Through the Looking Glass

Informazioni Evento

Luogo
METRONOM
Via Carteria 10, 41121 , Modena, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato 15.00 / 19.00 e su appuntamento

Vernissage
16/04/2016

ore 18

Artisti
Martina Della Valle, Annabel Elgar, Baerbel Reinhardt
Generi
arte contemporanea, collettiva
Loading…

Attraverso uno specchio mentale e ideale il lavoro delle tre artiste conduce a una osservazione della realtà non come singole immagini ma come a una sovrapposizione di immagini, una specularità che si traduce in una molteplicità, in cui il visibile e il simbolico si mescolano e si confondono.

Comunicato stampa

Through the Looking Glass è il titolo della mostra che si inaugura sabato 16 aprile con lavori presentati per la prima volta in Italia di Martina della Valle, Annabel Elgar e Baerbel Reinhard.

Attraverso uno specchio mentale e ideale il lavoro delle tre artiste conduce a una osservazione della realtà non come singole immagini ma come a una sovrapposizione di immagini, una specularità che si traduce in una molteplicità, in cui il visibile e il simbolico si mescolano e si confondono. La natura, intesa come ambiente nel quale viviamo, diventa il teatro in cui va in scena questo passaggio, questo attraversamento di luoghi fisici e mentali. Lontani dalla dimensione del sogno ma vicini all’immaginazione e alla fantasia, i lavori di della Valle, Elgar e Reinhard raccolgono la sfida di usare elementi naturali, luoghi e oggetti e trasformarli con una chiara qualità simbolica ma allo stesso tempo limpida, chiara e accessibile.

Wabi-Sabi è, con una necessaria semplificazione, la bellezza delle cose imperfette, transitorie e incomplete. I dittici di Martina della Valle rispecchiano questo principio fondante, che quasi non ha parole di definizione, tanto è parte integrante della cultura giapponese. È infatti durante un viaggio in Giappone che della Valle entra in possesso di una scatola di negativi che contengono still life di ikebana. I segni del tempo e la poca cura nella conservazione, polvere, piccoli rami, frammenti di foglie, si mescolano ai negativi, dando quel senso di corrosione, di contaminazione che arricchisce invece di svilire. Le immagini delle composizioni vegetali (fiori, rami, frutta, sassi…) quasi rivivono nelle stampe a contatto dei frammenti componendo dei dittici che sovrappongono immagini di un mondo reale e di un mondo immaginato, un mondo che si ritrova non solo nelle stampe a contatto in scala 1:1, ma anche nell’installazione a parete, in cui la dimensione dell’ikebana è invece ingrandita fino alla massima resa consentita dall’acquisizione digitale e ritrova una qualità scultorea pur nella forma bidimensionale.
Il wabi-sabi di della Valle è privo di definizione univoca come l’heimat di Baerbel Reinhard richiamato nella serie Punctum. Non c’è definizione per la parola heimat che, per la lingua tedesca, è legata ai concetti di casa, di luogo natale, ma anche di natura in senso lato, una natura non solo fisica ma anche dell’interiorità, collegata cioè a una dimensione emotiva. Punctum è l’intersezione di questi spazi in cui l’insieme e il dettaglio sono sullo stesso piano, si compongono e si mescolano e di come l’uomo li vive e li percepisce. Il dettaglio, punto, si inserisce in uno sfondo che non è marginale ma costitutivo, e che comprende piccoli dettagli di luoghi della Germania e dell’Italia, in un tentativo di sintesi totalizzante. Singole parti di fotografie sono estrapolate e riassemblate e creano una natura quasi assoluta, nella sua dimensione fittizia.
Il viaggio di Annabel Elgar segue quello dei frammenti lunari, letteralmente moon rocks che provengono dalle missioni Apollo 11 e 17. 270 moon rocks sono stati regalati ai governi di paesi stranieri dall’amministrazione Nixon, di questi, per circa 180 si sono perse le tracce, e molto probabilmente alimentano un mercato di collezionisti e ricercatori. Tanto che nel 1998 una legge federale USA nominata “operation lunar eclipse” è stata promulgata per prevenire la vendita illegale di rocce e residui di polvere. Annabel Elgar parte da qui per un viaggio fantastico in cui i moon rocks sono ritrovati, grazie alla ricostruzione di una serie di indizi e di una loro probabile presenza tra cassetti di collezionisti, uffici postali e assemblamenti di polvere di luna.

Through The Looking Glass propone il lavoro di tre artiste che ricercano una relazione e interpretazione del mondo in una dimensione che si concilia e anzi si nutre di ambiguità e contraddizione: attraversando lo specchio si entra in un luogo nascosto, poco accessibile in cui l’effimero e l’evanescente si ritrovano, lontano sia da rappresentazioni ingenue o, all’opposto, estremamente formali. Lo specchio non è quindi strumento per una ricerca di somiglianza o di identità, quanto di una apertura a un mondo di possibili trasformazioni e di speculazioni intellettuali e ancora più, visive.

Ufficio stampa: [email protected]; +39059344692; www.metronom.it

MARTINA DELLA VALLE (Firenze, 1981) Vive e lavora tra Milano, Firenze e Berlino. Nel 2003 si diploma in Fotografia all'Istituto Europeo di Design a Milano. Nel 2009 è stata invitata al programma di residenza Air Onomichi in Giappone e nel 2011 ha esposto nelle personali presso Kuhn Gallery (Berlino) e METRONOM. Nel 2012 è tra gli artisti partecipanti di Madeinfilandia e nel 2013 è alla Galleria Artopia, Milano; Hochstrasse 45, Berlino; MIC, Faenza; MAXXI, Roma. Espone poi in una mostra personale presso l'Istituto Italiano di Cultura di Parigi in occasione del Mois de la Photo 2014. Nel 2015 è finalista al Premio Francesco Fabbri a Pieve di Soligo e partecipa al Festival CIRCULATION(s) a Parigi. Nel 2016 è stata invitata da Marinella Paderni a partecipare alla Biennale del Disegno di Rimini.

ANNABEL ELGAR (Londra, 1971) Vive e lavora a Londra. Ha conseguito il Master of Arts in Fotografia al Royal College of Art e il suo lavoro è comparso in numerose mostre internazionali e in diverse pubblicazioni. Tra le mostre recenti più significative, Fotografia contemporanea dall’Europa Nord-Occidentale presso Fondazione Fotografia a Modena nel 2015, Theatres of the real al Foto Museum di Anversa nel 2009, la retrospettiva presso The Museum of New Art di Detroit nel 2008 e le personali alla galleria The Wapping Project Bankside (2010) a Londra e Interludio, METRONOM, Modena (2011). Nel 2012 ha esposto presso Viktor Wynd, The Wapping Project Bankside e The Lion & Lamb Gallery a Londra e nel 2013 ha partecipato al Belfast Photo Festival e Creekside Open 2013, Londra. Inoltre, Elgar è tra i nominati per il Prix Elysée del biennio 2014-2016.

BAERBEL REINHARD (Stoccarda, 1977) Vive a Pistoia e lavora a Firenze. Ha studiato storia dell'arte e sociologia a Friburgo, Firenze e Berlino, dove si è laureata presso la Humboldt-University nel 2004. Nel 2010 si è diplomata in Fotografa con un'indagine sulla Germania dell'Est presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, dove lavora attualmente come docente di fotografia e camera oscura. Dal 2013 è insegnante di fotografia presso il College Sarah Lawrence a Firenze. Oltre alle esperienze di curatela, ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all'estero. Le più recenti Bookshop, mostra collettiva a cura di Francesca Sani, presso Fondazione Fotografia a fine 2014 e Elementi di Geometrie sentimentali, curata da Sergio Tossi per Egg Visual Art a Livorno, nell'estate 2015. Nel 2013, l'artista ha vinto il premio per il miglior libro autoprodotto con As above so below, presso il Centro Italiano della Fotografia d'Autore.