, Roma
Magazzino, Roma
Galleria Otto Zoo, Milano

in particolare
Giovanna Melandri
Bartolomeo Pietromarchi
Laurie Hurwitz
Leandro Ventura
Francesco Rubat Borel
Egidio Cossa
Valeria e Giovanni Giuliani
Raffaella e Stefano Sciarretta
Giovanna Calvenzi
Jannis Kounellis
Alessandro Piangiamore
Luca Rento
Sophie Riestelhueber
Davide Rivalta

e inoltre
Eléonore Chatin
Lorenzo Fiaschi
Verusca Piazzesi

Fabio Orsi
Maurizio Rigillo
Jérôme Poggi
Francesca Kauffman
Laura Chiari
Mauro Nicoletti
Alessandra Barbuto
Beba Gristina
Andrea Ardizzone
Alice Fontanesi
Maria Acciaro
Annika Pettini

Museum Beauty Contest
11 ottobre 2016 — 19 marzo 2017

Diretto da Paco Cao

Coordinamento photo
e video shooting
Mood Film S.r.l.

Partner
Fondazione Banca Nazionale
delle Comunicazioni
American Academy in Rome
A3M - Associazione Amici dell’Arte
Moderna a Valle Giulia, Roma

Si ringrazia
Lorenzo Bassetti
Kim Bowes
Angelo Bucarelli
Peter Benson Miller
Lexi Eberspacher
Maddalena Santeroni